Consigli generali per preservare la salute degli occhi nella vita di tutti i giorni.

Blefarite, conosciamo meglio questo disturbo

Blefarite, conosciamo meglio questo disturbo

La blefarite è un disturbo del quale forse spesso avete sentito parlare. Da non confondere con la congiuntivite, l’orzaiolo o il calazio, la blefarite è un’infiammazione del blepharon, termine greco che sta ad indicare il bordo ciliare della palpebra. Le cause della blefarite sono molteplici, e le accortezze da mettere in atto per non incorrervi altrettante. Vediamo il tutto nel dettaglio.

Quali sono le cause della blefarite?

All’interno dell’occhio vi sono delle ghiandole – chiamate ghiandole di Meibomio, dal nome del loro scopritore, Heinrich Meibon – aventi lo scopo di produrre una speciale secrezione lipidica che mantiene l’occhio umido ed idratato. Quando queste importanti ghiandole secernono troppo o troppo poco, la palpebra si può irritare, innescando una blefarite. Tra le altre cause della blefarite, troviamo alcune malattie della pelle, come l’eczema seborroico, problemi di tipo alimentare, come un’avitaminosi o un problema di dispepsia, il diabete oppure altri fattori di tipo ambientale, quali l’inquinamento, la polvere, il fumo di sigaretta, la salsedine, il cloro. Le blefariti possono essere altresì innescate oppure complicate dalla presenza di batteri, che possono aggiungere una componente di tipo infettivo.

Quali sono i sintomi della blefarite?

La blefarite si presenta con una sensazione di calore e di bruciore al bordo palpebrale. Come conseguenza di queste sensazioni, il paziente è spinto a toccarsi e sfregarsi l’occhio, peggiorando la situazione. E’ bene, infatti, cercare di non toccare la parte irritata: si rischia di innescare un meccanismo di gonfiore e di dolore altrimenti evitabili.

Come si può risolvere la blefarite?

Dopo un attento esame dell’occhio, il vostro medico specialista deciderà quale terapia sia migliore per il vostro caso specifico. Generalmente, la blefarite viene curata con colliri antinfiammatori ed antibiotici. Il vostro oculista vi raccomanderà inoltre di non toccarvi, di usare sempre asciugamani personali e puliti, di evitare l’uso di lenti a contatto e di prodotti cosmetici che potrebbero peggiorare l’irritazione. Inoltre, per facilitare il processo di guarigione, è fondamentale avere uno stile di vita sano, alimentandosi correttamente con tanta frutta e verdura di stagione, limitando gli zuccheri e la caffeina e, se possibile, evitando di fumare. Non dimentichiamo, infine, che una blefarite trascurata o mal curata può anche tendere a divenire cronica: una conseguenza spiacevole che è bene evitare.

Pensi di soffrire di blefarite o vuoi semplicemente prenotare un controllo della vista? Chiamaci!

  • CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO

    P.zza Repubblica, 21 – 20124 Milano

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Al via la Settimana Mondiale del Glaucoma

Settimana mondiale del Glaucoma

Si celebra dall’11 al 17 marzo 2018 la Settimana Mondiale Del Glaucoma, un importante evento volto a sensibilizzare la popolazione circa l’importanza della prevenzione nei confronti di una malattia dell’occhio che, se trascurata, può portare a gravi forme di ipovisione. Informare la popolazione, spiegare cosa sia il glaucoma e proporre un check up dell’occhio è fondamentale per prevenire questa malattia, i cui danni sono irreversibili. Ma vediamo di capire qualcosa di più.

Cos’è il glaucoma?

Come ci ha spiegato qualche giorno fa il Dott.Sergio Belloni in un’interessante intervista pubblicata proprio qui sulle pagine del nostro sito, il glaucoma è una malattia dell’occhio causata dall’insufficiente deflusso dell’umor acqueo tra cristallino e cornea. Il ristagno dell’umor acqueo fa sì che si generi un eccesso di pressione, che a lungo andare può danneggiare l’occhio e nello specifico il nervo ottico, con conseguenze spiacevoli ed irreversibili come una grave perdita di capacità visiva.

Perchè è importante la Settimana Mondiale del Glaucoma?

