Occhio secco: prevenzione e cura

La sindrome dell’occhio secco è una patologia che, se trascurata, può rivelarsi davvero fastidiosa. Abbiamo già avuto occasione di approfondire l’argomento in precedenza, sottolineando come l’occhio secco non sia una semplice “sensazione” di secchezza oculare, ma una vera e propria patologia, che va affrontata come tale. Ma cerchiamo di entrare nel merito delle eventuali azioni volte a prevenire, se possibile, la sindrome dell’occhio secco e scopriamo insieme alcune delle cause più o meno comuni connesse all’insorgenza di questa patologia.

Sindrome dell’occhio secco: di cosa si tratta

La sindrome dell’occhio secco è il risultato di un’alterazione del film lacrimale, ovvero quella lubrificazione che mantiene l’occhio sempre ben umido ed idratato, così da riuscire a svolgere al meglio la funzione visiva. Quando il film lacrimale si altera, si ha un peggioramento ed una diminuzione della qualità e della quantità di lacrime che, naturalmente, lubrificano la cornea e l’occhio più in generale. L’esito è davvero fastidioso, con sintomi quali:

  • bruciore
  • arrossamento
  • tendenza a toccarsi ed a sfregarsi gli occhi continuamente
  • sensazione di avere un corpo estraneo
  • fastidio di fronte a fonti luminose particolarmente intense

Cause note e meno note della sindrome dell’occhio secco

Una delle cause più note e maggiormente discusse della sindrome dell’occhio secco è senza dubbio la menopausa. Anche la gravidanza, con le alterazioni fisiologiche ed ormonali che porta con sé, può scatenare la sindrome dell’occhio secco. Quanto detto non fa tuttavia della sindrome una prerogativa femminile, anzi. L’occhio secco colpisce anche i soggetti di genere maschile, come ad esempio i fumatori, o coloro che vivono in ambienti o zone aventi un inquinamento dell’aria particolarmente elevato. Tra le cause forse meno discusse, vi sono anche le allergie stagionali, che portano ad un’intensa e continua sollecitazione delle vie aeree, con una conseguente irritazione delle mucose, anche a livello oculare. Molte allergie tendono a protrarsi per mesi e mesi nel corso dell’anno, innescando uno stato infiammatorio che va via via peggiorando e che stimola una risposta nel sistema immunitario, il cui esito finale può essere proprio l’alterazione persistente del film lacrimale che lubrifica e idrata l’occhio.

Una curiosità sulla sindrome dell’occhio secco

Sembra curioso e sicuramente paradossale, ma la sindrome dell’occhio secco può portare anche ad una condizione di iper lacrimazione. Tuttavia, anche se la percezione è esattamente quella di una lacrimazione vera e propria, non si tratta di lacrime, ma di un semplice liquido acquoso. Nel caso della sindrome dell’occhio secco, infatti, le lacrime, naturalmente ricche di sostanze lipidiche e mucina, vengono meno, e l’occhio, non più lubrificato, tende a seccarsi. La reazione naturale è il rilascio un abbondante liquido puramente acquoso, che può essere confuso con una lacrima vera, e che tuttavia priva l’occhio dell’acqua necessaria per produrre nuove lacrime. Un circolo vizioso tutt’altro che positivo per la salute dell’occhio.

La sindrome dell’occhio secco si cura anche a tavola

La salute comincia anche a tavola, non ci stancheremo mai di ripeterlo. Poichè la sindrome dell’occhio secco è causata da una mancanza di lubrificazione, va da sè che bere molto è fondamentale. Bevete tanto, soprattutto fuori dai pasti. Inoltre, è importante consumare molti cibi di stagione, ricchi di vitamine, soprattutto quelle del gruppo B, e molto pesce, nella fattispecie pesce azzurro e salmone, naturalmente ricchi di Omega3. Vitamine ed omega 3 sono “ingredienti” preziosi per la salute oculare, per mantenere la funzione visiva sempre al meglio delle sue potenzialità e per aiutare il delicato “ingranaggio” dei nostri occhi a funzionare sempre in modo ottimale.

