Operazione di cataratta: benefici visivi e cognitivi

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L’operazione di cataratta è una procedura molto comune che al giorno d’oggi è considerata di routine. Molti pazienti tuttavia, di fronte alla diagnosi di cataratta, tentennano. L’informazione parziale o sommaria in merito agli aspetti pratici dell’intervento ed ai suoi benefici può indurre a pensare che forse è possibile soprassedere. E che forse operarsi non è poi un’esigenza così impellente. Ma non è per nulla così. Soffermiamoci oggi sui benefici offerti dall’intervento di cataratta, scoprendoli uno ad uno.

Benefici di tipo medico dell’operazione di cataratta

La cataratta è una patologia irreversibile legata all’invecchiamento. Tentare di prevenirla è possibile con stili di vita virtuosi come alimentazione sana, elevata idratazione e movimento. Ma non è possibile avere la certezza che il nostro cristallino non andrà incontro a opacizzazione. Per ricorrere ad una metafora che ci è particolarmente cara, il cristallino è come il vetro di una finestra che, con l’andare del tempo, diviene opaco.

Ancora, pensare che la patologia si stabilizzi o inverta la sua rotta è sbagliato. Mano a mano che il tempo avanza, chi è affetto da cataratta proverà un progressivo peggioramento della sua capacità e qualità visiva. La cataratta, se non trattata prontamente, può mettere a repentaglio la salute visiva di chi ne è affetto. Questo accade perchè il cristallino affetto da cataratta si ispessisce, sottopone le strutture oculari a stress e ad una elevata pressione, e talvolta persino si sfalda all’interno dell’occhio.

Affrontare o non affrontare l’operazione di cataratta è dunque fuori questione. L’intervento di cataratta va anzi vissuto come una straordinaria opportunità di ripristino della vista. Un’opportunità che è mancata alle generazioni precedenti alla nostra. Noi tutti ricorderemo di aver avuto in famiglia un anziano giunto in tarda età con una capacità visiva gravemente compromessa.

Oggi, fortunatamente, i tempi sono cambiati. Grazie ai progressi della medicina moderna, è possibile giungere in tarda età con una capacità visiva ottimale. Anzi, per molti versi anche migliore di quella che si possedeva in gioventù.

Contrastare il declino sensoriale per preservare le proprie capacità cognitive: l’operazione di cataratta è anche questo

I ricercatori e gli studiosi di tutto il mondo concordano: il declino sensoriale è fattore predisponente il peggioramento della capacità cognitive. Cosa significa questo? Significa che quando in età avanzata i cinque sensi cominciano a perdere efficienza (ci riferiamo in particolar modo alla capacità visiva ed uditiva), anche la capacità cognitiva ne è compromessa.

Preservare, curare e trattare opportunamente i disagi, i disturbi e le patologie uditive e visive è, come accennato sopra, un’opportunità che va colta. Nell’ottica del mantenimento di una qualità di vita ottimale anche in età avanzata.

A tal proposito, alcune ricerche scientifiche hanno portato alla conclusione che la disabilità visiva se non trattata:

  • espone al rischio di andare incontro a declino cognitivo 5 volte di più di un paziente che non ha alcun problema di indole visiva;
  • moltiplica per 9 il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.

Perchè declino sensoriale e declino cognitivo vanno di pari passo?

Il legame tra il buon funzionamento dei cinque sensi e le capacità cognitive è più stretto di quanto si possa immaginare. E non solo: se a questi fattori si aggiungono anche difficoltà motorie, va da sé che la percezione del tempo che passa si può amplificare a tal punto da innescare anche disturbi della sfera emotiva (stress, depressione). Un vero e proprio susseguirsi di effetti spiacevoli.

Gli studiosi hanno ipotizzato tre dinamiche alla base di questa concatenazione di cause ed effetti:

  1. Teoria dell’effetto a cascata: le difficoltà sensoriali causano un declino cognitivo, secondo quanto appena descritto. Chi sperimenta delle difficoltà visive ed uditive andrà incontro a problemi motori, emotivi ed infine cognitivi;
  2. Teoria della causa comune: è la degenerazione del sistema nervoso centrale che causa sia il declino cognitivo che quello sensoriale;
  3. Teoria della penalizzazione: chi soffre di deficit sensoriali offre al suo sistema cognitivo informazioni non adeguate, precise e complete, dunque le prestazioni cognitive sono penalizzate.

Quel che è certo, è che curare una patologia tipicamente invalidante dell’età matura, recuperando una capacità visiva ottimale, può avere un indubbio effetto benefico anche sulla capacità cognitiva del paziente. Se a questo aggiungiamo che l’intervento di cataratta è anche opportunità per correggere eventuali difetti visivi preesistenti, va da sé che i benefici offerti dall’operazione siano davvero di ampio respiro.

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Cataratta e presbiopia: che fare?

Nell’immaginario comune cataratta e presbiopia sono due problemi ben distinti. Da sottoporre al medico oculista separatamente, e che si suppone non siano trattabili né risolvibili assieme. Ma non è così. A volte anche una semplice chiacchierata con lo specialista può svelarci ed aprirci mondi dei quali non avevamo alcuna idea. E potremmo scoprire, per esempio, che con un unico intervento – totalmente indolore e di pochi minuti – è possibile trovare soluzione permanente e efficace ad entrambi i disturbi. Vediamo brevemente in che modo.

Cataratta e presbiopia: una combinazione inusuale?

