Notizie dal Centro Camo, sulle attività della clinica e del dottor Lucio Buratto

Lenti EDOF e smartphone

La presbiopia è tipica dell’età adulta e porta ad una progressiva difficoltà visiva da vicino. Si verifica quando il cristallino comincia pian piano a perdere la sua naturale elasticità. Di conseguenza, il processo accomodativo (ovvero la messa a fuoco) diviene mano a mano più difficoltoso. Ma attenzione: se la difficoltà visiva tipica dei presbiti è sempre stata quella relativa alla lettura o scrittura su supporto cartaceo, oggi i tempi sono cambiati.

Oggi i tempi sono cambiati: i device elettronici hanno preso il posto di carta e penna

Oggi i protagonisti del nostro quotidiano non sono più solo carta e penna, ma smartphone ed altri device elettronici. Che usiamo per leggere, scrivere, comunicare, orientarci nello spazio, programmare l’agenda settimanale, reperire informazioni e molto altro. Cambiando il tipo di supporto che osserviamo, cambiano anche distanza e tipo di impegno visivo che chiediamo ai nostri occhi. E cambiano, in ultima istanza, anche le soluzioni alla presbiopia. Vediamo allora in che modo, conoscendo più da vicino le lenti EDOF.

Visione su smartphone: che caratteristiche ha?

Nel corso di una visita oculistica specialistica siamo sottoposti anche alla misurazione della vista. Lo specialista verifica quanto e come riusciamo a leggere caratteri o parole sia da vicino, che da lontano. Per quanto riguarda la visione da vicino, l’oculista potrebbe farci leggere un testo ad una distanza di 40 cm circa. E’ la distanza che tipicamente si usa per i supporti cartacei quali libri e giornali. Ma ci avete mai fatto caso? Nessuno di noi terrebbe uno smartphone alla medesima distanza di un libro.

La distanza “standard” per la lettura su supporto cartaceo non è la stessa che usiamo per gli smartphone ed i device elettronici.

Presbiopia di ieri, presbiopia di oggi

Se la presbiopia “di ieri” chiamava in causa pressoché esclusivamente una difficoltà visiva “per vicino”, oggi sembra essere più urgente risolvere le difficoltà visive su distanze che implicano una visione un po’ oltre il vicino, dai 40 ai 50 cm circa. Pensiamo agli smartphone, ai tablet, ma anche al cruscotto dell’auto, per fare qualche esempio.

Le lenti EDOF soddisfano più esigenze visive al contempo

anche quelle per distanze medio-ravvicinate

Le nuove lenti intraoculari EDOF sono concepite per offrire un’ottima capacità visiva a più distanze, in modo omogeneo ed senza alcuni piccoli fastidi che possano dare altre tipologie di lenti. Le EDOF soddisfano diverse esigenze visive a partire da una distanza di 40 cm circa sino all’infinito.

Chi opta per le lenti intraoculari EDOF (pur sapendo che dovrà tenere sottomano un occhialino da lettura per libri e giornali e le distanze molto ravvicinate), riesce a recuperare un grande senso di libertà e dinamismo nel suo quotidiano proprio grazie a questa tipologia specifica di lente: salire in automobile, consultare il cruscotto, spostarsi anche in condizioni di poca luminosità consultando il navigatore, inviare messaggi o email tramite smartphone o tablet, tornano ad essere azioni facili, automatiche e veloci.

Se prima dei 50 anni circa si tende a prediligere l’uso di strumenti laser per la correzione dei difetti visivi (inclusa la presbiopia), ai pazienti in età adulta e matura si consigliano invece le lenti intraoculari sopra descritte. Oltre a correggere efficacemente le carenze visive, le lenti intraoculari sono l’ideale per prevenire, evitare ed eventualmente curare anche la cataratta.

Vuoi saperne di più?

L’intervento per l’impianto di queste lenti intraoculari è indolore e di breve durata. Se vuoi conoscere meglio le caratteristiche dell’intervento e verificare la tua idoneità, siamo a tua disposizione. Prenota oggi stesso una visita oculistica specialistica. Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Glaucoma, quanto conta la genetica?

Il glaucoma è una patologia oculare tra le più diffuse su scala mondiale e tuttavia al contempo tra le meno note. La scarsa o nulla conoscenza delle sue caratteristiche e della sua sintomatologia fa sì che esso colga di sorpresa chi ne è affetto a danno più o meno conclamato. Sapere cos’è il glaucoma ed essere informati di un’eventuale presenza della patologia in famiglia può essere davvero molto utile. Sì, perché anche la genetica ha il suo peso.

Da cosa è causato il glaucoma?

Le cause del glaucoma non sono ancora del tutto note e la scienza non cessa di indagarle e studiarle tramite ricerca in laboratorio e osservazione sul campo. Alcune certezze tuttavia ci sono: secondo gli esperti, le manifestazioni precoci e giovanili della patologia sono maggiormente legate a fattori ereditari, mentre quelle in età più adulta o avanzata sembrano frutto di un’influenza di tipo ambientale (o meglio, dell’incontro tra fattori genetici, ambientali ed altri fattori di rischio). Quel che è certo, è che spesso la genetica gioca un ruolo cruciale nell’esordio della patologia.