La Settimana Mondiale del Glaucoma è fondamentale perchè ci offre una preziosa occasione per tornare su un argomento del quale forse spesso non si parla abbastanza. Il glaucoma ha un esordio tutto sommato silenzioso: il paziente si accorge di avere un disturbo della vista solo quando la malattia ha già prodotto dei danni che sono, non ci stanchiamo mai di ripeterlo, irreversibili. Informare ed esortare alla prevenzione, ricordare che è bene eseguire sempre un check up dell’occhio anche quando si pensa di “stare bene”, soprattutto dalla mezza età in poi, è fondamentale per giungere ad una eventuale diagnosi di glaucoma in tempo.

Prenota oggi stesso il tuo Check-Up dell’occhio

Se hai superato la mezza età, hai dei familiari che soffrono di glaucoma, hai una miopia molto forte o hai assunto per lungo tempo (anni) farmaci cortisonici, ti consigliamo di valutare l’opportunità di prenotare un check up dell’occhio. Sarà l’occasione per valutare lo stato del tuo apparato visivo, soprattutto se non ti sottoponi da tempo ad un controllo, e di verificare se soffri di glaucoma o meno. Un semplice esame, la tonometria, sarà fondamentale per misurare la pressione oculare ed avere già un primo importante indizio sull’eventuale presenza di glaucoma. Sarà poi lo specialista a valutare eventuali approfondimenti e, in caso di presenza di glaucoma, le eventuali terapie.

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Visual training, quando la ginnastica è per gli occhi

Avete mai sentito parlare di visual training? E’, in poche parole, la ginnastica oculare: compiere una serie di esercizi con gli occhi, aiuta a tenerli sani e in forma, proprio come accade con il resto del corpo. Vediamo di che si tratta nel dettaglio.

Il visual training optometrico o ginnastica oculare include una serie di esercizi volti a migliorare le “prestazioni” dei nostri occhi, allenandoli a controllare i movimenti, la messa a fuoco, la fissazione degli oggetti e, di conseguenza, migliorando la qualità della visione, anche in soggetti che indossano lenti o occhiali. Forse non ci avete mai fatto caso, ma nel corso della giornata si tende ad “usare” gli occhi in modo del tutto involontario: cosa succederebbe invece, se si facesse maggiore attenzione all’uso che si fa del proprio apparato visivo?

L’obiettivo del visual trainig è proprio quello di allenare l’occhio, e di conseguenza il cervello, a compiere delle azioni ben precise onde osservare, mettere a fuoco e rielaborare quello che si trova davanti a noi. Attraverso una serie di movimenti ed esercizi lenti e controllati, si impara insomma a fare “buon uso” del proprio apparato visivo, rinforzando i muscoli oculari, migliorando la visione e dunque la trasformazione della visione in informazione. Non dimentichiamo, infatti, che il cervello svolge un ruolo fondamentale nel processo visivo, dunque imparare a interpretare e decodificare l’informazione è fondamentale anche per il buon andamento delle funzioni cognitive.

Quali sono le “competenze” che si possono allenare con il visual training?

Tramite il visual training, si allena l’occhio ad eseguire una serie di operazioni in modo controllato. Come già accennato, si tratta di operazioni che, nel quotidiano, eseguiamo spontaneamente: tuttavia, se impariamo ad eseguirle con cognizione di causa, scopriremo che l’apparato visivo è uno strumento davvero efficiente, e potremo anzi migliorare l’uso che ne facciamo, con grande beneficio in termini di riduzione della tensione e di qualità della visione.

La ginnastica oculare allena l’occhio alle seguenti operazioni:

  • Fissazione: riuscire a fissare con attenzione uno o più oggetti fermi davanti a noi, spostando l’attenzione dall’uno all’altro
  • Messa a fuoco: controllare la messa a fuoco, osservando diversi oggetti posti a distanze differenti
  • Inseguimento: seguire con lo sguardo un oggetto o più oggetti in movimento
  • Visione periferica: prestare attenzione non solo a quello che si trova davanti a noi, ma anche a livello periferico, registrando ciò che si vede e traducendolo in informazione
  • Percezione della profondità: percezione delle distanze che intercorrono tra un oggetto e l’altro, esercitando la vista alla valutazione degli spazi tridimensionali intorno a noi
  • Binocularità: mantenere il controllo di entrambi gli occhi ed usarli in modo perfettamente simultaneo

Quali sono gli obiettivi che si possono raggiungere tramite il visual training?

Il visual training consente di rilassare gli occhi, di allentare la tensione muscolare, di tonificare i muscoli oculari ed in generale tutto l’apparato visivo e di potenziarne la funzionalità. Naturalmente, la ginnastica oculare non è in grado di correggere alcun difetto refrattivo, ma sicuramente è ottima per mantenere la funzione visiva allenata ed al massimo delle proprie potenzialità.

