Glaucoma e intervento di cataratta: posso operarmi?
Glaucoma e cataratta sono tra le patologie oculari più comuni dell’età matura ed avanzata. Capita che si manifestino in concomitanza, generando una naturale preoccupazione nel paziente che ne è affetto. Come curarle? Curare l’una farà forse peggiorare l’altra? Chi è affetto da glaucoma può sottoporsi all’intervento di cataratta? Dubbi e domande non mancano. Approfondiamo dunque l’argomento con l’aiuto del dottor Lucio Buratto, medico oculista e Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico.
Glaucoma e cataratta, aspetti comuni
Due patologie irreversibili tipiche dell’età adulta e matura
Glaucoma e cataratta sono due patologie tipiche dell’età matura ed avanzata. Il glaucoma fa solitamente la sua comparsa abbastanza presto, dopo i 40 anni circa, mentre la cataratta comincia a manifestarsi intorno ai 55-60 anni. Un paziente poco assiduo nei controlli della sua salute oculare potrebbe rendersi conto di essere affetto da entrambe le patologie quando esse sono già conclamate.
Glaucoma e cataratta sono irreversibili. Più il tempo avanza, più il danno che possono arrecare – soprattutto quello del glaucoma – è importante. Una patologia che può causare una grave compromissione della capacità visiva. Inoltre, può capitare che una cataratta particolarmente evoluta possa ulteriormente predisporre ad un aumento della pressione intraoculare. Un circolo vizioso che è fondamentale interrompere quanto prima.
Dott. Buratto: il glaucoma è una patologia oculare che fa il suo esordio spesso in sordina. In Italia ne sono affette oltre mezzo milione di persone. I pazienti diabetici, in particolare, dovrebbero ricordare di controllare periodicamente la loro salute oculare. Il diabete, infatti, è uno dei più frequenti fattori di rischio del glaucoma.
Opportunità di trattamento per cataratta e glaucoma
La cataratta non è curabile farmacologicamente. L’unica opportunità di trattamento è data dall‘intervento chirurgico. Per il glaucoma è invece possibile, ove il medico lo ritenga opportuno, ricorrere ad una terapia medica ipotonizzante, volta ad abbassare la pressione intraoculare. In questo caso, è fondamentale seguire la terapia seguendo dosi e tempi di somministrazione indicati dallo specialista. Se la patologia non risponde appropriatamente alla terapia, è possibile che lo specialista consigli di eseguire un intervento laser o, nelle forme più avanzate, chirurgico. L’obiettivo sarà di aumentare o di creare una via di deflusso per l’umor acqueo che si accumula nelle strutture oculari determinando la patologia.
Dott. Buratto: la terapia farmacologica ipotonizzante per il glaucoma va somministrata con grande precisione. Poiché il glaucoma è spesso asintomatico, molti pazienti seguono la terapia in modo impreciso e saltuario. Un errore che predispone al peggioramento della vista. Cosa importante da sapere è che quello che si perde in conseguenza del glaucoma non può essere recuperato.
Come intervenire, dunque? L’intervento di cataratta è un buon punto di partenza
Oggi è possibile intervenire chirurgicamente per risolvere entrambe le patologie. La precedenza è sempre data all’intervento di cataratta che già da solo può aiutare a migliorare sensibilmente il quadro clinico del paziente affetto da glaucoma. Rimuovere il cristallino opacizzato ed ispessito dalla cataratta, infatti, può alleviare l’ipertensione che è alla base del glaucoma. Qualora l’intervento di cataratta non porti benefici sul fronte della pressione intraoculare, si potrà procedere in seconda battuta all’intervento di glaucoma.
Dott. Buratto: l’intervento di cataratta è il primo passo da compiere per prendersi cura della propria salute oculare, anche in concomitanza col glaucoma. Infatti, l’intervento di cataratta può favorire un abbassamento della pressione intraoculare.
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