Cataratta e presbiopia sono due problemi visivi ben distinti. In realtà entrambi hanno a che fare con il naturale invecchiamento del cristallino. Che con il tempo perde flessibilità, così come trasparenza. La cataratta è una patologia che interessa il cristallino e che è tipica dell’età matura e avanzata. La presbiopia è equiparabile ad un difetto visivo (come miopia, ipermetropia e astigmatismo) ed è tipico dell’età adulta. Insorge solitamente dai 40 anni in poi. E’ abbastanza comune che cataratta e presbiopia disturbino contemporaneamente la salute visiva di un paziente in età adulta. E, sfortunatamente, sia da soli che in abbinamento, cataratta e presbiopia non migliorano mai. Ma anzi, non fanno che peggiorare. Che fare dunque?

Due problemi, una soluzione

L’intervento di cataratta è una delle procedure chirurgiche più eseguite al mondo. Poiché l’opacizzazione del cristallino può diventare persino invalidante, intervenire è la prassi. Sono ben lontani i tempi in cui la terza età portava con sé una serie di limitazioni o di difficoltà motorie, visive, uditive non risolvibili. Oggi la moderna medicina ci consente di porre rimedio ad una vasta gamma di patologie tipiche del tempo che avanza. Opportunità da cogliere senza esitazione e senza timore, che anzi portano con sé una rosa di benefici spesso inaspettati.

L’intervento di cataratta porta una serie di vantaggi importanti che non tutti conoscono. E che sicuramente lasceranno positivamente impressionato chi ne viene a conoscenza. Tra queste, la possibilità di correggere anche la presbiopia.

Dott. Lucio Buratto, Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico

Come correggere la presbiopia in modo permanente, durante l’intervento di cataratta

Come accennato, la presbiopia è il difetto tipico dell’età adulta e matura. Si manifesta quando il cristallino perde flessibilità. E perde quello che gli esperti chiamano potere accomodativo. Incurvandosi avanti e indietro, il cristallino svolge infatti la preziosa funzione di aiutare la corretta messa a fuoco delle immagini sulla retina.

L’intervento di cataratta, come sappiamo, è consiste nel rimuovere e sostituire il cristallino non più trasparente e non più flessibile. Al suo posto, si potrà collocare una lente intraoculare dotata del potere diottrico del quale il paziente ha la necessità. Anche se soffre di presbiopia.

Addio a cataratta e presbiopia con le moderne lenti intraoculari

Un paziente con presbiopia, stanco della costante dipendenza dagli occhiali da vista nel quotidiano (per leggere libri e giornali, consultare smartphone e altri device, ma anche fare la spesa, consultare varie tipologie di fonti scritte), potrà dunque approfittare dell’intervento di cataratta per scegliere una lente intraoculare pensata per offrire un’eccellente capacità visiva a distanze particolarmente ravvicinate. In questo modo, potrà prescindere dall’uso dell’occhiale da lettura in modo permanente.

Il panorama delle moderne lenti intraoculari è davvero molto vasto. Oltre alle classiche lenti monofocali, presso i centri d’eccellenza è possibile valutare (sempre a seguito della visita specialistica oculistica) l’impianto di altri tipi di lenti: multifocali, trifocali e EDOF (lenti a profondità di fuoco continua). Sono lenti di ultima generazione pensate per accontentare una gamma sempre più estesa di esigenze visive.

In questo modo, si potrà correggere più difetti al contempo, fino a fare totalmente a meno degli occhiali.

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Laser a femtosecondi per l’intervento di cataratta

L’intervento di cataratta è un appuntamento imprescindibile per molte persone in età matura o senile che si trovano a perdere in modo progressivo la loro capacità visiva, e di conseguenza quella di muoversi con sicurezza ed autonomia nello spazio che li circonda. La cataratta senile, si sa, si presenta puntualmente ed avanza con il tempo. E poiché cure farmacologiche ad oggi non ve ne sono, l’unica via percorribile è l’intervento. Oggi nei centri d’eccellenza è possibile sottoporsi ad una versione per così dire “soft” dell’intervento di cataratta. Come? Grazie al laser a femtosecondi. Conosciamolo più da vicino.

Laser a femtosecondi: cos’è

Il panorama degli strumenti laser in uso in medicina è piuttosto vasto. Ve ne sono di vari tipi, pensati per scopi differenti: laser fotocoagulanti, laser fotodirompenti, laser fotochimici, termici… Tra questi, spicca una tipologia di laser di ultimissima generazione, non ancora molto diffuso in ambito sanitario (con eccezione di alcuni centri d’eccellenza), ma altamente efficace e performante: il laser a femtosecondi.

Il laser a femtosecondi è un laser ad infrarossi ad impulsi brevissimi (dell’ordine di un femtosecondo, appunto, cioè un milionesimo di milardesimo di secondo). Poiché gli impulsi sono brevissimi e molto ravvicinati, questo laser può eseguire la sua azione con estrema precisione senza surriscaldare né danneggiare i tessuti.

Di fatto, il laser a femtosecondi può tramutarsi nel braccio destro del chirurgo, quando dotato di comprovata esperienza e competenza.

Il laser a femtosecondi può trasformare l’intervento di cataratta in una procedura d’avanguardia

Il laser a femtosecondi è assimilabile ad un bisturi di ultimissima generazione. Si immagini un bisturi che incide i tessuti senza di fatto toccare il paziente. Una piccola “rivoluzione gentile”, insomma.

Vediamo in quali fasi dell’intervento di cataratta è possibile usare il laser a femtosecondi, e quali vantaggi apporta.

  • si sostituisce al bisturi per eseguire l’incisione che consente l’accesso degli strumenti chirurgici nell’occhio: l’incisione è dell’ordine di un paio di millimetri, estremamente precisa, controllabile, programmabile in anticipo, uniforme;
  • consente di frantumare con efficacia ed altissima precisione il cristallino naturale ormai opacizzato: sostituendosi ai tradizionali ultrasuoni, evita il surriscaldamento dei tessuti oculari e permette di eseguire un intervento più delicato e meno traumatico per l’occhio;
  • abbrevia la durata dell’intervento, con indubbi benefici anche per il paziente che vi si sottopone;
  • l’incisione corneale non necessita di punti di sutura, è più pulita e facilmente rimarginabile, meno soggetta ad infiammarsi;
  • il recupero post-operatorio è più veloce;
  • l’uso del laser a femtosecondi previene anche l’eventuale insorgenza di alcuni piccoli inconvenienti tipici dell’intervento di cataratta, come un leggero astigmatismo residuo.