Nelle forme di glaucoma precoci e giovanili, i maggiori responsabili sembrano essere due geni in particolare che subiscono delle mutazioni: il gene MYOC e il gene OPTN. Laddove è presente una mutazione del gente MYOC si hanno valori elevati di pressione intraoculare; i portatori della mutazione del gene OPTN hanno invece una pressione intraoculare normale, ma il gene alterato pregiudica il ruolo neuroprotettivo della proteina in esso contenuta favorendo l’esordio della patologia.

Anche nelle forme di glaucoma che colpiscono adulti e soggetti maturi la genetica sembra avere il suo peso, ma come detto in modo meno definito ed in associazione ad altri fattori scatenanti. Tuttavia, i ricercatori hanno identificato, anche in questi casi, determinate associazioni tra le varianti della patologia e caratteristiche genetiche dei pazienti affetti da glaucoma. Sono altresì al vaglio alcune ipotesi che mettono in correlazione fattori ambientali e genetici.

Due cose da sapere per difendersi dal glaucoma

La strada per identificare le cause del glaucoma è ancora lunga e complessa e richiederà anni di ricerca e di studio. Al di là della conoscenza specifica dei geni coinvolti, ciò che ci preme sottolineare in questa sede è che sapere di avere una certa familiarità con il glaucoma può essere fondamentale per la sua diagnosi precoce e per il suo trattamento tempestivo.

Analogamente, anche sapere che il glaucoma spesso si manifesta in modo silente e asintomatico e che colpisce un numero particolarmente elevato di persone in tutto il modo, può essere di stimolo a recarsi con maggiore assiduità ai controlli della salute visiva.

Le buone notizie non mancano: cos’è il trattamento laser SLT

Tuttavia, sul fronte della ricerca orientata alla cura del glaucoma, le buone notizie non mancano. E’ stato messo a punto un innovativo strumento laser capace di offrire risultati terapeutici decisamente interessanti sul lungo periodo per i pazienti affetti da glaucoma. Si chiama laser SLT, che interviene selettivamente sui tessuti del trabecolato resi impermeabili dalla patologia. SLT è un acronimo che sta a significare, difatti, Trabeculoplastica Laser Selettiva.

Con poche sedute laser è possibile ripristinare la permeabilità dei tessuti, stimolando il corretto deflusso dell’umor acqueo nelle strutture oculari e ripristinando un livello corretto di pressione intraoculare. Il trattamento è totalmente indolore e di breve durata, e restituisce risultati misurabili e durevoli nel tempo.

Vuoi saperne di più?

Prenota oggi stesso una visita oculistica specialistica. Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Presbiopia, come correggerla con successo

Presbiopia, oggi è davvero possibile correggerla in modo permanente? Gli innumerevoli progressi della medicina, le condizioni igienico sanitarie ottimali e le indubbie comodità domestiche messe a punto negli ultimi decenni hanno via via migliorato sensibilmente la qualità della vita, dilatandone al contempo la durata. Molte patologie o disturbi che i nostri nonni o bisnonni interpretavano come avvisaglia inequivocabile di una vecchiaia imminente, oggi si presentano “prima”, ma solo perché abbiamo gli strumenti per accorgercene in anticipo.

Cos’è la presbiopia e quando insorge

La presbiopia non è un vero e proprio difetto visivo: si tratta, invece, di un cambiamento fisiologico del cristallino. Dai 40 anni in poi comincia a perdere progressivamente elasticità e flessibilità. Di conseguenza, fatica sempre di più a flettersi per mettere a fuoco le immagini. Questa difficoltà interessa le distanze più ravvicinate. Il tipico gesto del presbite è quello di allontanare la fonte di lettura dal viso, nel tentativo di mettere a fuoco testi e immagini. Ma dove il braccio non arriva, arrivano gli occhiali da vista o lenti a contatto. Oggi però si può anche evitare di ricorrervi.

Correggere la presbiopia in modo permanente tra i 40 e i 50 anni

Possiamo affermare senza timore di esagerare che oggi la presbiopia non sia compatibile con i tempi che corrono. Un 40-50 enne – definito a ragione dal nostro direttore scientifico, Lucio Buratto, un “giovane presbite” – è oggi di fatto una persona ancora notevolmente giovane, con mille impegni e grande dinamismo. Ecco perché l’occhiale da lettura si rivela scomodo e difficilmente gestibile.

In questo contesto, è possibile correggere la presbiopia con un intervento laser eseguito sulla superficie anteriore dell’occhio, la cornea. Protagonisti sono gli strumenti laser, declinati in una rosa di tecniche decisamente interessanti e risolutive. La più avanguardistica tra queste è la tecnica FemtoLASIK, ma ve ne sono anche altre, come la Lasik tradizionale o la PRK, ugualmente valide ed interessanti.