A chi è consigliato il visual training?

Il visual training è ottimo per esempio per i videoterminalisti, che possono eseguire gli esercizi durante le pause di lavoro, per gli autisti, durante le soste tra un viaggio e l’altro, a chi legge molto, a chi fa largo uso dei devices elettronici, a chi passa molto tempo davanti alla tv e, più in generale, a chi è super impegnato nel lavoro dal mattino fino a sera.

 

 

 

 

 

Cataratta: la top list dei consigli per prevenirla

Poiché la durata media della vita dell’individuo si sta allungando grazie agli innumerevoli e sempre nuovi progressi della ricerca e della tecnologia in campo medico, va da sé che anche tutta una serie di disturbi connessi all’invecchiamento sta diventando sempre più comune. Nella lista di questi disturbi troviamo la cataratta, ovvero l’opacizzazione naturale del cristallino. Per ritardare il più possibile questo processo del tutto naturale e fisiologico, tuttavia, ci si può aiutare con uno stile di vita sano e con l’alimentazione. Vediamo come. 

Alcuni consigli di indole generale

Prima di entrare nel merito dell’alimentazione che conviene seguire per avere cura del proprio apparato visivo e per prevenire l’esordio della cataratta o comunque limitarne la progressione, vediamo alcuni consigli di indole generale.

  1. non fumare (smettendo di fumare si apporteranno ovviamente benefici a tutto l’organismo)
  2. eseguire esami del sangue periodici, verificare se si soffre di diabete
  3. indossare occhiali da sole quando ci si espone al sole (un cappello non è sufficiente)
  4. evitare, se possibile, di ricorrere ai lettini abbronzanti
  5. riposare al buio (quando si riposa al buio, la ghiandola pineale produce melatonina, un ormone importante nel ritardare l’invecchiamento cellulare)
  6. sottoporsi a visite oculistiche periodiche

In merito ai primi due punti, vale la pena di sottolineare come la cataratta è statisticamente molto più comune nei soggetti diabetici e fumatori: una valida ragione per smettere di fumare e per tenere i valori del sangue sotto controllo!

Mangiare bene per vedere meglio

Per ciò che concerne i cibi, ecco invece i consigli da seguire per mantenere l’apparato visivo “in perfetta efficienza”, ritardarne l’invecchiamento e quindi anche l’insorgere di disturbi spiacevoli come la cataratta.

  1. consumare cibi ricchi di vitamine, in particolare la A e la C, potenti antiossidanti naturali, perfetti per proteggere gli occhi dall’invecchiamento, dall’insorgere di malattie e di tumori. Gli agrumi, la carota, la frutta secca sono ottimi in questo senso, ma lo sono anche altri alimenti forse meno noti, come l’alga spirulina e la moringa, che sono particolarmente ricchi proprio di vitamina A, e l’acerola, ricchissima invece di vitamina C. Sono tutti preziosi alimenti, facili da reperire, che consentono al cristallino di mantenersi giovane e limpido molto a lungo!
  2. consumare cibi ricchi di Omega 3, acidi grassi naturalmente presenti nel pesce ottimi per proteggere la retina, mantenendone la struttura giovane ed efficiente e prevenendo la cataratta. Oltre al pesce ed alle uova, anche i semi sono ricchi di Omega 3 e di preziosi acidi grassi: largo dunque ai semi di lino, semi di chia, semi di zucca e molti altri.
  3. bere molto e ridurre il sale: per rimanere giovani e in forma, le mucose dell’occhio devono essere sempre ben idratate. Largo ai liquidi dunque, e attenzione al sale!
  4. banditi zuccheri e alcol: ecco altre due regole d’oro. Seguitele, ed avrete non solo un apparato visivo giovane e sano, ma più in generale un organismo giovane e sano. Zuccheri ed alcolci “appesantiscono” l’organismo ed il fegato, e non fanno bene nemmeno alla vista. Tuttavia, due dita di vino rosso non hanno mai fatto male a nessuno, e come dice il vecchio proverbio, il vino fa buon sangue, e non solo: il vino rosso contiene resveratrolo, un’importante sostanza antiossidante, che contribuisce al benessere dell’occhio e previene la cataratta.
  5. consumare cibi ricchi di luteina, un carotenoide presente in tutte le verdure a foglia, nei broccoli e nell’avocado: ottima notizia per gli amici del guacamole
  6. infine, bere tanto the verde, un potente antiossidante, ottimo alleato contro l’invecchiamento cellulare, ideale per chi vuole ritardare il più possibile l’invecchiamento dell’apparato visivo.

