Degenerazione Maculare Senile e luce blu
Le maculopatie sono un gruppo di patologie della macula, la porzione centrale della retina. Quest’area della retina è fondamentale per il buon andamento della funzione visiva: dalla sua buona salute dipendono sia la visione centrale che la corretta percezione dei colori. Un’alterazione della macula può essere causata da patologie sistemiche, come per esempio il diabete, oppure dall’età. Per quanto riguarda la Degenerazione Maculare Legata all’età (DMLE), in particolare, oggi la scienza indica nella luce blu emessa dai device elettronici uno dei fattori di rischio maggiormente incisivi.
Luce blu: cos’è?
Lo spettro luminoso è composto da un insieme di frequenze e radiazioni elettromagnetiche che danno origine alla luce. Nello specifico, l’intero spettro si può suddividere in una parte visibile ed in una parte invisibile. Le radiazioni infrarosse (a maggior lunghezza d’onda) ed i raggi ultravioletti (a minor lunghezza d’onda) sono invisibili. La luce visibile comprende tutte quelle radiazioni comprese tra il violetto ed il rosso, inclusa la luce blu. Questa dunque, non solo è emessa dalla maggior parte dei device elettronici, ma è anche presente in natura. La sua lunghezza d’onda è di circa 470 nanometri.
Luce blu: dove si trova?
La luce blu è emessa dalla maggior parte delle lampadine a basso consumo (xeno) e a led, e da tutti i device elettronici dei quali si fa comunemente uso: televisione, smartphone, computer, tablet.
Perché è potenzialmente dannosa per i nostri occhi?
La luce blu è una luce fredda che non innesca il naturale riflesso di restringimento pupillare. Essa riesce quindi a penetrare “indisturbata” all’interno del nostro occhio. E non solo. La sua lunghezza d’onda le consente di raggiungere tutte le strutture oculari, attraversando quindi cornea, cristallino ed arrivando a colpire anche la retina.
Le conseguenze immediate possono essere:
- sensazione di affaticamento e stanchezza oculare;
- arrossamento e irritazione;
- insonnia;
- mal di testa.
Quali sono i danni a lungo termine della luce blu? Cosa dice la scienza in merito?
Un’esposizione intensa e particolarmente prolungata alla luce blu può arrecare danni irreversibili al pigmento maculare. In particolare, uno studio scientifico si è focalizzato sulla luce blu come fattore di rischio nella Degenerazione Maculare Senile di tipo umido. Questo tipo di maculopatia è meno frequente di quella secca, ma è altrettanto insidiosa. Si caratterizza per una crescita anomala dei vasi sanguigni al di sotto della retina. Questo processo è innescato da una proteina, chiamata VEGF (fattore di crescita dell’endotelio vascolare).
La ricerca scientifica alla quale ci riferiamo ha preso in esame il ruolo della luce blu nello stimolo della secrezione della proteina VEGF. Stando ai risultati dei test, caricando le cellule presenti sull’epitelio retinico di una specifica molecola fotosensibilizzatrice, chiamata A2E, si ottenevano diversi effetti:
- un aumento della sintesi della proteina VEGF (e dunque potenzialmente un peggioramento della patologia);
- un aumento del fattore VEG-FR1, capace di “intrappolare” le proteine VEGF e quindi di esercitare un’azione protettiva nei confronti della retina.
Concludendo, la terapia con iniezioni intravitreali anti-VEGF è ideale non solo per combattere la maculopatia senile degenerativa di tipo umido, ma anche per limitare i danni derivanti dalla luce blu.
Fonte: Ncbi.nlm.nih.gov