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Lucio Buratto: intervento di cataratta tra verità e falsi miti

Intervento di cataratta tra verità e falsi miti: intervista a Lucio Buratto

Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, nonché uno dei massimi esperti al mondo nel campo della chirurgia della cataratta, spiega come funziona l’intervento di cataratta e ne approfitta per sfatare qualche falso mito.

Cosa significa cataratta?

Per comprendere cos’è la cataratta bisogna dapprima conoscere, seppure a grandi linee, l’anatomia dell’occhio. All’interno del nostro occhio c’è una minuscola lentina chiamata cristallino, che ha il compito di accogliere i raggi luminosi che penetrano attraverso la pupilla e di convogliarli verso la retina. Le condizioni che ne determinano l’assoluta e perfetta efficienza sono due:

  • perfetta trasparenza
  • elasticità e flessibilità

Con l’andare del tempo e per cause del tutto naturali legate all’invecchiamento cellulare e all’ossidazione dei tessuti, il cristallino perde queste due caratteristiche rendendo la vista sempre più difficoltosa. Il termine cataratta si usa per determinare l’opacizzazione del cristallino, un processo che dà al paziente la sensazione che un velo si interponga tra i suoi occhi ed il mondo circostante.

In cosa consiste l’intervento di cataratta? E’ doloroso? Si usano bisturi o altri strumenti taglienti?

L’intervento di cataratta ha l’obiettivo di sostituire il cristallino opacizzato con uno nuovo, perfettamente trasparente, efficiente e durevole nel tempo. In questo modo la visione tornerà ad essere efficiente, nitida e definita.

Molti pazienti sono spaventati all’idea di sottoporsi ad un intervento di chirurgia oftalmica. Tuttavia, l’intervento di cataratta non è per nulla doloroso e dura pochi minuti. Per eseguirlo senza timore e senza dolore è sufficiente qualche goccia di un collirio anestetico.

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico, inoltre, l’operazione di cataratta è eseguibile in una particolare variante che ci piace definire “gentile”: zero lame, niente bisturi, nessun punto di sutura ed una convalescenza breve e indolore.

Chi non desidera ricorrere all’intervento può assumere dei farmaci per curare la la cataratta? La patologia può migliorare naturalmente?

Siamo di fronte ad un falso mito. L’unico modo per curare la cataratta è l’intervento. Al momento non esiste alcun farmaco o collirio in grado di arrestare l’opacizzazione del cristallino, un processo che, come detto, è irreversibile. Inoltre non conviene attendere troppo tempo prima di intervenire dopo la diagnosi. Poiché è impossibile che la cataratta rallenti la sua progressione o addirittura migliori, prima si interviene e meglio è.

Conviene sapere che una cataratta ad uno stadio avanzato esercita numerose conseguenze negative su chi ne è affetto. Conseguenze che si ripercuotono sulla salute globale degli occhi, ma anche sullo stato emotivo. Un cristallino ispessito può mettere sotto pressione le strutture oculari, aumentando la pressione intraoculare e innescando uno stato di sofferenza generale dell’intero apparato visivo. Inoltre, non vedere bene porta ad una progressiva perdita di indipendenza ed autonomia, tristezza, ansia, depressione. Insomma, accelera anche l’invecchiamento sul fronte cognitivo.

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Chirurgia refrattiva con o senza laser, tutte le soluzioni

chirurgia refrattiva - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il panorama della chirurgia refrattiva è talmente vasto che si corre il rischio di fare confusione e di non sapere quale possa essere la tecnica più idonea per le proprie esigenze. Diamo dunque qualche indicazione di massima suddividendo l’argomento in due macro categorie: la chirurgia refrattiva con laser, e la chirurgia refrattiva senza laser. Fermo restando che il parere medico ricevuto durante la visita oculistica specialistica è l’unica indicazione corretta relativamente alla tecnica eligibile per ciascuna casistica individuale.

Chirurgia refrattiva con laser

Le tecniche di correzione dei difetti visivi con gli strumenti laser sono diverse ed hanno come protagonisti differenti tipologie di laser. Per semplificare, conviene sapere che le due tecniche oggi maggiormente in uso prendono il nome di PRK e LASIK. Conosciamole meglio.

Chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri: la fotocheratectomia refrattiva o PRK

Una delle tecniche maggiormente utilizzate per la correzione permanente dei difetti visivi prende il nome di PRK. Il protagonista è un laser che lavora per ablazione: il laser ad eccimeri. Dopo aver rimosso l’epitelio corneale, il chirurgo si avvale del laser ad eccimeri per rimodellare la cornea e correggerne la curvatura in accordo con le esigenze visive specifiche del paziente.