Prossimamente entreremo nel merito dei singoli ingredienti sopra citati, quali la spirulina, la moringa, l’acerola, i semi e molto altro, per capire insieme fino a che punto l’alimentazione si può rivelare una vera e propria “medicina naturale” per aiutarci a tenerci giovani e in forma il più a lungo possibile, ritardando l’opacizzazione naturale del cristallino e dunque la cataratta.

 

Sindrome dell’occhio secco nei bambini: limitare l’utilizzo di smartphone in tenera età

Sindrome dell'occhio secco nei bambini

 

Un recente studio conferma che l’utilizzo prolungato di smartphone o tablet può causare l’insorgenza della sindrome dell’occhio secco nei bambini.

La sindrome dell’occhio secco è un disturbo oculare piuttosto frequente, che può comportare arrossamento, prurito, bruciore o sensazione di corpo estraneo nell’occhio di chi ne è affetto. La secchezza oculare è dovuta ad una insufficiente produzione di liquido lacrimale o ad una eccessiva evaporazione di esso, e può avere origini congenite, involutive (cioè legate all’invecchiamento) oppure acquisite: l’uso troppo frequente di lenti a contatto o un ambiente poco umido o polveroso sono i classici fattori scatenanti di questa patologia spesso sottovalutata, ma che può comportare problemi molto seri e arrivare, a volte, a compromettere la possibilità di una vita normale.

Fra le cause acquisite dell’occhio secco, l’utilizzo troppo assiduo di smartphone, tablet e computer sta assumendo negli ultimi anni un ruolo sempre più importante, soprattutto fra i bambini. Lo conferma uno studio effettuato dal College of Medicine del Chung Ang University Hospital di Seul e pubblicato su Bmc Ophtalmology.

Fra i bambini presi in esame, l’8,3% di quelli che vivono in città ed utilizzano assiduamente strumenti come lo smartphone hanno presentato i sintomi della sindrome dell’occhio secco. Gli stessi sintomi sono stati riscontrati nel 2,8% dei bambini che vivono in zone più rurali. I bambini che non hanno manifestato alcun tipo di disturbo sono stati quelli che passavano molto più tempo impegnati in attività all’aria aperta anziché davanti al cellulare.

L’utilizzo prolungato di smartphone, tablet, computer o TV può causare l’insorgenza della sindrome dell’occhio secco in quanto durante queste attività i nostri occhi, e quelli dei più piccoli, tendono a sbattere le palpebre molto meno frequentemente del normale, generando un’eccessiva evaporazione ed una ridotta produzione del liquido lacrimale. L’occhio, inoltre, tende a stancarsi a causa del continuo sforzo accomodativo a cui viene sottoposto, dovuto alla distanza troppo ravvicinata a cui vengono tenuti questi device.

La soluzione per i più piccoli c’è ed è molto semplice: limitare l’uso di questi strumenti ad un massimo di mezz’ora al giorno e preferire ad essi attività ricreative alternative e più stimolanti, possibilmente all’aperto.

CAMO ha una grande esperienza in materia di diagnosi e trattamento della sindrome dell’occhio secco, tanto da aver aperto il Centro Italiano Occhio Secco (CIOS), la prima struttura in Italia interamente dedicata questa patologia.

Per informazioni:  www.centroitalianoocchiosecco.itinfo@centroitalianoocchiosecco.it02 63611970

Occhi e mare: 5 cose da sapere prima di andare in vacanza!

occhi e mare

Occhi e mare

Avete già prenotato le vacanze al mare e state contando i giorni? Fate bene, ma ricordatevi sempre che i vostri occhi non vanno in vacanza. Che cosa significa? Significa che dovete prestare un po’ di attenzione per prevenire fastidiosi disturbi che potrebbero rovinarvi il meritato relax. Vediamo insieme le cinque cose a cui prestare assolutamente attenzione

1. La valigia

Tra i libri e le infradito non scordatevi anche una confezione di collirio o una pomata oculare o una garza disinfettante sterile, medicinali strategici che possono risolvere eventuali disturbi oculari e permettervi di continuare così la vacanza!

 2. La spiaggia

occhi e mare

Una folata di vento può farci entrare la sabbia negli occhi provocando un grande fastidio e causando anche irritazione. La prima reazione è stropicciarsi gli occhi ma, facendolo, potreste peggiorare la situazione provocando delle abrasioni sulla cornea.

