Degenerazione maculare senile atrofica: una nuova terapia all’orizzonte?

E’ notizia di qualche giorno fa che una nota azienda britannica impegnata nel campo delle biotecnologie ha messo a punto un’innovativa terapia genica con l’obiettivo di arrestare la progressione della degenerazione maculare senile atrofica. Una scoperta che ad oggi è ancora nella sua fase embrionale ma che, se confermata, potrebbe aprire le porte ad un futuro carico di ottimismo per tutti i pazienti affetti da una patologia fino ad oggi non facile da trattare.

Che cos’è la degenerazione maculare senile

La degenerazione maculare senile è una patologia oculare degenerativa che colpisce la macula, cioè la porzione centrale della retina. Come ci suggerisce il suo stesso nome, essa si presenta in età avanzata, e progredisce in modo inarrestabile, andando a danneggiare i fotorecettori e pregiudicando la visione centrale.

I fattori di rischio della degenerazione maculare senile

Tra i fattori di rischio troviamo l’età, una dieta sbilanciata a favore di alimenti grassi, l’ipertensione, il fumo, l’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti senza un’adeguata protezione. In generale, un insieme di abitudini di vita quotidiana poco sane. Le più colpite sembrano essere le donne, anche se la patologia non è infrequente anche tra gli uomini.

I sintomi della degenerazione maculare senile

Il paziente affetto da degenerazione maculare senile sperimenta un generale peggioramento della visione centrale (cioè una difficoltà a leggere, guardare la televisione, guidare, ecc), vede contorni sfocati, percepisce le linee dritte come distorte e riferisce la presenza di una macchia nera proprio al centro del campo visivo.

Degenerazione maculare senile secca e umida

La degenerazione maculare senile si manifesta in due varianti, quella umida o essudativa e quella secca o atrofica. La prima si caratterizza per la formazione di neovasi al di sotto della retina, e si può trattare con specifiche iniezioni intravitreali. La seconda invece è più insidiosa, può pregiudicare seriamente la funzionalità visiva e non è sempre facile da trattare. Tuttavia, buoni risultati sono stati ottenuti con uno specifico laser sottosoglia ad azione positiva per la retina centrale. Entrambe si diagnosticano attraverso due esami specifici che consentono di vedere nel dettaglio lo stato di salute della retina: l’OCT e la fluorangiografia.

La sperimentazione

La terapia in sperimentazione ha lo scopo di arrestare la maculopatia secca. La maculopatia secca si caratterizza per un accumulo di drusen – ovvero particelle di materiale lipidico –  sull’epitelio pigmentato, causando un’atrofizzazione della retina. L’idea che sta alla base di questa nuova terapia è quella di iniettare un gene modificato proprio al di sotto della retina per arrestare il meccanismo che causa la progressione della malattia. Il primo intervento di questo genere è stato eseguito pochi giorni fa presso l’Oxford Eye Hospital su un paziente di 80 anni. Gli studiosi sono ora in attesa di valutare sul lungo periodo se l’intervento sortirà l’esito auspicato o meno. Di certo, se la somministrazione del gene modificato sarà in grado di arrestare il progredire della degenerazione maculare di tipo secco, il GT005 rappresenterà un importante traguardo per tutti i pazienti che oggi sono affetti dalla patologia e rischiano di andare incontro ad un grave stato di ipovisione.

Fonte: Gyroscopetx.com