Alto apporto tecnologico, alto livello di personalizzazione

Oltre agli innumerevoli vantaggi e benefici del laser a femtosecondi sopracitati, conviene sottolineare un aspetto particolarmente interessante, ovvero quello dell’ampio margine di personalizzazione che questo intervento offre.

Questo si concretizza sotto due punti di vista:

  1. Programmabilità dell’incisione corneale secondo una serie di misurazioni precise eseguite prima dell’intervento (grazie all’uso del laser a femtosecondi);
  2. Possibilità di cogliere l’occasione per impiantare, al posto di un semplice cristallino artificiale, delle lenti intraoculari personalizzate. Lenti in grado di offrire il potere diottrico coerente con le esigenze visive del paziente. Una scelta che può regalare l’indipendenza dagli occhiali da vista. Le lenti intraoculari oggi presenti sul mercato sono innumerevoli e consentono di rispondere ad una gamma molto vasta di esigenze visive. Si va dalle classiche monofocali o multifocali, sino alle lenti EDOF (a profondità di fuoco continua), che rappresentano, al pari del laser a femtosecondi, una piccola rivoluzione nell’ambito della correzione permanente dei difetti visivi.

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Primo intervento di cataratta: cosa aspettarsi

primo intervento di cataratta - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Ti è stata diagnosticata la cataratta e tra qualche giorno dovrai sottoporti all’intervento. Hai già avuto modo di parlarne con il chirurgo che eseguirà l’intervento ed hai anche letto diversi articoli divulgativi sul tema. Tuttavia, un po’ di preoccupazione rimane. E’ del tutto normale. Cogliamo comunque l’occasione per entrare nel merito di cosa aspettarsi dal primo intervento di cataratta sul fronte prettamente pratico. Raccontandoti un po’ come sarà la tua giornata quando dovrai sottoporti all’operazione di cataratta presso il Centro Ambrosiano Oftalmico.

Primo intervento di cataratta: la sera prima 

Già da qualche giorno ti sarà stato detto di sospendere l’applicazione o somministrazione di eventuali farmaci, cosmetici, make-up. La sera prima del tuo primo intervento di cataratta (solitamente si opera un occhio alla volta, difatti), concediti un po’ di serenità. Una cena gustosa ma leggera (per dormire un sonno tranquillo), una passeggiata oppure un buon libro e la tua tisana preferita saranno l’ideale. O qualunque altra attività ti conduca verso uno stato emotivo rilassato e predisposto ad un buon sonno. Da evitare, ove possibile, i device elettronici.

La mattina del tuo primo intervento di cataratta

La mattina dell’intervento evita ancora una volta make-up, cosmetici, fragranze e lacche per capelli. Fai colazione come al solito e sciacquati il viso con acqua e sapone. Recati in clinica con un accompagnatore e non scordare di portare con te i tuoi occhiali da sole, che indosserai subito dopo l’intervento.

Il Day Surgery del Centro Ambrosiano Oftalmico

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico sarai accolto in un’area dedicata al Day Surgery. Si tratta di un’area accogliente e modernamente attrezzata, dove ti saranno rivolte tutte le attenzioni di cui avrai bisogno e dove sarà eseguita l’operazione. Gli ambienti del Day Surgery (sala d’attesa, sala chirurgica e sala di degenza pre e post operatoria) sono pensati per offrire il massimo comfort al paziente, che può far ritorno presso la sua abitazione dopo l’intervento. All’interno degli ambienti del Day Surgery troverai un team di medici e paramedici altamente preparati nel campo della chirurgia oftalmica, pronti a darti tutta l’assistenza necessaria sia sul piano emotivo che su quello pratico. 

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico gli interventi di chirurgia oculare sono eseguiti con le più moderne tecnologie disponibili da uno staff altamente preparato ed esperto. Non è mai necessario un ricovero ed i pazienti sono seguiti personalmente durante la loro permanenza in clinica. L’obiettivo è prendersi cura del paziente nella sua totalità, dunque sia sotto il profilo medico, che per ciò che concerne il suo benessere emotivo.

Una volta tornati a casa

Al termine dell’operazione di cataratta e dopo gli opportuni controlli sanitari, potrai fare ritorno presso la tua abitazione. Cogli l’occasione per riposare, o per fare un po’ di conversazione. Indossa gli occhiali da sole fino a sera, anche se la stagione non è particolarmente luminosa. E continua ad indossarli per tutta la settimana. Durante la notte, ti sarà suggerito di indossare una sorta di “conchiglia” di plastica sull’occhio operato, al fine di evitare traumi involontari durante il sonno. All’indomani potresti già usare il computer o guardare la televisione. E dopo tre o quattro giorni potrai rimetterti alla guida del tuo veicolo. Non dimenticare, infine, di seguire con precisione quanto indicato sul documento post operatorio che ti sarà consegnato prima di lasciare la clinica: contiene alcune indicazioni terapeutiche importanti per confermare la buona riuscita del tuo intervento.

In conclusione

Preparati ad affrontare il tuo primo intervento di cataratta con la giusta dose di consapevolezza e di serietà (è pur sempre una procedura chirurgica), ma anche di serenità. E’ uno degli interventi chirurgici oggi più praticati al mondo ed ha un margine di rischio operatorio e post operatorio davvero minimo. Inoltre, oggi presso i centri sanitari d’eccellenza trovi il meglio in fatto di competenza professionale e di strumentazioni di ultima generazione ad elevatissimo apporto tecnologico. 