Per il recupero post operatorio è necessario qualche giorno di pazienza. Tuttavia questa tecnica, in uso ormai da diversi anni, consente di correggere efficacemente tutti i difetti visivi purché stabili e di entità lieve o media.

Correzione dei difetti visivi con tecnica LASIK

La tecnica LASIK consente di ottenere il medesimo risultato di correzione dei difetti visivi lievi o medi, ma in modo leggermente differente. Anziché rimuovere l’epitelio corneale, questo viene sollevato tramite l’apertura di una sorta di finestrella (flap). Si procede poi al rimodellamento corneale sempre con l’ausilio del laser ad eccimeri. Al termine di questa fase, la finestrella è riposizionata nella sua sede.

Intervento laser occhi con tecnica FemtoLASIK

Una terza tecnica per la correzione permanente dei difetti visivi da lievi a medi prende il nome di FemtoLASIK ed è una sorta di upgrade della precedente. Per l’esecuzione dell’intervento – che avviene come sempre esclusivamente sulla cornea – entra in gioco un secondo strumento laser: il laser a femtosecondi. Si tratta di un laser di ultima generazione, altamente preciso, performante e capace di apportare innumerevoli vantaggi all’intera procedura ed al benessere oculare del paziente.

Nella FemtoLASIK la finestrella o flap è aperta non più da strumenti taglienti o meccanici, ma dall’azione del laser a femtosecondi. Che, di fatto, si sostituisce a un bisturi. Il suo movimento sulla cornea, la forma e lo spessore del flap sono tutti elementi programmabili a monte dell’intervento. La sua azione è particolarmente gentile: molto meno stressante per le strutture oculari rispetto alle tecniche tradizionali. Di conseguenza, anche il recupero post operatorio è più veloce e privo di fastidi.

Il laser a femtosecondi è disponibile in poche strutture sanitarie d’eccellenza sul territorio. Si tenga presente che questi strumenti altamente sofisticati devono sempre essere gestiti ed utilizzati da chirurghi di ampia e comprovata esperienza. Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è possibile sottoporsi alla correzione dei difetti visivi con tecnica FemtoLASIK con la certezza di ricevere il trattamento da chirurghi altamente preparati e competenti.

Chirurgia refrattiva senza laser

La chirurgia refrattiva senza laser si applica a 3 macrocategorie di pazienti:

  • i non idonei alle tecniche laser eseguite sulla cornea: perché la cornea è troppo sottile, disomogenea o altro…
  • chi presenti difetti visivi elevati
  • coloro i quali sono in età adulta o matura e sono affetti da cataratta

Scopriamo di seguito le tecniche di correzione dei difetti visivi per questo tipo di esigenze.

Correzione dei difetti visivi con lenti fachiche ICL

Le lenti fachiche sono minuscole lentine, morbidissime, biocompatibili e invisibili, perfette per correggere i difetti visivi di qualunque entità (anche elevata), senza dover intervenire sulla cornea. Si impiantano tramite un breve intervento mini invasivo subito dietro l’iride. Possono essere dotate del potere diottrico necessario al paziente e sono removibili in qualunque momento. Sono, infine, dotate di filtro UV.

Intervento di sostituzione del cristallino con impianto di lenti intraoculari

L’intervento di sostituzione del cristallino con una lente intraoculare è l’ultimo esempio che portiamo per quanto riguarda la chirurgia refrattiva senza laser. E’ l’ideale per chi soffre di difetti visivi di qualunque entità, anche in combinazione tra di loro. Consente di prevenire l’insorgenza della cataratta nel paziente già in età adulta o matura, o di eliminarla qualora questa si sia già presentata.

Il panorama delle lenti intraoculari oggi è molto vasto: nel complesso, si tratta di lenti moderne, realizzate in materiali altamente biocompatibili e destinate a durare per tutta la vita del paziente. Altamente risolutive, consentono di correggere difetti visivi anche molto diversi tra di loro. Menzioniamo in particolare le lenti EDOF (acronimo di Extended Depth of Focus), pensate per restituire un grande senso di libertà e di indipendenza dagli occhiali, con un ripristino di una capacità visiva ottimale dai 40 cm di distanza sino all’infinito.

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Come ci si accorge di avere la cataratta?

La cataratta senile è una patologia comune, che porta ad un progressivo ed irreversibile calo visivo. I suoi sintomi d’esordio possono spesso essere confusi con un peggioramento dei propri difetti visivi. O, ancora, essere genericamente imputati all’età che avanza. Ma come ci si accorge concretamente di avere la cataratta?

In una società in cui la terza età è una seconda giovinezza,

le patologie tipiche dell’età senile sono sempre più comuni

La cataratta senile è una patologia oculare sempre più diffusa in virtù dell’allungamento della vita media. Una serie ampia e variegata di fattori – un regime alimentare vario e di qualità, condizioni igienico sanitarie ottimali, programmi di prevenzione su ampia scala nei confronti delle patologie a maggior diffusione, la messa a punto di farmaci e tecniche chirurgiche sempre più efficaci – fanno si che oggi la terza età possa essere vissuta appieno e più a lungo di quanto non si facesse appena qualche decennio fa.

