Cambiare il colore degli occhi? Si può fare ma è rischioso!
Negli Stati Uniti, un’azienda della California ha messo a punto una tecnica per cambiare colore dell’iride e l’ha praticata già su diverse persone. I risultati sembrano positivi, ma i rischi al momento sono ancora troppo alti.
Il colore dell’iride è determinato dalla quantità e modalità di distribuzione della melanina, il pigmento che è anche responsabile del colore della pelle e dei capelli. In base alla quantità di melanina presente nell’iride, l’occhio può avere un’ampia variabilità di colori, che va dal nero all’azzurro. Nella popolazione mondiale il colore più diffuso è il nero o marrone, seguito a ruota dal castano chiaro e dal nocciola; segue il color ambra/giallastro, azzurro, verde, grigio e rosso (cioè gli occhi degli individui albini).
La tecnica messa a punto negli Stati Uniti si chiama Lumineyes, ed è già stata sperimentata in altri paesi (negli Usa non è stata ancora autorizzata) come il Sud America, in particolare il Brasile, dove la chirurgia estetica è molto praticata. Questa procedura utilizza un laser a bassa energia che rompe i pigmenti di melanina degli occhi scuri, trasformandoli in chiari. Questo trattamento è definitivo: il pigmento marrone, infatti, una volta tolto, non si rigenera più. L’intervento laser è eseguibile in anestesia con gocce, è di breve durata, dura solo 20 secondi; perché si verifichi il cambiamento dell’iride occorre attendere circa quattro settimane. La tecnica è ancora in fase di sperimentazione e non è approvata da nessun organo di controllo della Sanità Pubblica. Gli oculisti, al momento, sono scettici e prevedono gravi effetti collaterali; ad esempio, il pigmento liberato dall’iride potrebbe bloccare la fuoriuscita dell’umor acqueo, e quindi aumentare la pressione oculare, patologia che potrebbe portare all’insorgenza della cataratta o del glaucoma pigmentario, una grave malattia che può portare a cecità.
“Ad oggi siamo in una fase troppo sperimentale – ha affermato il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano – ma la richiesta di cambio di colore dell’iride da parte dei pazienti è molto alta, per cui la comunità medica non può sottovalutare questa esigenza. L’unica strada è andare avanti con la sperimentazione fino ad arrivare a tecniche efficaci e sicure”.
Foto by Teo Hernandez