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Prenota la tua visita oculistica per la cataratta chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191. Sarà l’occasione per conoscerci, porci tutte le domande che desideri e vedere di persona gli ambienti e la struttura del Centro Ambrosiano Oftalmico.

Post intervento di cataratta: indicazioni generali

La dilatazione dell’aspettativa di vita, i grandi progressi in ambito igienico-sanitario, le innovazioni nel campo della tecnologia e della scienza dei materiali, la maggior conoscenza e consapevolezza anche tra i non addetti al lavori in merito all’importanza della prevenzione e della cura delle patologie, hanno portato l’intervento di cataratta ad essere una delle procedure chirurgiche maggiormente eseguite al mondo. Chi si appresta ad eseguirlo sarà sicuramente bene informato in merito ai suoi aspetti pratici, così come degli indubbi vantaggi che esso offre. E che dire invece del post intervento? Vediamo assieme quali accortezze avere e come comportarsi nel post intervento di cataratta.

Post intervento di cataratta: cosa aspettarsi

L’intervento di cataratta per come è eseguito oggi nei centri d’eccellenza è una procedura del tutto indolore e di breve durata. Non ha nulla di traumatico ed è affrontabile anche dai pazienti più timorosi. E, anzi, la lista dei vantaggi offerti dall’operazione di cataratta compensa di gran lunga i lievi disagi che è possibile sperimentare durante e dopo la sua esecuzione.

Nei minuti immediatamente successivi all’intervento di cataratta, è possibile provare un leggero fastidio nei confronti della luce ed una sensazione di prurito o bruciore oculare. Sono disturbi del tutto normali e transitori. Nei giorni seguenti all’intervento, questi fastidi solitamente svaniscono. Tuttavia, è necessario attenersi a quanto indicato sul documento post operatorio rilasciato dal chirurgo. Riassumiamo assieme quali sono i consigli generali riguardo i comportamenti da mettere in atto nel post intervento di cataratta.

Accortezze da mettere in atto nel post intervento di cataratta

Ecco le piccole attenzioni necessarie per prendersi correttamente cura della propria salute oculare in occasione dell’intervento di cataratta e nei primissimi giorni dopo l’intervento:

  • il giorno dell’intervento, indossare un buon paio di occhiali da sole sino a quando non cala la sera. E’ necessario avere sottomano gli occhiali con voi già dal mattino, in modo da indossarli non appena l’intervento è concluso;
  • si consiglia di usare gli occhiali da sole anche durante la prima settimana successiva all’intervento;
  • è poi fondamentale attenersi strettamente alle indicazioni terapeutiche e farmacologiche indicate dal medico sul documento rilasciato al termine dell’intervento;
  • durante il riposo notturno, invece, è bene indossare la mascherina oculare protettiva fornita in fase di dimissione.

Cosa fare e non fare durante le due o tre settimane successive all’intervento:

  • assumere i farmaci prescritti;
  • evitare di sollevare pesi o praticare sport o hobby che possano mettere a repentaglio la salute oculare;
  • non bagnare gli occhi durante la doccia, ed evitare bagni di mare o in piscina;
  • non dormire con il volto rivolto verso il cuscino;
  • evitare di strofinarsi gli occhi;
  • evitare di esporsi direttamente alla luce del sole senza occhiali da sole;
  • non vaporizzare lacche o fragranze vicino al viso;
  • non usare make up per occhi.

Com’è facile intuire, il post intervento di cataratta è una fase delicata ma non impossibile da affrontare. Qualche cautela in più e qualche giorno di pazienza, ed è possibile cominciare a godere degli straordinari benefici che l’intervento di cataratta offre oggigiorno.

L’intervento di cataratta è un’occasione straordinaria per recuperare una visione di alta qualità

Superata la fase delicata del post intervento, è possibile recuperare da subito una visione che possiamo definire “in HD”. Perché? Perché una volta sostituito il cristallino naturale oramai opacizzato, si torna a vedere come ci si era scordati di poter fare. Colori nitidi, forme precise. Il mondo assume contorni nuovi e in altissima definizione. Non si dimentichi che l’occhio umano ha, per natura, una definizione di gran lunga maggiore di molte macchine fotografiche.

I cristallini artificiali sono personalizzabili e adattabili a qualunque esigenza visiva

Se a questo fattore aggiungiamo il fatto che l’intervento di cataratta è anche un’occasione preziosa per correggere eventuali difetti visivi preesistenti, le possibilità di miglioramento della propria qualità visiva sono davvero molto vaste.

Grazie ai cristallini artificiali dotati di potere diottrico, oggi non v’è difetto visivo che non sia correggibile in modo permanente assieme alla cataratta. Miopia, ipermetropia, astigmatismo e persino presbiopia anche di forte entità possono trovare soluzione grazie ad una vasta gamma di cristallini artificiali altamente personalizzabili.

Non ci sono limiti d’età per pensare di recuperare una capacità visiva ottimale

E poiché l’intervento è di durata breve, totalmente indolore e (nei centri d’eccellenza) ad alto apporto tecnologico, non vi sono limiti d’età per pensare di affrontarlo in serenità. Anzi, si tratta della scelta giusta da compiere per fare della terza età una fase di ritrovata giovinezza.

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Ti è stata diagnosticata la cataratta e devi affrontare l’intervento? Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione con una gamma di soluzioni ad altissimo apporto tecnologico ed un team di medici tra i migliori nel settore. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva e di fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno. Il nostro centralino è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Cataratta: Lucio Buratto ne parla al TG5

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Le grandi novità della chirurgia della cataratta

Il Dott. Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano, è stato ospite di Luciano Onder durate l’edizione delle 13 del TG5 del 9 febbraio 2022. In questa occasione, il Dott. Buratto ha parlato delle grandi novità della chirurgia della cataratta: dall’anestesia alla procedura operatoria, fino alle nuove tecnologie e gli inimmaginabili benefici per la vista delle persone.