A fare da contrappunto alla dilatazione della vita media dell’uomo troviamo – com’è naturale intuire – una più elevata diffusione delle patologie che tipicamente accompagnano l’età senile. Per fortuna, tuttavia, la scienza medica non cessa di mettere a punto farmaci, metodologie chirurgiche e percorsi terapeutici mirati per curare adeguatamente tali patologie.

Ciò che spesso può fare la differenza, però, è la tempestività della diagnosi. Una diagnosi tempestiva – nel caso della cataratta senile, per esempio – consente di trattare la patologia già dalle sue fasi d’esordio e di ripristinare o mantenere una qualità di vita ottimale anche in età avanzata. Si torna dunque al quesito iniziale: come ci si accorge di avere la cataratta?

Come capire se si è affetti da cataratta?

Se la parola d’ordine per curare adeguatamente e al meglio la cataratta è “tempestività”, va da sé che è necessario diagnosticare la patologia non appena questa comincia a manifestarsi.

Di seguito, alcuni consigli pratici da seguire per giungere ad una diagnosi tempestiva:

  • recarsi frequentemente dall’oculista per un controllo della salute visiva, anche in assenza di sintomi. La cataratta comincia a manifestarsi poco alla volta: un bravo oculista riesce sempre ad individuarla ancor prima che questa porti ad un calo delle capacità visive di chi ne è affetto
  • di fronte ad una sensazione di annebbiamento visivo, qualora ci sembri che i difetti visivi siano peggiorati, o più in generale di vedere meno e/o peggio, è bene recarsi tempestivamente dall’oculista
  • la cataratta interessa anche la visione da vicino: non sempre un peggioramento della visione da vicino è causato da un peggioramento della presbiopia. Potrebbe essere dovuto alla cataratta, che com’è noto colpisce il cristallino, la struttura oculare responsabile del buon andamento della funzione accomodativa e della visione da vicino
  • evitare di darsi spiegazioni intuitive o di ricercare motivazioni del proprio stato di salute visiva nell’opinione di parenti ed amici: anche in questo caso, la parola spetta sempre allo specialista
  • se capita di incespicare mentre si cammina o di essere vittima di qualche piccolo incidente domestico, la causa potrebbe non essere imputabile sempre ed esclusivamente alla distrazione: è meglio controllare anche la salute visiva

Qual è la miglior cura per la cataratta?

La migliore ed unica cura per la cataratta è l’intervento di cataratta. Non è possibile curare la cataratta con l’aiuto di farmaci o trattamenti di sorta. E’ necessario sostituire il cristallino in via di opacizzazione con una lente intraoculare artificiale. Oggi l’intervento di cataratta è diventato una procedura altamente sicura e di routine. E non solo: è possibile personalizzarlo secondo le proprie esigenze. Vediamo di seguito in che modo.

  • è possibile scegliere se eseguire l’intervento di cataratta tradizionale oppure con l’ausilio di strumenti laser di ultima generazione. Le tecniche più d’avanguardia offrono maggior precisione e controllabilità, meno stress per le strutture oculari e per il paziente, e un recupero post operatorio più semplice e rapido. L’intervento di cataratta con laser a femtosecondi in questo senso rappresenta davvero l’avanguardia per la cura della patologia.
  • si può personalizzare il cristallino artificiale, così da ricevere una lente intraoculare compatibile con le proprie esigenze visive. Molto interessanti, in questo senso, sono le lenti EDOF, che offrono una profondità di fuoco continua rendendo indipendenti dall’uso degli occhiali per distanze che spaziano dai 40 cm circa sino all’infinito. Un’ottima soluzione per chi conduce una vita impegnata e dinamica, anche fuori casa.

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è possibile accedere ad entrambe le opzioni sopra descritte, curando la cataratta in modo permanente, correggendo al contempo i propri difetti visivi (anche molto marcati).

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Cataratta: come eliminarla senza bisturi

L’intervento di cataratta è una procedura chirurgica oggi molto diffusa. Negli ultimi decenni si è assistito ad una dilatazione dell’aspettativa media di vita a livello globale. Tra i fattori determinanti, i progressi in ambito medico, l’ampliamento dell’accesso alle cure sanitarie e, più in generale, le sempre migliori condizioni di vita dell’uomo. Va da sé che la terza età non è più intesa come periodo di inesorabile declino, ma al contrario come parte integrante di un’esistenza da vivere appieno. Un’esistenza caratterizzata da una vivace vita sociale, da hobby, interessi e da molto altro. Insomma, vedere adeguatamente e preservare la propria salute visiva diviene più che mai fondamentale. La notizia interessante è che oggi, il timore dell’intervento di cataratta si può superare accedendo ad una variante più gentile che non si avvale dell’uso del bisturi.