Ciò che questi interventi hanno in comune è la breve durata, l’assenza di dolore, il fatto che si eseguono a livello ambulatoriale, e che sono altamente risolutivi nella pressoché totalità dei casi. Non solo: con un semplice intervento laser, è anche possibile correggere più difetti visivi al contempo.

Inoltre l’intervento è economicamente sostenibile se si considera il costo effettivo derivante dal costante cambio di occhiali da vista o lenti a contatto sul lungo periodo.

Come correggere la presbiopia oltre i 50 anni (ed evitare di ammalarsi di cataratta)

Anche oltre i 50 anni non c’è ragione di rassegnarsi alla presbiopia. La soluzione è data, in questo caso, da un intervento di sostituzione del cristallino naturale con una lente intraoculare. Il mercato delle lenti intraoculari oggi è particolarmente vasto e il paziente ha facoltà di scelta, naturalmente sotto la guida dello specialista. Tra le IOL più performanti ed interessanti per la correzione permanente della presbiopia (e non solo), menzioniamo le monofocali, le EDOF, le multifocali.

Le più moderne tra queste consentono di correggere una molteplicità di difetti visivi e di poter fare a meno degli occhiali da una distanza ravvicinata (si immagini lo schermo del computer, o il cruscotto dell’auto) sino all’infinito. Queste lenti sono dette EDOF. Altre, invece, sfruttano il concetto di occhio dominante prestandosi alla correzione della presbiopia bilanciando la correzione lontano/vicino ed ottenendo un risultato finale molto soddisfacente (questa tecnica è chiamata monovisione).

In qualunque caso, l’intervento è da considerarsi una vera e propria opportunità sul fronte personale così come medico: recuperando una capacità visiva ottimale è possibile affrontare la terza età con un senso di indipendenza impensabile per le generazioni passate, ma non solo. Le lenti intraoculari non sono soggette ad opacizzazione, quindi chi le sceglie non si ammalerà mai di cataratta.

Vuoi saperne di più?

Prenota la tua visita oculistica per la correzione permanente della presbiopia e dei difetti visivi chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva, indicandoti la tecnica migliore per eseguire l’operazione di presbiopia e ritrovare la libertà dagli occhiali da vista.

La presbiopia oggi: perché non rassegnarsi

Che cos’è la presbiopia oggi? Quanto ne sanno gli italiani sul tema? La sua comparsa è davvero segno dell’età che avanza impietosamente, privandoci del dinamismo che invece sentiamo ancora come una necessità impellente? Questi ed altri temi sono stati affrontati da Lucio Buratto, Vira Carbone ed Alessandra Ghisleri durante la conferenza stampa sull’indagine “Gli italiani e la presbiopia”, condotta da Euromedia Research su un campione di individui tra i 40 e i 60 anni. Scopriamo assieme cosa è emerso dall’indagine.

Presbiopia come sinonimo di vecchiaia incipiente: sì, no, forse?

Quanto ne sanno gli italiani in merito alla presbiopia, il disturbo visivo tipico dell’età adulta che esordisce poco dopo i 40 anni e che conduce ad un graduale peggioramento della vista da vicino? Quel noioso disturbo che porta ad allontanare sempre di più la fonte di lettura dal viso, nel tentativo di mettere a fuoco caratteri, scritte, etichette, giornali e quant’altro?

Stando ai risultati dell’indagine, la maggior parte degli intervistati

  • sa dare una definizione del disturbo (64%), affermando che si tratta di un problema visivo che si risolve con l’uso degli occhiali da vista
  • associa con una certa facilità la presbiopia al concetto di vecchiaia (75,5%)

Alla luce del dato importante secondo il quale la presbiopia è molto spesso associata al tempo che avanza, emerge anche come gli intervistati siano abbastanza predisposti a farsi influenzare dalla sua insorgenza (45%) ed a modificare stili di vita ed abitudini quotidiane in accordo con le nuove “abitudini” visive (53%). Ma è davvero necessario? Forse no.

Oggi non è più necessario rassegnarsi alla presbiopia

E’ il Dottor Lucio Buratto stesso, Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, a fornirci una risposta quanto mai esaustiva: “Il messaggio importante per la cittadinanza è che, oggi, non c’è nessuna ragione per rassegnarsi a convivere con la presbiopia. Correggerla può portare a grandi vantaggi al benessere individuale”.

In questo contesto si rivela dunque fondamentale informare le persone circa le possibilità di correzione permanente della presbiopia. Possibilità concrete e realizzabili a qualunque età, ed applicabili sia nelle fasi d’esordio del difetto visivo (in età adulta), sia in età matura ed avanzata.

Ed è proprio ai più giovani (45-65enni) che il dottore si rivolge, definendoli “giovani presbiti”: perché sentirsi improvvisamente vecchi quando non lo si è affatto? Oggi i tempi sono cambiati e l’età adulta è, di fatto, una seconda giovinezza, fatta di dinamismo, interessi, sport, vita sociale. Per questo motivo, non ha senso rassegnarsi passivamente all’uso di ausili esterni per la visione.