Il CIOS ogni anno promuove una campagna per la prevenzione e diagnosi dell’occhio secco

Ogni anno il Centro Italiano Occhio Secco si fa promotore di una campagna per la prevenzione e la diagnosi della patologia, alla quale aderiscono, offrendo l’opportunità di sottoporsi ad uno screening mirato, diversi centri specialistici italiani. Se sei in menopausa o in gravidanza, se sei un fumatore, se senti spesso bruciore agli occhi oppure hai frequentemente gli occhi arrossati, potresti soffrire di sindrome dell’occhio secco, una patologia che è sempre bene non trascurare.

Per ulteriori informazioni o appuntamenti:

CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO P.zza Repubblica, 21 – 20124 Milano

E-MAIL visite@camospa.it

TELEFONO 02 6361 191 Centralino attivo Lun-Ven dalle 9,00 alle 19,00

Il collirio NGF tra i grandi protagonisti di SITRAC 2018

Aprirà i battenti oggi 22 febbraio a Firenze una tre giorni di congressi organizzata e promossa da Sitrac, Società Italiana Trapianto di Cornea, avente l’obiettivo di fare il punto sulle ultime terapie, sulle tecniche chirurgiche e non, sui problemi di indole sociale e legale, insomma su tutto ciò che ruota intorno alle tematiche inerenti la cornea.  All’evento prenderanno parte alcuni tra i massimi esperti a livello mondiale in fatto di cornea. Tra le novità discusse, vi sarà anche il nuovo collirio al fattore di crescita neurotrofico, il cosiddetto collirio NGF. Vediamo di che si tratta.

Cos’è il Nerve Growth Factor?

Il fattore di crescita nervoso, che  (Nerve Growth Factor – NGF), che valse a Rita Levi Montalcini e Stanley Cohen l’assegnazione del prestigioso Premio Nobel nel 1986, è un’importante proteina che viene prodotta naturalmente dal nostro organismo. Non è una proteina qualunque, bensì una proteina “segnale”, ovvero in grado di segnalare la presenza di cellule del tessuto nervoso (neuroni) che sono morte e che vanno sostituite. Una scoperta rivoluzionaria, che ha trovato recentemente applicazione in campo oftalmico con la messa a punto del collirio NGF, ribattezzato anche “collirio Montalcini”.

A chi sarà d’aiuto il collirio NGF ?

Il collirio sta suscitando interesse ed entusiasmo nella comunità scientifica. Esso sarà utile a chi soffre di retinite pigmentosa, una rara malattia genetica della retina, per la quale si è già tentata con scarso successo la terapia genica. Sono ben 50, infatti, i geni responsabili della retinite pigmentosa, ecco perchè pensare di sostituirli tutti è davvero un’impresa molto difficile. Il collirio NGF si è dimostrato efficace nel riuscire a rallentare la degenerazione della retina, favorendo la neurorigenerazione anche in soggetti aventi altre patologie, come il glaucoma. Un’altra patologia coinvolta nei benefici apportati dal collirio NGF è la cheratite neurotrofica, una malattia degenerativa rara che colpisce la cornea. Poichè la cornea non è vascolarizzata ma bensì è costituita da fibre di collagene ricche di terminazioni nervose, il collirio sarà un valido aiuto per stimolare la rigenerazione cellulare anche in questa sede. Infine, il collirio Montalcini sarà anche d’aiuto a chi soffre di sindrome di occhio secco, per il trattamento della quale, sino ad oggi, si proponevano trattamenti più blandi, quali lacrime artificiali e colliri.

A proposito di terapia genica, leggi anche: Amaurosi Congenita di Leber, sviluppata la prima terapia genica al mondo

A proposito di occhio secco, leggi anche: sindrome dell’occhio secco, quanto ne sappiamo?

Se ne parlerà al congresso SITRAC

Oltre che del collirio Montalcini, a Firenze si parlerà anche di molto altro, in particolare di tutte le novità riguardanti la chirurgia della cornea, delle nuove terapie farmacologiche, di farmaco resistenza. Tuttavia, il grande protagonista del congresso SITRAC sarà il collirio contenente la molecola “nobel”, che è già in commercio dalla scorsa estate con il nome di Cenegermin e, nello stesso periodo, ha ricevuto l’approvazione dell’Unione Europea. Una grande scoperta scientifica trova applicazione nella medicina oftalmica ed entra dunque ufficialmente a far parte dei farmaci usati per quelle patologie – come la cheratopatia neurotrofica – per le quali fino a ieri non era stato individuato alcun trattamento specifico.