L’intervento di cataratta tradizionale

L’opacizzazione del cristallino è un fenomeno patologico legato al tempo che avanza e al naturale invecchiamento. Il suo notevole incremento è causato dal fenomeno descritto in apertura, ovvero dalla dilatazione della vita media delle persone. Pertanto, con l’avanzare del tempo, il cristallino tende ad opacizzarsi e a non essere più in grado di svolgere le funzioni per le quali è stato progettato da madre natura:

  • la funzione accomodativa
  • il passaggio dei raggi luminosi attraverso di esso, dalla pupilla sino alla retina

Con l’intervento di cataratta si rimuove il cristallino opacizzato ed ispessito e lo si sostituisce con un cristallino artificiale. E poiché esso è collocato all’interno del bulbo oculare, si rende necessario praticare una piccola incisione per potervi accedere. Tradizionalmente questa incisione si esegue con l’aiuto di un bisturi. La procedura non è dolorosa, ma può incutere un certo timore sicuramente comprensibile. Inoltre, l’uso del bisturi o di altri strumenti taglienti in chirurgia oftalmica – poiché più traumatici per le strutture oculari – possono dilatare i tempi necessari per il recupero post operatorio.

Operazione di cataratta senza bisturi: parola d’ordine, femtosecondi

Gli strumenti laser hanno rivoluzionato il mondo della medicina, trovando applicazione in diversi ambiti: sono protagonisti nella terapia di innumerevoli tipologie di lesioni, in chirurgia estetica e, naturalmente, anche in chirurgia oftalmica. L’uso del laser in medicina offre numerosi vantaggi: riesce anche a sostituirsi al bisturi, offrendo una guarigione più veloce, una precisione mai raggiungibile con le lame ed un recupero post operatorio più agevole e veloce.

Anche per ciò che concerne l’intervento di cataratta, oggi è possibile sottoporsi ad una versione più gentile dell’intervento, grazie al laser a femtosecondi. Un laser di ultima generazione, così chiamato per la velocità degli impulsi emessi (pari a un femtosecondo, ovvero un milionesimo di miliardesimo di secondo).

L’intervento di cataratta con laser a femtosecondi è disponibile attualmente solo presso i centri d’eccellenza sanitaria come il Centro Ambrosiano Oftalmico e, come detto, offre innumerevoli vantaggi a più livelli:

  • maggiore precisione e controllabilità dell’incisione
  • minor stress operatorio per i tessuti oculari
  • più rapido recupero post operatorio
  • minor stress per il paziente anche sul fronte emotivo

Ma non finisce qui: il laser a femtosecondi diventa protagonista di altri aspetti della procedura chirurgica, anche sostituendosi al tradizionale strumento ad ultrasuoni nella fase di frantumazione del cristallino naturale. Anche in questo caso, più precisione e minor stress per le strutture oculari sono tra i punti a favore.

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L’intervento di cataratta senza bisturi è molto vantaggioso. E non solo. Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è anche possibile progettare il proprio intervento su misura, andando a selezionare le migliori lenti intraoculari per le proprie specifiche esigenze. Prenota la tua visita oculistica specialistica: saremo lieti di illustrarti tutte le opportunità attualmente disponibili per le tue necessità di recupero visivo. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 636 1191.

Femtocataratta: caratteristiche e vantaggi

Com’è noto, la cataratta è una patologia oculare ad ampia diffusione per la quale oggi l’unica cura è l’intervento chirurgico. In tempi recenti, i continui screening promossi da enti pubblici e strutture private, le campagne di prevenzione e di sensibilizzazione e gli indubbi progressi in ambito medico-chirurgico, hanno fatto dell’intervento di cataratta una delle procedure più sicure eseguite al mondo. Una procedura che, nei centri d’eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico, può aprire le porte ad una gamma di opportunità decisamente interessanti, capaci di andare ben oltre la cura della patologia. E trasformando di fatto l’intervento di cataratta in una procedura capace di prendersi cura del benessere visivo a tuttotondo. Vediamo in che modo.

Intervento di cataratta tradizionale: modalità di esecuzione e caratteristiche

Nella sua variante tradizionale, che è quella maggiormente diffusa – previa somministrazione di un’anestesia topica – si accede al cristallino grazie ad una minuscola incisione praticata sulla cornea. Di lì si inserisce uno strumento ad ultrasuoni, chiamato facoemulsificatore, che ha il compito di frantumare ed aspirare il cristallino ispessito ed opacizzato. Al termine di questa operazione, si impianta il cristallino artificiale. Molto spesso si tratta di un cristallino con il potere diottrico capace di correggere un difetto visivo (una minuscola lente monofocale, di fatto). Al termine dell’intervento può rendersi necessario applicare un punto di sutura ed il paziente avrà verosimilmente bisogno, successivamente, di indossare gli occhiali.