Risolvere la presbiopia in modo permanente: quanto ne sanno gli italiani?

La moderna oftalmologia oggi guarda al futuro con grande ottimismo. Non v’è disturbo o patologia per il quale studiosi, ricercatori ed oftalmologi di tutto il mondo non si siano impegnati nel ricercare soluzioni veloci, efficaci, indolori ed altamente risolutive. Nel caso della presbiopia, queste soluzioni esistono e sono una realtà tangibile. Ma stando ai risultati dell’indagine, il 53% degli italiani non ne è a conoscenza. Un dato particolarmente importante, specie se si considera che, come detto in apertura, la presbiopia è vissuta come segno di invecchiamento.

Informare, dunque, è d’obbligo. Riassumiamo brevemente le opzioni correttive oggi disponibili per la presbiopia

  • tra i 40 e i 50 anni è possibile ricorrere ad un intervento laser eseguito sulla cornea (la parte anteriore dell’occhio), durante il quale è possibile anche correggere altri eventuali difetti visivi;
  • dopo i 50 anni, si propone un intervento che prevede la rimozione del cristallino naturale e la sua sostituzione con una lente intraoculare (IOL) dotata del potere refrattivo necessario al paziente. Il vantaggio in più, in questo caso, è che il paziente non si ammalerà mai di cataratta (i cristallini artificiali durano per tutta la vita).

Un’indagine interessante, dunque, che ci dà la misura del fatto che sovente non ci si prende cura come si potrebbe della propria salute visiva non tanto per pigrizia, ma per scarsa informazione.

Dati Euromedia Research

Vuoi saperne di più?

Prenota la tua visita oculistica per la correzione permanente della presbiopia e dei difetti visivi chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva, indicandoti la tecnica migliore per eseguire l’operazione di presbiopia e ritrovare la libertà dagli occhiali da vista.

Miopia, un problema, più soluzioni

La miopia è, tra i difetti visivi, il più diffuso al mondo. Si presenta solitamente in età evolutiva e progredisce nel tempo riuscendo a raggiungere anche entità particolarmente importanti, costringendo chi ne è affetto a fare i conti con occhiali da vista o lenti a contatto. Alcuni la accettano, altri invece ne soffrono, sognando una quotidianità più libera dagli ausili per la visione. Ed una vita lavorativa e sociale più dinamica. Ebbene, tutto ciò è possibile. A qualunque età, qualunque sia l’entità della miopia, e anche se sono presenti altri difetti visivi o persino patologie oculari.

Correggere la miopia dopo i 20 anni: l’intervento laser

A 20 anni più che mai gli occhiali possono essere vissuti come un ostacolo. Lo specchio restituisce un’immagine che non ci piace e quella montatura, seppur alla moda, copre i nostri lineamenti, pesa, provoca un senso di disagio. Se il difetto visivo ha raggiunto una sua stabilità e lo specialista stabilisce l’idoneità all’intervento, è possibile allora ricorrere ad un intervento laser per la miopia.

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è possibile effettuare PRK e FemtoLASIK. L’intervento dura pochi minuti, è indolore e si esegue sulla superficie oculare. La seduta chirurgica non prevede l’uso di lame, strumenti taglienti né l’applicazione di punti di sutura. Il recupero, soprattutto in caso di FemtoLASIK, è veloce e indolore, salvo qualche fastidio del tutto tollerabile.

Scopri di più sull’intervento per la correzione dei difetti visivi con tecnica FemtoLASIK

Che fare quando la miopia è forte

Chi è affetto da miopia forte è propenso a ritenere che non vi sia nulla da fare per ripristinare una capacità visiva ottimale. Fortunatamente, non è così. Oggi, con le moderne lenti ICL fachiche è possibile dare soluzione anche alla miopia elevata.

Le lenti ICL sono minuscole lentine che si posizionano all’interno dell’occhio direttamente dietro l’iride. Invisibili, perfettamente funzionali, semplici da impiantare ed eventualmente removibili, queste lentine sono anche dotate di fattore di protezione UV, non sono percepite dal paziente e non inducono secchezza oculare.

Sono l’ideale per chi non è idoneo all’intervento laser in virtù della gravità del difetto visivo o per chi, pur non soffrendo di una miopia elevata, non può sottoporsi al laser perché la cornea è troppo sottile o disomogenea, per esempio.

A 50 anni e oltre: miopia e cataratta si risolvono assieme

Chi riceve una diagnosi di cataratta in età adulta o matura, può, con un solo intervento, correggere una volta per tutte anche la miopia. In che modo? Sottoponendosi all’intervento di cataratta, e scegliendo una lente intraoculare perfetta per le proprie esigenze visive.