Segui tutta la puntata cliccando qui.

Intervento di cataratta: benefici per gli occhi e per la mente

L’intervento di cataratta è una procedura chirurgica indolore, di breve durata ed altamente sicura. Non vi è motivo per non affrontarla al cospetto di una diagnosi di cataratta. Ed anzi, i motivi per non attendere troppo ad eseguirla sono innumerevoli. E la scienza lo conferma: operarsi di cataratta apporta indubbi benefici sul piano della salute visiva, ma anche per la mente. Scopriamo assieme fino a che punto.

Perché non rimandare mai l’intervento di cataratta

L’intervento di cataratta è una di quelle procedure capaci di migliorare sensibilmente ed inaspettatamente la nostra capacità e qualità visiva. Ciò che spesso manca rispetto a questo intervento è la conoscenza dei suoi notevoli e comprovati benefici lato paziente. Riassumiamoli brevemente. L’intervento di cataratta:

  • restituisce una qualità visiva ottimale al netto dei disturbi tipici dati dalla opacizzazione del cristallino (contorni poco nitidi, qualità dei colori impoverita, visione complessiva imprecisa);
  • consente di correggere anche i difetti visivi preesistenti (miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia), regalando una inedita indipendenza dagli occhiali da vista.

Non rimandare l’intervento di cataratta significa godere di questi benefici quanto prima, ma non solo. Una cataratta particolarmente matura porta con sé un cristallino maggiormente ispessito ed indurito. Si tratta di caratteristiche che:

  • rendono più difficoltosa l’estrazione del cristallino durante l’operazione di cataratta;
  • predispongono l’apparato visivo allo sviluppo di altre patologie oculari, a causa dell’aumento di pressione intraoculare che si verifica nell’occhio quando il cristallino occupa più spazio del dovuto o si deteriora all’interno dell’occhio stesso.

Altri benefici offerti dall’intervento di cataratta

I latini dicevano mens sana in corpore sano. E avevano ragione. Diverse ricerche scientifiche si sono poste il problema di indagare il legame esistente tra benessere visivo e salute cerebrale. I risultati di queste indagini sono davvero sorprendenti.

Un team di studiosi dell’Università di Washington ha scoperto che chi soffre di patologie oculari degenerative è maggiormente predisposto a sviluppare anche patologie neurodegenerative. Tra queste, varie forme di demenza, oltre al forse più noto morbo di Alzheimer. Stando alle percentuali, si parla di un 40%-50% di probabilità in più rispetto a chi ha un apparato visivo sano.

Tra le patologie oculari degenerative prese in esame nella ricerca scientifica appena citata c’erano la retinopatia diabetica, il glaucoma e la degenerazione maculare senile. A seguito di questa prima indagine scientifica, che non prendeva in esame l’opacizzazione del cristallino, i ricercatori hanno deciso di andare oltre.

Un nuovo studio, pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista scientifica Jama, ha dunque posto in correlazione l’opacizzazione del cristallino con le patologie neurodegenerative (demenza e morbo di Alzheimer). Protagonista ancora una volta la University of Washington School of Medicine, dove è stato condotto lo studio. Stando ai risultati, estrapolati dall’osservazione di un campione di oltre 5000 pazienti, l’intervento di cataratta riduce del 30% le probabilità di sviluppare una patologia neurodegenerativa nei 10 anni successivi alla sua esecuzione.

Perché l’intervento di cataratta riduce il rischio di sviluppare una patologia neurodegenerativa?

I ricercatori hanno cercato le motivazioni scientifiche della correlazione esistente tra intervento di cataratta e patologie neurodegenerative. Le ipotesi non sono mancate:

  • le difficoltà sensoriali (difficoltà visiva o uditiva) sono tradizionalmente correlate ad un rischio aumentato di andare incontro a patologie neurodegenerative. Curare il benessere visivo esercita un effetto positivo sulla salute cerebrale riducendo il rischio di ammalarsi di demenza;
  • l’opacizzazione del cristallino inibisce il passaggio della luce dalla pupilla verso la retina. Eppure, sulla retina vi è una sostanza chiamata melanopsina che regola il ritmo sonno-veglia e ci difende dal decadimento cognitivo. Consentire alla luce di penetrare sino alla retina non è solo cruciale per la funzione visiva, ma anche per il benessere cerebrale.

L’operazione di cataratta restituisce uno stato emotivo positivo e ottimistico

In generale, e concludendo, operarsi di cataratta ove necessario è anche un vero e proprio toccasana per il proprio benessere emotivo. Tornare a vedere come prima o anche meglio di prima consente di vivere la terza età con un ritrovato senso di prontezza, autonomia e indipendenza. Non è infrequente, infatti, che la cataratta porti con sé una sofferenza emotiva che via via si fa più marcata: la percezione della propria incertezza motoria e delle difficoltà a misurare i propri movimenti nello spazio si ripercuote spesso anche a livello di stati emotivi non sempre positivi ed ottimistici.

Quando fare un caffè, prendersi cura di se stessi, fare la spesa o condurre un veicolo diventa difficoltoso, l’umore ne risente. E si fa spazio nell’animo un senso di desolazione e di spaesamento che con il tempo si tramuta in un umore costantemente depresso.