Femtocataratta: quando l’intervento diventa “gentile”

Nei centri d’eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico l’intervento di cataratta è oggetto di innumerevoli migliorie sul fronte tecnico. Migliorie che hanno reso la procedura di gran lunga più delicata, indolore ed affrontabile serenamente anche da parte di pazienti più timorosi.

Grazie al laser a femtosecondi addio a bisturi e strumenti taglienti

I protagonisti dell’intervento di femtocataratta non sono più strumenti taglienti e punti di sutura, ma gli strumenti laser. Il laser a femtosecondi, in particolare, è un laser di ultima generazione che, agendo tramite microimpulsi, si comporta meglio del bisturi. Oltre a sostituire il bisturi, questo laser è anche impiegato al posto del facoemulsificatore: la sua azione riesce a frantumare efficacemente il cristallino opacizzato, rivelandosi molto meno stressante per le strutture oculari di quanto accade invece nella variante tradizionale dell’intervento. Al termine dell’intervento, peraltro, non è nemmeno necessario applicare punti di sutura, perché l’incisione eseguita dal laser è altamente precisa, definita e in grado di richiudersi naturalmente.

—> Si ricordi, tuttavia, che gli strumenti più sofisticati e d’avanguardia non eseguono mai l’intervento da soli: presso i centri d’eccellenza si ha il vantaggio di trovare tecnologie eccezionali gestite da specialisti di grande perizia, esperienza e competenza. Sono loro a fare la differenza.

Con le lenti intraoculari il mondo torna ad essere bello come prima

Ma non finisce qui. Recarsi presso un centro d’eccellenza per sottoporsi all’intervento di cataratta consente anche di valutare e riconsiderare le proprie esigenze di benessere visivo a tuttotondo. E di optare per la lente intraoculare che meglio risponde alle proprie esigenze visive. Non a caso si sente spesso menzionare lintervento di cataratta refrattiva. Così, oltre a ripristinare la trasparenza del cristallino (che ricordiamo è permanente, in quanto i cristallini artificiali non sono soggetti a opacizzazione), è anche possibile optare per il potere diottrico su misura per le proprie esigenze. Di fatto, riavvolgendo il nastro del tempo e tornando a vedere come si vedeva molto prima di sviluppare la cataratta. O anche meglio.

Il panorama delle lenti intraoculari oggi è molto vasto e non c’è difetto visivo – o meglio ancora combinazione di difetti visivi – che non sia risolvibile con un’unica lente. Tra le varie opzioni disponibili attualmente sul mercato, troviamo le lenti EDOF. Si tratta di lenti intraoculari a profondità di fuoco continua – da cui l’acronimo Extended Depth of Focus -in grado di ripristinare un’eccellente qualità e quantità visiva da 40 cm circa sino all’infinito.

—> A volte non si colgono le opportunità semplicemente perché non se ne é a conoscenza: conoscere l’esistenza del laser a femtosecondi e delle lenti intraoculari di ultima generazione può aiutare a scegliere quale intervento di cataratta può fare al caso nostro, con maggiore consapevolezza e cognizione di causa.

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Vuoi conoscere più da vicino l’intervento di femtocataratta e le nuove lenti intraoculari? Prenota oggi stesso la tua visita: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi allo 02 636 1191.

TAC dopo intervento di cataratta: si può fare?

Tra le domande più frequenti sull’operazione di cataratta vi sono quelle che fanno riferimento al “dopo”. Ovvero, a tutto ciò che si può o non si può fare nel periodo post operatorio. E tra queste, non mancano mai quelle che riguardano eventuali esami diagnostici. E’ possibile sottoporsi ad una risonanza magnetica? E a una TAC? Approfittiamo dunque per rispondere proprio al dubbio che molti dei nostri pazienti esprimono rispetto all’eventualità e alla necessità di sottoporsi ad una TAC dopo l’intervento di cataratta.

Che cos’è la TAC? E’ un esame che comporta dei rischi?

La TAC – Tomografia Assiale Computerizzata – è un esame diagnostico approfondito che si prescrive di solito in seconda battuta dopo eventuali radiografie o ecografie. Si esegue tramite somministrazione di raggi X nelle porzioni del corpo che si intende indagare. I raggi X utilizzati per una TAC sono percentualmente maggiori rispetto a quelli necessari per l’esecuzione di una comune radiografia, ma rimangono sempre entro i limiti di sicurezza per la salute umana. Naturalmente si prescrive solo se strettamente necessaria, ma, come detto, non comporta alcun rischio.