Oggi presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è possibile ricevere alcune tra le tipologie più innovative e performanti disponibili nel panorama delle lenti intraoculari. Tra queste, le lenti EDOF, perfette per la correzione di più difetti visivi assieme, restituendo una capacità visiva ottimale da una distanza di circa 40 cm sino all’infinito. Tutto ciò, offrendo ottime performance visive anche in condizioni di poca luminosità.

Vuoi saperne di più?

Se vuoi saperne di più, chiamaci oggi stesso e fissa il tuo appuntamento. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi allo dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Cataratta refrattiva in tempi brevi

cataratta refrattiva - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Cataratta refrattiva in tempi brevi, come fare? Ti è stata diagnosticata la cataratta e hai sentito dire che c’è la possibilità di sfruttare l’intervento per correggere anche i difetti visivi. Un’opportunità per chi è vincolato all’uso degli occhiali da molti anni. Ma in cosa consiste l’intervento? Quali (e quanti) difetti visivi è possibile correggere? E soprattutto, la lista d’attesa sarà molto lunga? Rispondiamo assieme ad alcuni quesiti sul tema.

Cosa si intende per cataratta refrattiva

Con il termine di cataratta refrattiva si intende un intervento di cataratta durante il quale è possibile anche eseguire la correzione permanente dei difetti visivi. Il termine “refrattiva” si applica difatti ad una branca della chirurgia oftalmica che si occupa di ripristinare la capacità visiva del paziente senza che questi debba più ricorrere all’uso di occhiali da vista o lenti a contatto, o comunque a ridurne molto la necessità. Tra le varie tecniche figura anche la sostituzione del cristallino con una lente intraoculare.

Intervento di cataratta refrattiva presso il Centro Ambrosiano Oftalmico

una vera e propria opportunità per recuperare un’ottima capacità visiva

Nella maggioranza delle strutture sanitarie quanto sopra descritto è possibile ma con qualche limite. Accade spesso, infatti, che il cristallino artificiale possa essere dotato di un potere diottrico, ma sia meno performante di quanto ci si possa aspettare. E che – per esempio – si faccia ritorno a casa con una lente intraoculare monofocale che, se risolve efficacemente le difficoltà visive da lontano, ci lascia tuttavia in balia degli occhiali da lettura per vicino. Al contrario, nei centri d’eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico oggi è possibile ricevere una lente intraoculare altamente performante a più distanze.

Perché prima si opera è meglio è?

Abbiamo affermato che l’intervento di cataratta deve essere possibilmente eseguito non appena si riceve la diagnosi. Le ragioni sono diverse. La cataratta è una patologia che progredisce e peggiora con l’andare del tempo, compromettendo la capacità visiva di chi ne è affetto. Rimandare di molti mesi l’intervento significa andare incontro ad una serie di difficoltà non solo visive, ma anche motorie e di indole pratica. La cataratta può compromettere l’autonomia di chi ne è affetto accelerando il processo di invecchiamento motorio e cognitivo ed esponendo al rischio di incidenti domestici così come stradali. Ancora, un cristallino fortemente opacizzato tende ad ispessirsi, esponendo l’intera struttura oculare ad un aumento di pressione, con il rischio di innescare danni permanenti anche al nervo ottico.

“Quanto prima” dev’essere dunque la parola d’ordine. Tuttavia, non sempre le liste d’attesa giocano a nostro favore. Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico, il tempo che intercorre tra la diagnosi e l’intervento è particolarmente breve. Un’attenzione in più verso il paziente che desidera risolvere la sua patologia e tornare a vedere bene quanto prima.

Due vantaggi

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico il paziente affetto da cataratta potrà trovare:

  1. Diverse tipologie di lenti intraoculari per la correzione di più difetti visivi al contempo, altamente performanti e soprattutto personalizzabili sulla base delle proprie esigenze visive e di vita quotidiana
  2. Operazione eseguita in tempi brevi

Ma non solo. Chi ha timore di bisturi e strumenti taglienti e non si sente particolarmente a proprio agio sul lettino operatorio sarà felice di sapere che grazie al laser a femtosecondi oggi l’intervento di cataratta refrattiva è particolarmente “gentile” e meno traumatico per le strutture oculari. Questo si traduce in un minor stress emotivo per il paziente, ma anche in un recupero post operatorio più rapido.

Vuoi saperne di più?

Se vuoi conoscere più da vicino le caratteristiche dell’intervento di cataratta refrattiva presso il Centro Ambrosiano Oftalmico, chiamaci oggi stesso e fissa il tuo appuntamento. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi allo dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

C

Glaucoma, nuove prospettive di cura

glaucoma - laser SLT - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il glaucoma è una delle patologie oculari tra le più diffuse al mondo, tuttavia tra le meno note: un divario che sfortunatamente pesa a favore degli esiti poco incoraggianti ai quali la patologia può condurre. Ci riferiamo ad importanti livelli di ipovisione, ai quali non è possibile porre rimedio. Ma una maggiore informazione, insieme a terapie di ultima generazione, possono segnare la svolta.