Accompagnare un proprio caro nel percorso di cura della cataratta

significa avere a cuore anche la sua salute emotiva

Risolvere e curare la cataratta non è solamente il primo passo ridimensionare il rischio di sviluppare patologie neurodegenerative. Ma è anche la strada giusta per recuperare ottimismo, positività, desiderio di autonomia e di indipendenza. Un aspetto importante che dovrebbe tenere in considerazione non solo il paziente che ne è affetto, ma anche chi se ne prende cura: per esempio, chi ha un genitore anziano affetto da cataratta e desidera vederlo vivere una terza età sotto il segno della serenità.

Intervento di cataratta: vuoi saperne di più?

Hai bisogno di ulteriori informazioni sull’intervento di cataratta? Hai un parente anziano e desideri prenotare una visita oculistica specifica per la cataratta? Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione: puoi chiamarci dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Lenti EDOF: è tempo di informarsi meglio

Le lenti EDOF sono lenti intraoculari di ultima generazione capaci di offrire una qualità visiva superiore. Estremamente performanti e versatili, rappresentano l’avanguardia in fatto di correzione dei difetti visivi. A qualunque età. Trovano infatti impiego sia nella chirurgia della cataratta, sia nella chirurgia refrattiva. Conosciamole nel dettaglio.

Impiego delle lenti EDOF nell’intervento di cataratta

La cataratta è una patologia oculare tipica dell’età avanzata. Si manifesta attraverso una progressiva ed irreversibile opacizzazione del cristallino. La perdita di trasparenza del cristallino pregiudica la capacità visiva del paziente. Se a questa aggiungiamo anche alcune difficoltà comuni dell’età avanzata, come piccoli problemi motori, riflessi meno pronti e altro, va da sé che la cataratta può rivelarsi spiacevole ed insidiosa. 

Fortunatamente, l’intervento di cataratta non presenta pressoché alcuna controindicazione (eccetto casi rari) ed è uno dei più praticati al mondo. Nella sua variante mininvasiva l’intervento di cataratta si avvale del laser a femtosecondi, ed è altamente preciso, programmabile, indolore, di breve durata ed efficace. 

Tradizionalmente, il cristallino opacizzato è sostituito con una lente intraoculare monofocale o multifocale capace di rispondere alle esigenze visive del paziente, pur presentando, a volte, qualche piccolo inconveniente. Un inconveniente comune delle tradizionali lenti intraoculari può essere, per esempio, la visione di aloni in condizioni di luminosità limitata.

Le innovative lenti intraoculari a profondità di fuoco continua (lenti EDOF) appartengono alla categoria delle cosiddette lenti Premium e consentono di ritrovare una capacità visiva ottimale e ben definita ad una gamma di distanze molto vasta. Ed in qualunque situazione visiva. Riducendo al minimo i tipici piccoli fastidi dati dalle lenti intraoculari classiche. 

Le lenti EDOF offrono, pertanto, la possibilità di prepararsi ad affrontare la terza età con ottimismo, recuperando indipendenza ed autostima, ritrovando una visione in HD e godendo della quasi totale indipendenza dagli occhiali da vista. Grazie a queste lenti così straordinariamente performanti, persino per guidare, in età avanzata, non sarà più necessario indossare gli occhiali.

Impiego delle lenti EDOF nell’intervento di chirurgia refrattiva

Le lenti EDOF rappresentano anche un’interessante opportunità per il paziente più giovane che desideri correggere in modo permanente i suoi difetti visivi. La chirurgia refrattiva si avvale oggi di diverse tecniche pensate per far fronte alle più disparate esigenze visive dei pazienti.

Se nel caso di difetti visivi lievi la chirurgia laser è altamente risolutiva, qualora i difetti visivi siano di entità maggiore si può ricorrere all’uso di lenti intraoculari. Anche in questo caso, il panorama delle IOL è piuttosto vario: si va dunque dalla classiche monofocali sino alle multifocali. Non mancano poi le IOL toriche, concepite per chi soffre di astigmatismo. Ma la vera rivoluzione anche in quest’ambito è data dalle lenti EDOF

Un paziente in giovane età che trascorra molto tempo in auto o al computer, o che conduca una vita particolarmente dinamica e sportiva, potrà trarre grande beneficio dalle lenti a profondità di fuoco continua, soprattutto in presenza di presbiopia. Egli potrà dunque godere dei seguenti vantaggi:

  • godere di tutti i benefici di una lente di ultima generazione, senza gli eventuali piccoli inconvenienti delle lenti intraoculari multifocali (visione di aloni o bagliori specie all’imbrunire o in condizioni di luminosità limitata)
  • vedere perfettamente da distanze ravvicinate (40 cm) sino all’infinito;
  • poter lavorare al computer o consultare i propri device elettronici comodamente, senza dover indossare gli occhiali;
  • praticare qualunque sport in totale libertà, senza dover dipendere dagli occhiali. O tornare a praticare sport che si erano abbandonati proprio in virtù della dipendenza dagli occhiali.

Conclusioni

Oltre ad essere particolarmente versatili e ad offrire una qualità visiva senza precedenti, le lenti EDOF sono la soluzione perfetta per una vasta gamma di esigenze. Riassumendo, ecco le tipologie di pazienti che possono interessarsi maggiormente a questo tipo di IOL:

  • giovani adulti che desiderano correggere i propri difetti visivi in modo permanente, soprattutto la presbiopia, scegliendo una lente di ultima generazione capace di regalare una qualità visiva eccellente;
  • pazienti in età adulta che stanno pensando di “anticipare” l’intervento di cataratta, evitando di andare incontro al calo visivo tipico dell’età che avanza, ed anzi rendendosi indipendenti dall’uso di ausili esterni per la visione;
  • pazienti in età matura con una cataratta già diagnosticata che desiderano cogliere l’occasione per regalarsi una terza età gioiosa all’insegna del dinamismo e dell’indipendenza visiva.

Vuoi saperne di più?