Sindrome dell’occhio secco, quanto ne sappiamo?

L’occhio è uno degli strumenti più perfetti di cui madre natura ci abbia dotato. Come un orologio analogico, si compone di una serie di ingranaggi che lavorano in perfetta sintonia, a scandire le ore, i minuti ed i secondi della nostra esistenza. Il risultato? Immagini nitide, perfette e vivide, capaci di emozionare e di rimanere nella memoria. Ma cosa succede se – proprio come in un orologio – il sistema non è ben lubrificato? Il risultato è la sindrome dell’occhio secco. Vediamola nel dettaglio. 

Sindrome dell’occhio secco. Di che si tratta?

La sindrome dell’occhio secco è una vera e propria patologia, che non va assolutamente confusa con una sensazione transitoria di secchezza oculare. Chi soffre di sindrome dell’occhio secco ha un’alterazione patologica e costante delle secrezioni e del film lacrimale che, in condizioni normali, tengono fisiologicamente e naturalmente l’occhio ben lubrificato.

Il film lacrimale è una pellicola che protegge e lubrifica la cornea: quando questa pellicola si altera, la qualità o la quantità delle lacrime che umidificano l’occhio si alterano a loro volta, e si ha una secchezza generale dell’occhio.

In generale, le donne tra i 40 ed i 60 anni sono maggiormente colpite dalla sindrome dell’occhio secco

Le cause dell’occhio secco

Le cause della manifestazione dell’occhio secco sono varie, ma è possibile catalogarle sotto diverse macrocategorie:

  • conseguenza di un’altra patologia già in corso, come blefarite o congiuntivite;
  • conseguenza di una malattia autoimmune (sindrome di Sjogren, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide);
  • età: in età più avanzata, la naturale lubrificazione dell’occhio può essere minore
  • carenza di vitamina A;
  • assunzione di farmaci (in particolare alcuni farmaci per il trattamento del glaucoma);
  • conseguenza di un trauma facciale

Oltre a queste cause, è bene segnalare che vi sono anche dei fattori che possono predisporre allo sviluppo della sindrome dell’occhio secco. Tra queste, citiamo:

  • uso prolungato ed eccessivo di computer, tablet, smartphone
  • fumo di sigaretta
  • smog

Leggi anche: sindrome dell’occhio secco nei bambini, come prevenirla

Quali sono i sintomi della sindrome dell’occhio secco ?

Prima di elencare i sintomi della sindrome dell’occhio secco, segnaliamo che alcune condizioni possono peggiorarne la percezione. Eccole elencate:

  • ambiente troppo ventoso, troppo freddo o troppo caldo
  • uso prolungato di lenti a contatto
  • assunzione di farmaci quali antistaminici, betabloccanti, psicotropi, estrogeni ed altri

I sintomi dell’occhio secco sono

  • bruciore
  • arrossamento
  • sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio (sabbiolina, pietruzza)
  • fotofobia (ovvero fastidio nei confronti della luce)
  • annebbiamento visivo

Occhio secco, quale terapia?

La terapia per la sindrome dell’occhio secco prevede una serie di interventi a carattere puramente temporaneo volti ad umidificare l’occhio e ad alleviare i fastidiosi sintomi. Dietro consiglio e prescrizione del proprio oculista di fiducia, si potranno acquistare dunque lacrime artificiali e gel oftalmici lubrificanti, dall’effetto temporaneo.

Chi soffre di sindrome dell’occhio secco e lavora al computer, deve inoltre ricordarsi di effettuare delle pause durante la giornata lavorativa. Chi fuma, farebbe bene a smettere.

E’ fondamentale, inoltre bere molto, almeno due litri d’acqua al giorno

Curiosità: sindrome dell’occhio secco e VIP

Recentemente, la famosa attrice hollywoodiana Jennifer Aniston è diventata testimonial di una campagna di sensibilizzazione contro la sindrome dell’occhio secco. L’attrice ha dichiarato di aver avuto diversi problemi sul set a causa della sindrome in questione, che la forzava a doversi fermare frequentemente e di dover ricorrere all’uso di colliri.