Informazione e tempestività sono le chiavi per preservare la capacità visiva in caso di glaucoma

Il glaucoma è una patologia particolare, in quanto si presenta in sordina ed in maniera marcatamente asintomatica nelle sue fasi d’esordio. Quando il paziente si accorge che qualcosa non va, la patologia è già piuttosto conclamata ed ha già probabilmente compromesso la salute dell’apparato visivo. Si caratterizza per una elevata pressione intraoculare dovuta ad un accumulo anomalo di liquidi all’interno delle strutture oculari. Liquidi che, in condizioni normali, dovrebbero defluire ed essere assorbiti naturalmente dai tessuti dell’occhio. Ma talvolta questo non accade, e si viene a creare una condizione per la quale la pressione oculare è elevata in modo persistente e protratto nel tempo. Uno stato che finisce per danneggiare il nervo ottico e compromettere il buon funzionamento della funzione visiva.

Se non diagnosticato e trattato per tempo il glaucoma porta ad ipovisione e persino cecità

Quando la patologia supera le sue fasi d’esordio, il paziente comincia a sperimentare una difficoltà visiva sempre più marcata. Sfortunatamente la perdita di capacità visiva causata dal glaucoma non è reversibile. Questo vuol dire che non esistono una terapia farmacologica o un intervento chirurgico che possano offrire un recupero di quanto perduto. Vi sono, al contrario, interessanti terapie capaci di arrestare la progressione della patologia in modo efficace. Ma è fondamentale che la diagnosi sia precoce e tempestiva. In questo senso, è importante fare prevenzione su due fronti:

  1. Tenendosi costantemente informati sul tema della salute
  2. Avendo cura della propria salute oculare recandosi periodicamente dall’oculista, anche in assenza di sintomi

Nuove prospettive per la cura del glaucoma: il laser SLT

Come detto, la terapia giusta eseguita tempestivamente può dare esiti positivi sul lungo periodo, consentendo al paziente di preservare la sua funzione visiva nel tempo. Le terapie disponibili sono diverse, ma tra queste spicca un trattamento di ultima generazione particolarmente promettente. Ci riferiamo al laser SLT, uno strumento ad alto apporto tecnologico capace di intervenire in modo mirato e selettivo sui tessuti del trabecolato che non riescono a far defluire i liquidi accumulatisi nelle strutture oculari. Il laser seleziona dunque le cellule da trattare ed interviene su di esse rendendole nuovamente permeabili e dunque capaci di far defluire l’umor acqueo. Come conseguenza ultima, la pressione intraoculare ne trae beneficio, abbassandosi.

Il laser SLT è uno strumento moderno ed “intelligente” capace di agire solamente sui tessuti interessati dalla patologia. E’ ripetibile, indolore, ed il trattamento è di breve durata. Inoltre, non presenta alcun tipo di controindicazione ed offre benefici tangibili e durevoli nel tempo.

Vuoi saperne di più?

Prenota oggi stesso una visita oculistica specialistica. Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Occhi stanchi ma non solo: cos’è la Sindrome da Dispositivi Digitali

occhi stanchi - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Occhi stanchi, affaticati, pesanti? Potrebbe non essere un fenomeno transitorio, bensì una vera e propria sindrome. La Sindrome da Dispositivi Digitali. Un disturbo il cui nome forse ci giunge nuovo, ma che a ben pensarci è frutto degli stili di vita moderni, che hanno posto in essere routine ed abitudini che ci rendono sempre più dipendenti dai device elettronici. Tra smart working e forme di apprendimento a distanza, chiediamo ai nostri occhi sforzi maggiori rispetto al passato. Ritrovandoci con un apparato visivo stanco, provato ed appesantito da troppe ore trascorse a video. Ma come distinguere un senso di stanchezza passeggero da una vera e propria sindrome? Approfondiamo assieme l’argomento.

Sindrome da Dispositivi Digitali, cos’è?

Nota anche con il nome inglese di Digital Eye Strain, la Sindrome da Dispositivi Digitali sta assumendo i contorni di un vero e proprio problema di salute che interessa una porzione consistente della popolazione. Un problema certamente esacerbato dall’epidemia da Coronavirus, che ha vincolato buona parte delle attività formative, ludiche, sociali e lavorative all’uso di strumenti digitali. Una grande comodità, che tuttavia presenta qualche svantaggio.

La Sindrome da Dispositivi Digitali si configura dunque come un insieme di sintomi oculari che emergono a seguito dell’uso intensivo di dispositivi elettronici. Tra questi sintomi menzioniamo:

  • affaticamento visivo (sensazione di avere gli occhi stanchi)
  • iperlacrimazione
  • cefalea
  • sensazione di corpo estraneo
  • rossore e bruciore
  • visione annebbiata o sdoppiata

Non solo occhi stanchi e affaticati…

A questi sintomi si aggiungono altri fastidi che interessano l’intero organismo, con particolare riferimento al sistema muscolo-scheletrico:

  • sensazione di stanchezza e rigidità
  • dolore al collo, alle spalle e alla schiena
  • mal di testa

Come e quando insorge la Sindrome da Dispositivi Digitali?