Chi è affetto da cataratta può sottoporsi ad una TAC?

Molti pazienti affetti da cataratta – specie laddove la cataratta sia ad uno stadio iniziale – temono che l’esame diagnostico predisponga ad un peggioramento della patologia oculare. Tuttavia, il loro timore non trova fondamento scientifico, né conferma nella realtà. Non c’è motivo di temere che la cataratta peggiori a seguito dell’esame. Sicuramente peggiorerà, come accade naturalmente, in virtù del tempo che avanza o della concomitanza di una serie di fattori predisponenti. Ma il peggioramento non sarà imputabile alla TAC. Ricordiamo, ad ogni modo, che è bene eseguire l’intervento di cataratta il prima possibile a seguito della diagnosi.

E’ possibile sottoporsi alla TAC dopo l’intervento di cataratta?

L’intervento di cataratta non è una controindicazione all’esecuzione della TAC

Un’altra domanda frequente è relativa all’esecuzione della TAC dopo l’intervento di cataratta. Ebbene, essere portatori di cristallini artificiali non è una controindicazione né un limite all’esame. Chi si è sottoposto all’intervento di cataratta può sottoporsi all’esame diagnostico senza timore che le proprie lenti intraoculari o più in generale l’apparato visivo ne siano compromessi.

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Ti è stata diagnosticata la cataratta o sei in procinto di sottoporti all’intervento per la sua rimozione? Vuoi conoscere più da vicino i diversi aspetti dell’intervento, sia per ciò che concerne il periodo pre operatorio che quello post operatorio? Vieni a trovarci: saremo lieti di fornirti tutte le delucidazioni che desideri. Chiamaci: il centralino del Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedi al venerdi 02 636 1191.

Lenti EDOF e intervento di cataratta: un binomio vincente

Quello con l’intervento di cataratta è un appuntamento al quale – percentualmente parlando – 8 italiani su 10 tra i 70 ed i 74 anni si trovano a doversi presentare. Questo dato importante è il risultato della combinazione di due fattori: la marcata diffusione della patologia nella sua variante senile, e il fatto che l’unica soluzione per la cataratta sia l’intervento chirurgico. Una procedura oggi ampiamente di routine, resa ancora più interessante e poco traumatica – in particolar modo nelle strutture sanitarie d’eccellenza – da una serie di innovazioni tecnologiche capaci di esercitare un indubbio appeal nei pazienti più attenti. Ci riferiamo ai moderni strumenti laser ma anche alle lenti intraoculari di ultima generazione. Tra queste, le innovative lenti EDOF.

L’intervento di cataratta va eseguito quanto prima: perché?

L’intervento di cataratta è una procedura mini invasiva e totalmente indolore per sostituire il cristallino naturale in via di opacizzazione con uno artificiale perfettamente trasparente. Un cristallino del tutto nuovo, che manterrà la sua efficacia e la sua trasparenza per tutta la durata della vita del paziente.

Si consiglia sempre di eseguire l’intervento non appena si riceve la diagnosi, anche se la patologia è ancora al suo stadio iniziale e se l’età non è particolarmente avanzata.

Le ragioni sono diverse:

  1. non ha alcun senso lasciare che la propria capacità visiva peggiori con l’andare del tempo, compromettendo a piccoli passi la qualità del proprio quotidiano, generando insicurezza in ambito motorio, stradale e pregiudicando la qualità visiva anche a livello di nitidezza dei colori;
  2. la cataratta avanzata può portare ad una serie di conseguenze importanti sul piano della salute oculare: tra queste, menzioniamo l’aumento di pressione intraoculare e l’eventuale sfaldamento del cristallino ispessito ed opacizzato;
  3. l’intervento ha l’obiettivo di eliminare in modo permanente la cataratta ma – grazie alle lenti intraoculari come le lenti EDOF – può rivelarsi anche un’opportunità. Spieghiamo di seguito come e perché.

Lenti EDOF e intervento di cataratta

Come appare chiaro dalle considerazioni sopra esposte, l’intervento di cataratta è una procedura da affrontare con tempestività non appena si riceve la diagnosi, e può comportare alcuni vantaggi. Il cristallino artificiale che si impianta al posto di quello naturale può essere dotato del potere diottrico di cui si ha bisogno per ripristinare al meglio la propria capacità visiva.

In questo senso, non si recupera solamente la qualità visiva messa a repentaglio dalla cataratta, ma anche la quantità visiva persa a causa dei propri difetti visivi. Di fatto, si può riuscire anche a fare a meno degli ausili esterni per la visione – quali lenti a contatto e occhiali da vista – “approfittando” dell’intervento di cataratta, al quale ci si dovrebbe sottoporre in ogni caso.