Centro Italiano Occhio Secco

Pensi di soffrire di sindrome dell’occhio secco? Una visita chiarirà ogni dubbio. In Italia ha aperto da circa 2 anni il primo Centro Italiano Occhio Secco, unica struttura nel nostro paese dedicata alla sindrome dell’occhio secco. Per info e appuntamenti chiama il 02 6361 1970.

 

Secchezza oculare in aumento: l’indagine Edra per Novartis

Secchezza oculare in aumento: l'indagine Edra per Novartis

Per la Giornata Mondiale della Vista, Edra ha effettuato un’indagine per conto di Novartis sull’incidenza della sindrome della secchezza oculare in Italia. Novartis ha inoltre riunito i massimi esperti del nostro paese nel campo dell’occhio secco, fra cui il nostro direttore scientifico, il Dott. Lucio Buratto.

Il Centro Italiano Occhio Secco di Milano è fra le strutture più avanzate in Italia per lo studio, la ricerca, la diagnosi ed il trattamento dell’occhio secco.

Secchezza oculare: i risultati dell’indagine

Diffusione della secchezza oculare

L’indagine condotta da Edra per Novartis mostra che nell’ultimo anno il 65% del campione ha sofferto di disturbi oculari. I sintomi più frequenti sono occhi secchi o arrossati, bruciore, sensazione di avere qualcosa nell’occhio, prurito, annebbiamento visivo e fotofobia.

La metà degli intervistati non è stata in grado di identificare il proprio disturbo. Questo signfica che purtroppo molte persone ancora non conoscono la sindrome dell’occhio secco.

Cause e sintomi dell’occhio secco

L’occhio secco è causato dalla alterazione dell’equilibrio che regola la secrezione e la distribuzione del film lacrimale: la superficie oculare risulta poco lubrificata. Le cause dell’occhio secco possono essere diverse: abitudini e stili di vita poco salutari, età, predisposizione ed altre patologie.

L’uso assiduo di smartphone, computer, e-reader e tablet sta diventando una delle principali cause della sindrome dell’occhio secco, in quanto riduce la frequenza di ammiccamento, cioè del battito delle palpebre, impedendo così all’occhio di lubrificarsi come dovrebbe. I sintomi sono generalmente bruciore, senso di corpo estraneo, fotofobia e difficoltà ad aprire le palpebre.

Altre cause sono di origine ormonale, come la menopausa, o l’età avanzata e l’uso di alcuni farmaci, la carenza di vitamina A, la polvere, l’inquinamento, malattie autoimmuni e anche l’abuso delle lenti a contatto.

Il tavolo di lavoro

Al fine di accendere i riflettori sulla sindrome dell’occhio secco, Novartis ha coinvolto alcuni fra i massimi esperti italiani per dar vita ad un dibattito sull’attuale situazione di incidenza, diagnosi e trattamento terapeutico della patologia in Italia.

Il tavolo di lavoro è composto da:

  • Massimo Accorinti, Dipartimento di Oftalmologia, Università La Sapienza di Roma;
  • Pasquale Aragona, Dipartimento di Scienze biomediche, Referente Regionale del Centro per le malattie della superficie oculare, Università di Messina;
  • Stefano Barabino, Clinica Oculistica, Di.N.O.G.M.I, Università di Genova;
  • Lucio Buratto, Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO) e Centro Italiano Occhio Secco, Milano
  • Andrea Leonardi, Dipartimento di Neuroscienze, Unità di Oftalmologia, Università di Padova;
  • Francesco Loperfido, responsabile ambulatorio di oftalmologia generale, Ospedale San Raffaele; oftalmologo Commissione Difesa Vista
  • Rita Mencucci, Clinica Oculistica Università di Firenze, Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università di Firenze;
  • Maurizio Rolando, Centro superficie oculare, IsPre Oftalmica, Genova
  • Paolo Vintani, Vice Presidente di Federfarma Milano

La sindrome dell’occhio secco è una patologia ancora troppo sottovalutata e su cui è necessario creare maggiore attenzione e una corretta informazione“ – commentano gli esperti coinvolti nel tavolo di lavoro Ciò significa fare educazione sulle cause che possono contribuire alla comparsa della malattia e creare una cultura sui corretti comportamenti per mantenere in salute i propri occhi. Il tavolo di lavoro vuole analizzare il contesto attuale, sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti – esperti e possibili pazienti – fornendo inoltre indicazioni pratiche per aiutare a prevenire e gestire la sindrome dell’occhio secco attraverso un approccio a 360 gradi”.