Quindi, non strofinate gli occhi ma sciacquateli immediatamente con acqua dolce, non di mare perché quest’ultima, data la sua composizione, potrebbe irritare ancora di più l’occhio.

Onde evitare questi fastidi, sulla spiaggia indossate sempre gli occhiali da sole, posizionatevi dando le spalle al vento e… allontanatevi da chi sbatte allegramente l’asciugamano per scrollare la sabbia a pochi metri da voi!

 

3. I bambiniOcchi e mare

Il problema diventa più importante e significativo nei bambini che trascorrono molto tempo sulla spiaggia. La presenza di granelli di sabbia va gestita con attenzione, facendo sedere il bambino e sciacquando gli occhi con un delicato getto d’acqua dolce, magari proveniente da una bottiglietta di minerale che è più pura di acqua di altro tipo.

 

4. Le Lenti a contatto (LAC).

Per chi porta le lenti a contatto è importante lubrificare molto spesso gli occhi con lacrime artificiali e indossare occhiali da sole. Quando si fa il bagno al mare è necessario indossare un occhialino da nuoto, che eviti all’acqua salmastra di entrare a contatto degli occhi e delle LAC e di essere da queste assorbita; l’occhialino aiuta a proteggere anche da eventuali contaminazioni ed infezioni. Il rischio di problemi è ancora maggiore in piscina, per effetto dei vari prodotti chimici in essa presenti (cloro, anti alghe, etc.): queste sostanze chimiche, in assenza di occhialini, possono essere assorbite dalle lenti a contatto e quindi poi irritare gli occhi e produrre problemi di intolleranza alle lenti stesse.

Inoltre, per chi frequenta le piscine, una delle malattie più diffuse è la cosiddetta “congiuntivite da piscina”. Non vogliamo rovinarvi l’eventuale vacanza in piscina già prenotata, ma mettervi solo in guardia da fastidiose infezioni che si possono evitare indossando gli occhialini!

occhi e mare

 5. L’abbronzatura

Per concludere, due parole sulla tintarella che ci fa tutti più belli ma attenzione, troppo sole fa male anche agli occhi! L’esagerata esposizione ai raggi solari può infatti produrre sofferenza della superficie oculare. Si tratta della cheratite puntata, che procura un notevole fastidio.

In questi casi, le medicazioni con lacrime artificiali devono essere frequenti e, se il rossore persiste dopo un giorno, evidenziando le vene intorno alla cornea che assumono un colorito violaceo, sarà meglio consultare un oculista.

 

Ecco, ora potete partire più consapevoli!

Buone vacanze da CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico!

www.camospa.it – 02 6361191 – visite@camospa.it

Polpette di borlotti e formaggio di anacardi

polpette[1]Ingredienti per 4 polpette

✓200g di fagioli borlotti lessati
✓una carota
✓mezza cipolla rossa piccola
✓un cucchiaino di coriandolo in polvere
✓pangrattato qb
✓sale
✓olio evo

Procedimento

nel mixer sminuzzate le verdure, poi aggiungete i fagioli, un po’ di sale, il coriandolo e riducete ad una purea. Aggiungete pangrattato e impastate finchè l’impasto diventa abbastanza sodo. Con le mani formate le polpette, passatele nel pangrattato e mettetele a cuocere in una padella con poco olio finchè sono dorate su entrambi i lati. Facendo attenzione a non romperle, adagiatele su un piatto e lasciate intiepidire e rapprendere.

Ingredienti per il formaggio di anacardi

✓una tazza di anacardi non tostati
✓sale
✓uno spicchio di aglio
✓erbe aromatiche fresche

Procedimento

lasciate gli anacardi in ammollo per una notte, poi sciacquateli e frullateli con l’aglio e un po’ di sale. Aggiungete anche le erbe che preferite. Riponete in frigorifero per qualche ora. Spalmate su pane tostato o usatelo come meglio preferite. Buon appetito!

Contorno di carciofi con patate

Agrodolce

Il carciofo oltre ad essere ricco di fibre e sali minerali
è ricco di acido folico.
La patata è ricca di amido e contiene potassio, vitamina
C e B5.
L’aglio contiene selenio, zinco e aliina.
Il prezzemolo contiene flavonoidi e anche apiolo,
un antispastico, antipiretico e stimolante la contrattilità
uterina.
Il timo contiene oli essenziali e flavonoidi.
L’olio di oliva è un’ottima fonte di acidi grassi insaturi.