Prenota la tua visita oculistica per la correzione dei difetti visivi chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Cataratta, vero e falso, verità e falsi miti

Operazione di Cataratta - Centro Ambrosiano Oftalmico

 

La cataratta è una delle patologie oculari più diffuse nel mondo: la sua forte incidenza è legata in gran parte alla progressiva dilatazione dell’aspettativa di vita media dell’uomo. Una dilatazione favorita da condizioni abitative ed igieniche dotate di ogni comfort e da una scienza medica sempre più accurata e progredita. Uno status quo che ha posto in essere una vasta gamma di “pro”, ma anche qualche piccolo “contro”. Da un lato si gode della possibilità di vivere una terza giovinezza, trascorrendo il tempo in famiglia o coltivando i propri hobby. Dall’altro, si va incontro ad una serie di patologie che caratterizzano tipicamente il tempo che avanza: pensiamo all’osteoporosi, ma anche, appunto, alla cataratta. Le informazioni sulla cataratta in rete non mancano. Ma sono spesso imprecise e discordanti. Il consiglio è quello di reperire le informazioni necessarie presso una fonte autorevole o di fiducia. Approfittiamo dunque del tempo e della disponibilità del dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano, per sfatare qualche luogo comune e per specificare meglio cosa sia realmente la cataratta.

La cataratta è un velo che copre la parte anteriore dell’occhio

Falso. La cataratta è la progressiva opacizzazione della piccola lente che abbiamo all’interno dell’occhio chiamata cristallino. Si tratta di una piccolissima lente naturale, grande più o meno quanto una lenticchia. La lente, proprio come il vetro di una vecchia finestra, tende a perdere trasparenza con l’andare del tempo. 

La cataratta può essere curata con farmaci o trattamenti di rieducazione visiva

Falso. La cataratta è una condizione irreversibile. Non c’è farmaco al mondo in grado di recuperare la trasparenza perduta. L’unico modo per curare la cataratta è l’intervento chirurgico.

L’intervento richiede un’anestesia generale perché è doloroso

Falso. L’anestesia è somministrata solo con poche gocce di collirio. L’intervento è di breve durata e del tutto indolore.

L’intervento si esegue con gli ultrasuoni

Vero. Per eseguire l’intervento di cataratta è necessario rimuovere il cristallino opacizzato e sostituirlo con uno artificiale. La rimozione del cristallino opacizzato avviene tramite uno strumento chiamato facoemulsificatore. Il facoemulsificatore è appunto uno strumento ad ultrasuoni, che frantuma ed aspira il cristallino al contempo.

Dopo l’intervento bisogna tenere chiuso l’occhio per una settimana

Falso. A seguito dell’intervento di cataratta, si pone una benda a protezione dell’occhio operato. Tuttavia, questa si toglie già all’indomani dell’intervento.

L’intervento può correggere difetti visivi preesistenti come miopia, ipermetropia ed astigmatismo

Vero. I nuovi cristallini artificiali ci permettono di correggere con buona attendibilità l’ 80% dei difetti visivi del paziente. Questo significa che il cristallino artificiale che va a sostituire quello naturale è perfettamente trasparente ma è anche dotato del potere diottrico del quale il paziente ha bisogno.

La tecnica chirurgica più moderna non richiede punti di sutura

Vero. Le due incisioni necessarie sono di 1 e 2.75 millimetri e non richiedono nessuna sutura. Oggigiorno nei centri d’eccellenza è possibile sottoporsi all’intervento di cataratta senza bisturi. Al posto degli strumenti taglienti, si usa invece un moderno strumento laser: il laser a femtosecondi. Questo strumento eccezionale offre precisione, programmabilità, personalizzazione, tempi di guarigione più rapidi e non richiede l’applicazione di punti di sutura.

Rimane una cicatrice visibile dall’esterno

Falso. L’intervento non lascia nessun segno visibile.

Il fumo ed il sole accelerano l’arrivo della cataratta

Vero. Diversi studi scientifici lo dimostrano con grande attendibilità. Il consiglio generale è comunque valido per tutte le età: è sempre bene usare un paio di occhiali da sole con filtro UV anche durante i mesi invernali o nelle giornate in cui sembra non ci sia il sole. E naturalmente evitare il fumo. 

Chi è malato di glaucoma non può fare l’intervento di cataratta

Falso. Il contemporaneo trattamento chirurgico sia della cataratta sia del glaucoma è effettuato da parecchi anni.

Le donne sono colpite di più degli uomini

Vero. La cataratta incide di più sulle donne ma va considerato il fatto che la loro vita media è significativamente più alta.

La cataratta colpisce solo le persone anziane

Falso. La cataratta senile è indubbiamente molto diffusa, ma sono presenti in buon numero anche cataratte congenite, giovanili e della seconda età. Per questo si consiglia sempre di fare prevenzione, ad ogni età.

L’intervento presenta dei gravi rischi

Falso. Il rischio zero in medicina non esiste, ma le nuove tecniche fanno di questo intervento uno dei più sicuri di tutta la chirurgia d’elezione.

Prima di intervenire bisogna aspettare che la cataratta maturi

Falso. Oggi è proprio il contrario. Le nuove tecniche consigliano che l’intervento venga eseguito prima che il cristallino diventi troppo duro ed opaco. Questo riduce i rischi intra operatori e migliora i risultati post operatori.

L’intervento è facile e può essere effettuato in qualsiasi struttura

Falso. La tecnica è molto sofisticata e richiede un chirurgo aggiornato ed esperto, attrezzature ed organizzazione adeguate per ridurre i rischi di complicazioni ed assicurare un adeguato recupero visivo.

Chi è in cattive condizioni di salute può comunque essere operato

Vero. Per quanto riguarda la cataratta, è difficile che vi siano casi inoperabili. Un’attenta valutazione da parte del chirurgo è, ad ogni modo, un imprescindibile punto di partenza.