La Sindrome da Dispositivi Digitali è il frutto di una serie di fattori, tra i quali citiamo:

  • il numero di ore continuative trascorse a video
  • il ridotto contrasto tra lettere e sfondo sugli schermi
  • la presenza di riflessi e bagliori che rendono faticosa la lettura
  • una distanza tra volto e schermo non adeguata
  • illuminazione non adeguata della stanza
  • una postura non idonea
  • una riduzione dell’ammiccamento, che pregiudica la buona lubrificazione della superficie oculare

La Sindrome nei più giovani: non solo occhi stanchi

La Sindrome da Dispositivi digitali può dare la spiacevole sensazione di avere gli occhi stanchi ed affaticati, assieme ad altri sintomi sopra descritti. Ma non solo. Nei più giovani, la Sindrome ed in particolare l’uso intensivo e prolungato dei device elettronici, può innescare o peggiorare la miopia. Il problema della progressione miopica in età evolutiva è già stato affrontato da diversi anni in Oriente, ma è oggi un problema che interessa anche il nostro paese.

Le giovani e giovanissime generazioni – quelle dei cosiddetti nativi digitali – trascorrono un numero elevatissimo di ore a video, trascurando spesso i campanelli d’allarme che l’apparato visivo restituisce. Stanchezza visiva, bruciore, senso di pesantezza, ma anche una maggiore difficoltà nel mettere correttamente a fuoco gli oggetti posti in lontananza.

E’ compito delle famiglie, dunque, condurre bambini e ragazzi agli opportuni controlli della salute visiva, ed invogliarli a ritrovare una socialità fatta di contatti umani e di momenti trascorsi anche fuori dalle mura di casa. Non a caso, una recente ricerca scientifica ha evidenziato come la luce solare sia d’aiuto per contrastare la progressione della miopia nei bambini. Largo quindi alla riscoperta delle attività ludiche e sociali all’aperto, in qualunque stagione, lontano da consolle, smartphone e videogiochi.

Vuoi saperne di più?

Prenota oggi stesso una visita oculistica specialistica. Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Lenti EDOF, per chi sono indicate

lenti EDOF - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Lenti EDOF, lenti intraoculari, lenti fachiche….il panorama delle lentine per la correzione permanente dei difetti visivi è molto ampio. Una varietà che si riflette, com’è naturale, anche nei termini e negli acronimi che le indicano. Finendo per creare un po’ di confusione tra i non addetti ai lavori. Approfondiamo oggi il tema delle lenti EDOF, minuscole lenti intraoculari, altamente performanti e molto interessanti per chi abbia la necessità o il desiderio di tornare a vedere in maniera eccellente a più distanze.

Lenti intraoculari, la piccola grande rivoluzione dei nostri tempi

La chirurgia oftalmica ha cominciato ad interessarsi della correzione dei difetti visivi già sul finire del Novecento. E da allora i progressi in ambito medico e tecnico si sono accavallati e susseguiti proponendo una gamma di soluzioni sempre meno invasive e sempre più risolutive. Sino ad arrivare, al giorno d’oggi, alla messa a punto di minuscole lentine intraoculari davvero altamente performanti. Tra queste menzioniamo appunto le lenti EDOF.

Dalla patologia all’opportunità di correzione dei difetti visivi

Con le lenti EDOF addio cataratta e recupero visivo a tuttotondo

Come sappiamo, l’intervento di cataratta è tra più praticati al mondo. Sono finiti i tempi in cui la terza età si accompagnava a gravi disabilità visive causate dalla cataratta. Oggi, al contrario, l’intervento di cataratta è l’occasione per recuperare una capacità visiva spesso migliore di quella avuta precedentemente. In che modo? Con le lenti intraoculari.

Si tratta di piccolissime lenti altamente biocompatibili e particolarmente personalizzabili, che si vanno a sostituire al cristallino affetto da cataratta. Oltre ad essere perfettamente trasparenti e non destinate ad opacizzazione, queste piccole lenti sono dotate del potere diottrico necessario al paziente. In che modo? Perché sono personalizzabili. Ogni paziente può scegliere la lente intraoculare che meglio si addice alle sue esigenze visive, pratiche e quotidiane.

Che vantaggi offrono le lenti EDOF?

Le lenti EDOF appartengono al panorama delle lenti intraoculari offrendo, come il loro stesso nome suggerisce, una profondità di fuoco continua (Extended Depth Of Focus). Questo significa che siamo ben lontani da una semplice lente monofocale. La lente EDOF è una lente progettata per offrire una gamma vastissima e continua di punti di messa a fuoco che si susseguono da una distanza minima di 40 cm circa sino all’infinito. Ed a tutte queste distanze, la lente è altamente performante ed offre una visione nitida, ben definita e molto precisa. Non solo: le lenti EDOF si comportano molto bene anche in condizioni di scarsa luminosità, e sono perfettamente tollerate.