Fonte: NovartisContatta il Centro Italiano Occhio Secco per maggiori informazioni.

Sindrome dell’occhio secco nei bambini: limitare l’utilizzo di smartphone in tenera età

Sindrome dell'occhio secco nei bambini

 

Un recente studio conferma che l’utilizzo prolungato di smartphone o tablet può causare l’insorgenza della sindrome dell’occhio secco nei bambini.

La sindrome dell’occhio secco è un disturbo oculare piuttosto frequente, che può comportare arrossamento, prurito, bruciore o sensazione di corpo estraneo nell’occhio di chi ne è affetto. La secchezza oculare è dovuta ad una insufficiente produzione di liquido lacrimale o ad una eccessiva evaporazione di esso, e può avere origini congenite, involutive (cioè legate all’invecchiamento) oppure acquisite: l’uso troppo frequente di lenti a contatto o un ambiente poco umido o polveroso sono i classici fattori scatenanti di questa patologia spesso sottovalutata, ma che può comportare problemi molto seri e arrivare, a volte, a compromettere la possibilità di una vita normale.

Fra le cause acquisite dell’occhio secco, l’utilizzo troppo assiduo di smartphone, tablet e computer sta assumendo negli ultimi anni un ruolo sempre più importante, soprattutto fra i bambini. Lo conferma uno studio effettuato dal College of Medicine del Chung Ang University Hospital di Seul e pubblicato su Bmc Ophtalmology.

Fra i bambini presi in esame, l’8,3% di quelli che vivono in città ed utilizzano assiduamente strumenti come lo smartphone hanno presentato i sintomi della sindrome dell’occhio secco. Gli stessi sintomi sono stati riscontrati nel 2,8% dei bambini che vivono in zone più rurali. I bambini che non hanno manifestato alcun tipo di disturbo sono stati quelli che passavano molto più tempo impegnati in attività all’aria aperta anziché davanti al cellulare.

L’utilizzo prolungato di smartphone, tablet, computer o TV può causare l’insorgenza della sindrome dell’occhio secco in quanto durante queste attività i nostri occhi, e quelli dei più piccoli, tendono a sbattere le palpebre molto meno frequentemente del normale, generando un’eccessiva evaporazione ed una ridotta produzione del liquido lacrimale. L’occhio, inoltre, tende a stancarsi a causa del continuo sforzo accomodativo a cui viene sottoposto, dovuto alla distanza troppo ravvicinata a cui vengono tenuti questi device.

La soluzione per i più piccoli c’è ed è molto semplice: limitare l’uso di questi strumenti ad un massimo di mezz’ora al giorno e preferire ad essi attività ricreative alternative e più stimolanti, possibilmente all’aperto.

CAMO ha una grande esperienza in materia di diagnosi e trattamento della sindrome dell’occhio secco, tanto da aver aperto il Centro Italiano Occhio Secco (CIOS), la prima struttura in Italia interamente dedicata questa patologia.

Per informazioni:  www.centroitalianoocchiosecco.itinfo@centroitalianoocchiosecco.it02 63611970

Occhio secco: Lucio Buratto ospite del TG5.

 

Lucio Buratto

Lucio Buratto – direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico e Coordinatore del Centro Italiano Occhio Secco – sarà ospite di Luciano Onder all’interno della rubrica TG5 Salute, durante il TG5 delle ore 13.00 di Mercoledi 23 Novembre.

Il Dott. Buratto parlerà dei sintomi, delle concause e naturalmente dei possibili rimedi per la sindrome dell’occhio secco.

Vi aspettiamo!

Se soffrite di secchezza oculare o desiderate maggiori informazioni,  contattate il Centro Italiano Occhio Secco, la prima struttura in Italia completamente dedicata alla cura di questo disturbo.

www.centroitalianoocchiosecco.itinfo@centroitalianoocchiosecco.it02 63611970