Ingredienti e dosi per 4 persone:
✓ 4 carciofi
✓ 4 patate
✓ 2 spicchi di aglio
✓ 1 mazzetto di prezzemolo
✓ 1 mazzetto di timo
✓ 4 cucchiai di olio extravergine di oliva del Garda
✓ sale e pepe q.b.

Preparazione
Pulire i carciofi , cioè eliminare le foglie dure esterne e poi tagliare le metà anteriori, dividere il resto in quarti ed eliminare la barba ed eventuali parti spinose.
Pulire le patate e dividerle a cubetti.
Far soffriggere nell’olio i carciofi e farli cuocere qualche minuto finché prendono un colore dorato.
Aggiungere le patate, l’aglio, salare e pepare e far cuocere insieme per 25-30 minuti aggiungendo un po’ d’acqua o, meglio ancora, brodo vegetale. Alla fine aggiungere prezzemolo e timo ed eliminare l’aglio

Scarica la ricetta completa in PDF

Le proposte che trovate nella nostra rubrica “Ricette per la vista” sono prese dal libro “Occhio e Ricette per la vista” scritto dal dottor Lucio Buratto: si tratta di piatti selezionati per la presenza di alimenti che aiutano a prevenire patologie oculari e mantengono sani i nostri occhi.

Agnello al forno e contorno di patate e carciofi per una Pasqua gustosa e sana per i vostri occhi!

agnello

Tra poco si festeggia la Pasqua e come da tradizione molti di voi mangeranno l’agnello…una carne ottima, anche per la vista! Lo sapevate?

Se lo cucinate poi stufato con verdure e vino rosso, aggiungerete gusto e alimenti preziosi per i vostri occhi!

Questa ricetta infatti è ricca di nutrienti fondamentali per la nostra vista.

Agnello stufato al vino rosso

L’agnello ha una carne particolarmente ricca di zinco. Lo zinco serve come costituente per la SOD e la CAT, due potenti enzimi antiossidanti presenti nella retina. Lo zinco inoltre è necessario per assicurarsi una funziona lacrimale normale e aiuta a prevenire l’occhio secco.
Il vino rosso contiene resveratrolo (antiossidante contenuto nella buccia d’uva) e flavonoidi (sono contenuti principalmente nelle piante, dal grande potere antiossidante e sinergici alla vitamina C, quindi talvolta vengono identificati con il nome di vitamina C2 oppure vitamina P).
L’aglio contiene seleniozinco e aliina (responsabile del sapore e dell’odore penetrante e persistente):
quest’ultima si trasforma in allicina che ha azione antibatterica, ipocolesterolemizzante e antipertensiva.
Il pomodoro è ricco di vitamine e oligoelementi, ma soprattutto contiene carotenoidi (che hanno una funzione antiossidante) tra cui il licopene, di cui abbonda.
Il peperoncino è una buona fonte di carotenoidi, soprattutto luteina, un carotenoide presente nel corpo cellulare dei fotorecettori: per questo viene chiamato anche pigmento maculare, che ha una doppia funzione:  la protezione dal danno ossidativo e il miglioramento della funzione visiva.
La cipolla contiene vitamina C e una buona quantità di flavonoidi (quercetina).

Ingredienti e dosi per 4 persone:
✓ 800 g di agnello tagliato a pezzetti
✓ 1 bicchiere e mezzo di vino rosso
✓ 3 cucchiai di olio di semi
✓ 2 spicchi di aglio tritati finemente
✓ 1 cipolla tagliata grossolanamente
✓ 2 foglie di alloro
✓ ½ bicchiere di concentrato di pomodoro
✓ 2 peperoncini
✓ 1 cucchiaio di farina
✓ sale q.b.

Preparazione
Lasciare marinare l’agnello tagliato a pezzi nel vino per almeno 3 ore; poi toglierlo e conservare il vino.
Scaldare l’olio in una capace casseruola, quindi aggiungere l’agnello ben asciutto e sporcato di farina. Cuocere finché la carne non si sarà rosolata bene da tutti i lati. Aggiungere l’aglio e la cipolla, le foglie di alloro, il concentrato di pomodoro, il sale, il vino e i peperoncini.
Cuocere lentamente finché l’agnello non sarà tenero.