Il mercato delle lenti intraoculari è molto vasto e consente oggi di rispondere ad una vasta gamma di esigenze visive. Possiamo affermare senza timore di esagerare che le lenti intraoculari oggi sono di fatto personalizzabili, proprio come accade per le lenti oftalmiche che comunemente indossiamo sotto forma di occhiali da vista. A ciascuno la sua, insomma.

Cosa sono le lenti EDOF

Tra le lenti intraoculari più interessanti che vale la pena di conoscere, non possiamo non menzionare le lenti EDOF. Si tratta di lenti intraoculari capaci di correggere una gamma molto ampia di esigenze visive: da quelle particolarmente ravvicinate – intorno ai 40 cm – fino all’infinito. Tutto ciò con una sola lente.

Le lenti EDOF sono pensate per soddisfare appieno le necessità di chi conduce stili di vita dinamici e in movimento, praticando sport, trascorrendo molto tempo fuori casa o alla guida. Consentono di tornare a vedere bene il cruscotto dell’auto o lo schermo del proprio portatile ma anche le lunghe distanze: non a caso sono perfette anche per chi soffre di miopia. E sono molto performanti anche in condizioni di scarsa luminosità, grazie alla loro capacità di ridurre al minimo la visione di aloni e sfocature.

L’unico occhiale che potrà eventualmente servire è quello per la lettura o per lavori che richiedono minuzia e precisione, come il ricamo o il cucito, per fare un esempio. Ma, in generale, le lenti EDOF sono ottime “compagne di vita” per il quotidiano, consentendo di muoversi dentro e fuori casa con sicurezza e disinvoltura senza dover indossare continuamente gli occhiali da vista. Regalando una qualità visiva davvero eccellente.

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Ti è stata diagnosticata la cataratta e desideri conoscere più da vicino l’intervento come eseguito presso il nostro centro d’eccellenza? Chiamaci: il centralino del Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedi al venerdi al numero 02 636 1191.

Cosa può provocare la cataratta?

La cataratta senile è una delle patologie oculari a maggior diffusione su scala mondiale. Quali sono le cause della cataratta? Come comportarsi per fare un’adeguata prevenzione? Rispondiamo subito a queste domande comuni sul tema.

Perché in tanti si ammalano di cataratta?

Prima di entrare nel merito delle cause della cataratta, è doveroso fare qualche considerazione generale sul perché oggi ci si ammala di cataratta.

1 – L’anzianità oggi è un fatto del tutto comune

La prima considerazione riguarda la diffusione della cataratta. Come mai è così diffusa? Il paradosso che oggi viviamo con riferimento a tutte le patologie connesse all’età è il seguente. Mano a mano che abbiamo potuto disporre di stili di vita sempre migliori, con condizioni igienico sanitarie più idonee ed altre innumerevoli comodità, la durata della vita media è aumentata. Di conseguenza, il numero delle persone che oggi riescono a raggiungere un’età particolarmente avanzata è molto più alto di quanto non accadesse qualche decennio fa. Ecco spiegato perché ammalarsi di cataratta, oggi, non è poi così infrequente.

2 – La prevenzione è un’arma preziosa a qualunque età

La seconda considerazione fa da contrappunto alla prima. Poiché la cataratta senile è la prima causa di cecità al mondo, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale nel potenziale ridimensionamento di questo dato così importante ed impattante sul benessere visivo della popolazione anziana. Ecco perché una diagnosi precoce è sempre un ottimo punto di partenza per una prognosi il più possibile favorevole.

3 – Affidarsi allo specialista consente di preservare uno di salute oculare ottimale a lungo nel tempo

Perché parliamo di prognosi favorevole? Perché oggi l‘intervento di cataratta può essere affrontato con la giusta dose di serenità: l’intervento di cataratta è breve durata, risolutivo e considerato dagli addetti ai lavori del tutto routinario. Insomma, aver cura di se stessi anche in età avanzata, sottoporsi agli opportuni controlli della propria salute ed affidarsi ai consigli degli specialisti è davvero una scelta capace di restituire uno stato di benessere ottimale sul lungo periodo.

Quali sono le cause della cataratta?

La cataratta è un fenomeno del tutto naturale legato a doppio filo all’avanzare del tempo. Mano a mano che il tempo passa tutto il nostro organismo perde efficienza: l’apparato scheletrico diviene più fragile, la digestione si fa più difficoltosa e via dicendo. Chi più chi meno, tutti sperimentano gli effetti del tempo che avanza.