Il cristallino artificiale deve essere sostituito dopo pochi anni

Falso. Le nuove lenti intraoculari sono perfettamente trasparenti, biocompatibili e destinate a durare per tutta la durata della vita del paziente. Anche il loro potere diottrico, ove presente, rimane inalterato nel tempo.

Dopo qualche anno può ritornare la cataratta

Falso. La cataratta non ritorna, può presentarsi invece una opacità dell’involucro posteriore che viene chiamata cataratta secondaria. Questa nuova opacità viene trattata ambulatorialmente con un laser chiamato YAG.  Ma non si tratta di un intervento chirurgico.

Se il paziente soffre di alterazioni della retina o di maculopatia non può essere operato

Falso. Precisando che ogni patologia associata va valutata singolarmente dallo specialista, si può dire che in generale non esistano controindicazioni assolute all’intervento per chi sia affetto da queste patologie.

 

Vuoi saperne di più?

L’intervento di cataratta è l’occasione per affrontare la terza età con un rinnovato dinamismo. E per correggere i propri difetti visivi in modo permanente. A qualunque età. Prenota la tua visita specialistica chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva.

Lenti EDOF: domande frequenti

Le lenti EDOF, acronimo che sta per Estesa Profondità di Fuoco (Extended Depth of Focus), rappresentano l’avanguardia nel campo della correzione permanente dei difetti visivi. Si tratta di lenti intraoculari altamente performanti. Sono infatti capaci di dare piena soddisfazione sul piano medico così come pratico, umano ed emotivo. Spendiamo due parole sul tema, rispondendo alle domande più frequenti su queste innovative IOL, a beneficio di chi sta pensando di correggere i suoi difetti visivi o la cataratta in modo permanente.

A cosa servono le lenti EDOF ad estesa profondità di fuoco?

La tecnologia che sta alla base delle lenti EDOF ha l’obiettivo di offrire una buona qualità visiva ad una gamma di distanze ben più ampia delle altre lenti intraoculari. Questo significa che il paziente che scelga una EDOF potrà svolgere la maggior parte delle sue azioni quotidiane in uno stato di indipendenza dagli occhiali. Anche in età avanzata. In più, queste lenti sono progettate in modo da ridurre al minimo i piccoli inconvenienti tipici delle monofocali e multifocali. In breve:

  • buona qualità visiva da vicino, alle distanze intermedie e alle lunghe distanze;
  • buona acuità visiva a tutte le distanze;
  • riduzione drastica di alcuni piccoli fastidi che a volte possono scaturire dalle altre lenti intraoculari, come visione di aloni e sensazione di abbagliamento.

In breve, queste lenti generano una multifocalità progressiva e continua.

Le lenti EODF sono indicate per chi soffre di presbiopia

Le lenti intraoculari EDOF sono pensate per chi desidera correggere più difetti visivi, tra cui anche la presbiopia. Capita spesso di correggere i propri difetti visivi tralasciando la presbiopia. Grazie alle lenti EDOF, invece, è possibile recuperare una buona qualità visiva già a 40 cm di distanza. Ciò significa che sarà possibile lavorare al computer, leggere il giornale o consultare il cruscotto della propria auto (anche in condizioni di poca luminosità) senza dover ricorrere agli occhiali. In caso di ricorso alle lenti EDOF prima dell’età tipica dell’insorgenza della cataratta, quest’ultima non si presenterà mai.

Chi deve operarsi di cataratta può pensare alle lenti EDOF?

Certamente sì. Com’è noto, l’intervento di cataratta presuppone che si sostituisca il cristallino naturale opacizzato con una lente intraoculare del tutto nuova. Questa lente può essere una EDOF nel caso in cui si desideri correggere più difetti visivi e tornare a vedere bene a più distanze al contempo. Anche in condizioni di poca luminosità esterna. Una persona in età matura potrà dunque trarre grande giovamento da questo tipo di scelta: recuperando la capacità visiva perduta, ritroverà il desiderio di indipendenza e l’ottimismo sino ad ora messi a dura prova dalle difficoltà visive. Un traguardo notevole, specie in un periodo storico come quello attuale, in cui la terza età è caratterizzata da una miriade di impegni familiari e personali.

Perché le lenti intraoculari EDOF possono essere considerate migliori rispetto agli altre?

Ciascun tipo di lente intraoculare ha caratteristiche peculiari e vantaggi. E ciascuna lente è altresì altamente personalizzabile. Le esigenze specifiche del paziente, le caratteristiche delle sue strutture oculari e il suo stato di salute visiva sono solo alcune delle variabili che possono determinare la scelta del tipo di lente intraoculare più indicata. Quel che è certo è che le moderne lenti EDOF riescono a rispondere con notevole efficacia ad una vasta gamma di esigenze visive. Scegliere una EDOF significa correggere in modo permanente più difetti visivi, tornare a vedere bene a tutte le distanze e avere un’ottima qualità visiva. Qualunque sia l’età del paziente, un intervento di chirurgia refrattiva o un intervento di cataratta con impianto di lenti intraoculari EDOF diventano l’opportunità per recuperare una capacità visiva ottimale a tuttotondo.

Come faccio a sapere se le lenti EDOF fanno al caso mio?

Come detto, le variabili che possono spingere ad orientarsi verso una lente intraoculare di un tipo o di un altro sono innumerevoli. E la decisione non spetta mai esclusivamente al paziente. E’, al contrario, il risultato di un percorso diagnostico approfondito e del colloquio tra medico chirurgo e paziente. In questo contesto, la visita oculistica è cruciale per stabilire lo stato di salute visiva del paziente e per valutare concretamente le sue aspettative rispetto all’intervento di correzione dei difetti visivi.

Vuoi saperne di più?

Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02. 6361191.