 

Contorno di carciofi con patate

Agrodolce

Il carciofo oltre ad essere ricco di fibre e sali minerali
è ricco di acido folico.
La patata è ricca di amido e contiene potassio, vitamina
C e B5.
L’aglio contiene selenio, zinco e aliina.
Il prezzemolo contiene flavonoidi e anche apiolo,
un antispastico, antipiretico e stimolante la contrattilità
uterina.
Il timo contiene oli essenziali e flavonoidi.
L’olio di oliva è un’ottima fonte di acidi grassi insaturi.

Ingredienti e dosi per 4 persone:
✓ 4 carciofi
✓ 4 patate
✓ 2 spicchi di aglio
✓ 1 mazzetto di prezzemolo
✓ 1 mazzetto di timo
✓ 4 cucchiai di olio extravergine di oliva del Garda
✓ sale e pepe q.b.

Preparazione
Pulire i carciofi , cioè eliminare le foglie dure esterne e poi tagliare le metà anteriori, dividere il resto in quarti ed eliminare la barba ed eventuali parti spinose.
Pulire le patate e dividerle a cubetti.
Far soffriggere nell’olio i carciofi e farli cuocere qualche minuto finché prendono un colore dorato.
Aggiungere le patate, l’aglio, salare e pepare e far cuocere insieme per 25-30 minuti aggiungendo un po’ d’acqua o, meglio ancora, brodo vegetale. Alla fine aggiungere prezzemolo e timo ed eliminare l’aglio

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Le proposte che trovate nella nostra rubrica “Ricette per la vista” sono prese dal libro “Occhio e Ricette per la vista” scritto dal dottor Lucio Buratto: si tratta di piatti selezionati per la presenza di alimenti che aiutano a prevenire patologie oculari e mantengono sani i nostri occhi.

Mangiare sushi fa bene alla vista!

sushi

Per gli amanti del piatto giapponese più famoso del mondo, questa è proprio una splendida notizia: il sushi fa bene, tra le altre cose, anche alla vista! Il pesce crudo infatti, soprattutto tonno e salmone, è ricco di Omega3, un grasso essenziale che il nostro corpo non produce naturalmente, ma che si è rivelato fondamentale per la prevenzione di diverse patologie, tra cui la degenerazione maculare senile e la secchezza oculare.

A confermarlo è uno studio portato avanti dal medico oculista londinese David Allamby, i cui risultati non stupiscono in realtà la comunità scientifica: “Sappiamo quanto il pesce faccia bene alla salute in generale – ha commentato il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico – per cui non mi sorprende che il sushi dia un apporto positivo in questo senso. Assumere Omega 3 aiuta inoltre gli occhi, nello specifico le ghiandole di Meibonio che si trovano sotto le palpebre, a produrre quella sostanza oleosa che forma il film lacrimale e permette la corretta lubrificazione e idratazioni degli occhi, scongiurando così l’insorgenza dell’occhio secco”.

Un recente studio ha affermato che le donne che mangiano pesce solo una volta la settimana soffrono maggiormente di secchezza oculare rispetto alle donne che assumono questo alimento due o più volte alla settimana.

In un perfetto stato di salute, gli Omega3 e gli Omega6 (anche questi grassi essenziali, che si trovano invece nell’olio extra vergine di oliva, nei semi, nella carne, nella soia e nei cibi a base di soia) sarebbero perfettamente bilanciati. Ma a causa del diffondersi dei cibi da fast food, elaborati od industriali, mediamente le persone assumono più Omega6 di Omega3, in un rapporto di 16 a 1. Questo può portare a degli scompensi nel nostro organismo, per cui è fondamentale ristabilire l’equilibrio introducendo più Omega3.

Ovviamente prima di assumere integratori o cambiare la dieta è utile consultare il proprio medico.

Per chi è vegetariano, una buona alternativa potrebbe essere costituita dall’olio di semi di lino, la fonte vegetale più ricca in assoluto di Omega3.

Per chi invece ama il pesce crudo, da oggi potrà gustarsi questa prelibatezza con la consapevolezza di star facendo bene al palato e anche alla vista, prevenendo importanti patologie della retina, la secchezza oculare ma anche il peggioramento della vista e della miopia!

Per chi volesse approfondire il tema dell’alimentazione legata alla cura della vista, consigliamo di consultare la nostra sezione del Magazine dedicata e di leggere l’ultimo libro del Dottor Lucio Buratto “Occhio e Ricette per la vista” (Fge Editore).