Le lenti intraoculari EDOF sono perfette, in breve, per chi conduce una vita dinamica, vivace ed autonoma, è spesso alla guida, usa quotidianamente i device elettronici e si sposta frequentemente anche la sera o in condizioni di poca luminosità. In questo senso, e se impiantate nel contesto dell’intervento di cataratta, le lenti intraoculari EDOF si pongono, giorno dopo giorno, come un vero e proprio alleato nel preservare dinamismo, indipendenza, ottimismo, voglia di intraprendere nuove attività e di sentirsi giovani nel corpo così come nello spirito.

Vuoi saperne di più?

Scopri di più sulle lenti EDOF prenotando oggi stesso la tua visita oculistica specialistica. Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Presbiopia, quando correggerla migliora la vita

La presbiopia è il problema visivo tipico dell’età adulta. Ci sorprende spesso in modo inaspettato presentandosi con una progressiva difficoltà a vedere da vicino. Perché accade? Ed è risolvibile? In che modo?

La presbiopia, il difetto visivo della mezza età

La medicina oftalmica si occupa delle innumerevoli condizioni patologiche che possono interessare l’apparato visivo così come delle difficoltà relative alla messa a fuoco delle immagini: i difetti visivi. Se alcune di queste condizioni possono avere natura prettamente patologica, altre invece hanno a che fare con diversi fattori, tra cui il tempo che avanza. Il tempo lascia le sue tracce sulla nostra pelle, compromette poco alla volta le performance di alcune funzioni del nostro organismo e, non ultimo, esercita la sua influenza anche sulla vista. Una delle strutture oculari maggiormente esposta al passare del tempo è il cristallino, che negli anni perde la sua naturale flessibilità. La conseguenza di questa perdita di flessibilità è la compromissione della capacità accomodativa dell’occhio.

Cos’è la capacità accomodativa dell’occhio

E’ la capacità del cristallino di flettersi in avanti e indietro per modulare la messa a fuoco di immagini, oggetti e parole posti alle diverse distanze. Dai 40 anni in poi, per cause del tutto naturali legate al tempo che avanza, questa flessibilità viene meno e la messa a fuoco delle immagini da vicino vicine diviene sempre più difficoltosa.

Dunque, chi comincia a sperimentare questa difficoltà si ritrova ad allontanare sempre di più la propria fonte di lettura dal viso (spesso si tratta di smartphone, libri, etichette) per migliorare la messa a fuoco. Ma non è sufficiente, e si finisce col dover ricorrere ad un occhiale da lettura. Un piccolo trauma emotivo per chi non ha mai indossato gli occhiali, che si sente proiettato nell’età adulta senza spesso esserne del tutto pronto, con la sgradevole percezione che la gioventù sta per diventare solamente un ricordo.

Soluzioni alla presbiopia

Nell’arco degli ultimi vent’anni la medicina oftalmica ha fatto passi da gigante tramutando piccole grandi idee in interessanti e concrete realtà. Competenza, studio, strumenti ad elevatissimo apporto tecnologico hanno dato vita a soluzioni chirurgiche anche minimamente invasive ma sempre altamente performanti e risolutive nei confronti di molte patologie così come dei difetti visivi.

I protagonisti di questa piccola rivoluzione sono le lenti intraoculari e gli strumenti laser. La maggior parte di essi oggi sono ancora appannaggio di poche realtà di d’eccellenza sul territorio. Ma sanno regalare un vero e proprio balzo indietro nel tempo sotto il profilo della salute e delle performance visive.

Per quanto riguarda la correzione della presbiopia, segnaliamo oggi due interessanti realtà:

  1. I trattamenti laser per la correzione della presbiopia
  2. Le lenti fachiche per la correzione dei difetti visivi

I trattamenti laser per la correzione della presbiopia

Gli strumenti laser ci consentono di correggere i difetti visivi con una seduta di brevissima durata e totalmente indolore. Spesso ci si immagina di doversi rivolgere allo specialista solamente in caso di difetti molto marcati. Non è così. Anche di fronte ad un difetto di entità modesta è possibile intervenire efficacemente. Anche la presbiopia rientra tra i difetti visivi correggibili con il laser.

Le lenti fachiche

Può capitare di non potersi sottoporre all’intervento laser per diversi motivi. Tra questi, la presenza di altri disturbi oculari, una cornea non sufficientemente spessa o omogenea, un difetto visivo molto elevato. Niente paura. Le moderne lenti fachiche rappresentano la risposta e l’alternativa agli strumenti laser. Si impiantano delicatamente appena dietro l’iride. Sono invisibili ed impercettibili, oltre che dotate di filtro UV: una protezione in più per l’occhio nei confronti dell’eventuale insorgenza di altre patologie oculari.

Vuoi saperne di più?

Scopri di più sugli interventi laser così come sulle lenti fachiche prenotando oggi stesso la tua visita oculistica specialistica. Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.