 

 

Congiuntivite allergica: già a febbraio è boom di allergie!

allergia polline

Quest’anno le allergie hanno già iniziato a bussare alla porta: riniti, congiuntivi e altre forme allergiche si stanno già diffondendo da inizio febbraio e, visto il trend degli ultimi anni, tarderanno molto ad andarsene.

Colpa dello smog, del riscaldamento globale, dei cambiamenti climatici. Grandi mutamenti, locali e globali, di cui i soggetti allergici sono, involontariamente, le prime sentinelle.

Tra le allergie più frequenti vi è la congiuntivite allergica.

“La congiuntivite allergica– spiega il dottor Lucio Buratto, Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico – riguarda l’infiammazione della congiuntiva, (la mucosa che ricopre il bulbo oculare e la parte interna delle palpebre) causata da diversi allergeni (pollini, polvere ma anche sostanze chimiche come le soluzioni per le lenti a contatto o alcuni  cosmetici). I sintomi più comuni sono arrossamento, bruciore, fotosensibilità (intolleranza alla luce), prurito, lacrimazione eccessiva. Può capitare anche un rigonfiamento palpebrale o della congiuntiva stessa”.

Perché si scatena l’allergia? “Perché l’organismo – continua Buratto – riconosce certi elementi, come il polline, gli acari della polvere o altre sostanze, come pericolose per l’organismo.  Come risposta all’allergene i mastociti (cellule che intervengono in caso di reazioni allergiche) che si trovano nella congiuntiva rilasciano istamina e altre sostanze che provocano la dilatazione dei vasi sanguigni e irritano le terminazioni nervose provocando, tra gli altri sintomi, anche una copiosa lacrimazione”.

La congiuntivite allergica può essere di diversi tipi e può presentarsi in forma acuta (prurito intenso, rigonfiamento palpebrale) o cronica (sintomi meno forti ma perduranti per un periodo più lungo).

La dermato-congiuntivite allergica da contatto è invece causata dall’ ipersensibilità verso alcuni colliri o sostanze contenute in cosmetici applicati sulle palpebre o sul viso. La patologia in questo caso oltre a interessare la congiuntiva colpisce anche la pelle circostante.

In questo caso però gli antistaminici possono fare ben poco, qui è importante la prevenzione per cui evitare il contatto diretto con la sostanza che provoca la reazione allergica.

Nei pazienti soggetti a congiuntivite cronica può spesso presentarsi anche la secchezza oculare.

Come si cura la congiuntivite allergica? La congiuntivite allergica si può curare tramite pomate oftalmiche e colliri antistaminici o corticosteroidei e, in generale, una volta appurata l’allergia, evitando di entrare in contatto con l’allergene. In caso di dermato-congiuntivite allergica da contatto i colliri o le pomate possono fare ben poco e l’unico rimedio è evitare di entrare in contatto con gli allergeni.

In ogni caso la terapia è indicata dal medico oftalmologo, per cui se si sospetta una congiuntivite allergica bisogna prima di tutto sottoporsi a un’approfondita visita oculistica.

La congiuntivite allergica può essere perenne o stagionale. Nel primo caso può presentarsi tutto l’anno: chi è allergico a peli di animali o acari della polvere può infatti essere soggetto a questo disturbo ogni qualvolta entri in contatto con l’allergene.

Quelle stagionali invece sono legate agli allergeni che compaiono solo in certi momenti dell’anno, come i pollini.  I quali pollini non compaiono più solo in primavera: esiste un calendario preciso che ci ricorda dei cipressi e dei noccioli di fine inverno, delle graminacee e le composite in primavera e dell’ambrosia in estate. Un calendario che sta continuando a cambiare per colpa dei mutamenti climatici e che è destinato a dilatarsi: i pollini compariranno sempre prima e se ne andranno sempre più tardi.

Il problema, oltre all’allungamento della stagione delle allergie, è che l’80% dei soggetti allergici lo è a più di una pianta. Si parla di polisensibilizzazione allergica.

Al Cop21, la recente conferenza sul clima di Parigi, si è discusso di quanto sia i cambiamenti climatici, sia la qualità dell’aria, possano peggiorare le allergie. Si è puntato il dito anche contro lo smog, di cui si è parlato molto negli ultimi tempi visti i livelli eccessivi riscontrati in grandi città come Milano e che è ormai appurato giochi un ruolo preoccupante nell’aumento e peggioramento delle allergie in generale, oltre a causare altre patologie oculari come la secchezza oculare.

Per maggiori informazioni potete contattare CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico allo 02 6361191 oppure scrivendo a visite@camospa.it.