Ciò che accade al cristallino è che questo si opacizza, proprio come accade al vetro di una vecchia finestra. E perdendo la sua naturale trasparenza, perde anche la sua efficienza. Vi sono tuttavia dei fattori che possono predisporre ad una più veloce e più marcata opacizzazione del cristallino:

  • patologie sistemiche, come il diabete
  • una miopia forte non corretta adeguatamente
  • altre patologie oculari coesistenti, come una retinopatia
  • la somministrazione massiccia e prolungata nel tempo di determinati farmaci (cortisonici, per esempio)
  • l’esposizione prolungata a raggi ultravioletti
  • abitudini e stili di vita sbagliati: abuso di alcolici o fumo di sigaretta, alimentazione sregolata

Appare chiaro, dunque, che come spesso accade in medicina non ci si ammala per un motivo specifico e fine a se stesso, ma per una serie di concause. Prendersi cura di se stessi:

  • volendosi bene
  • alimentandosi correttamente
  • limitando eventuali vizi poco salutari
  • curando adeguatamente tutte le proprie eventuali patologie
  • sottoponendosi a periodici controlli della salute oculare

è sicuramente il primo passo per rallentare la comparsa ed il decorso della cataratta.

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Una cataratta diagnosticata già nelle sue fasi d’esordio e con tempestività si cura più agevolmente di una cataratta matura. Non esitare pertanto a prenotare stesso il tuo controllo della salute visiva. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì al numero 02 636 1191.

Togliere gli occhiali: una panoramica degli interventi possibili

Togliere gli occhiali potrebbe sembrare un sogno impossibile da realizzare per vari motivi: perché si teme la chirurgia, per i costi da affrontare, o semplicemente perché si pensa che il proprio problema visivo non abbia soluzione. Al contrario, basta informarsi un po’ per scoprire quanto sia vasto e straordinariamente risolutivo il panorama della chirurgia refrattiva. E allora scopriamo insieme quali sono le opzioni disponibili.

Cosa si intende per chirurgia refrattiva

Con il termine di chirurgia refrattiva si intende una gamma di interventi per correggere in modo permanente i difetti visivi. I difetti visivi sono la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia. Oggi si annovera tra questi difetti anche la presbiopia. Questi interventi si eseguono con modalità e techiche differenti. Quel che è interessante è che – salvo rarissime eccezioni – non c’è difetto visivo che non possa trovare soluzione permanente e soddisfacente.

Sì, ma quanto mi costerà togliere gli occhiali?

Nel momento in cui si prende in considerazione l’idea di intraprendere un percorso in direzione della chirurgia refrattiva, gli aspetti da valutare sono innumerevoli. Anche quelli che riguardano il budget familiare hanno giustamente il loro peso. Si consideri – tuttavia – che il denaro speso nell’arco di tutta una vita in lenti e montature, è generalmente maggiore di quello investito in un buon intervento di chirurgia refrattiva.

Le opzioni disponibili

Vediamo ora quali sono le opzioni disponibili per chi desidera togliere gli occhiali e tornare a vedere come prima (se non ancora meglio).

Interventi laser sulla cornea

Esiste una gamma di interventi eseguiti sulla porzione anteriore dell’occhio, la cornea. I protagonisti sono i moderni strumenti laser, che nelle mani di specialisti esperti, possono regalare risultati decisamente eccellenti. Le tecniche più note sono la PRK e la FemtoLASIK. Quest’ultima, in particolare, consente di recuperare la capacità visiva perduta in pochi minuti senza bendaggi e senza punti di sutura, e di ritornare alle proprie attività quotidiane nell’arco di qualche giorno appena.

Per chi è indicata: per miopia, ipermetropia e astigmatismo anche in combinazione tra di loro, di entità lieve o media. Chi soffre di presbiopia può ugualmente accedere ad un intervento correttivo eseguito sulla cornea, molto simile alla LASIK. Riuscirà ugualmente a togliere gli occhiali.

Lenti fachiche

Le lenti fachiche sono la scelta d’elezione di chi non può sottoporsi all’intervento laser. Si impiantano subito dietro l’iride, con un intervento di breve durata e minimamente invasivo. Offrono il vantaggio di correggere anche i difetti di entità importante, di offrire una protezione anche dai raggi UV e di essere – in caso di necessità – removibili.

Per chi sono indicate: per chi soffre di difetti visivi importanti (come una miopia molto elevata, per esempio) o per chi non presenta una cornea sufficientemente spessa o omogenea per sottoporsi ad un intervento laser.

Cristallini artificiali

La terza opzione per chi desidera togliere gli occhiali è data dai cristallini artificiali o lenti intraoculari. Queste lenti si impiantano al posto del cristallino naturale quando questo è in via di opacizzazione o anche prima, prevenendo così l’insorgenza della cataratta. E’ di breve durata e consente di scegliere la lente intraoculare che maggiormente si addice alle proprie esigenze visive, ma anche di vita quotidiana (abitudini, hobby…)

Per chi sono indicati: per chi soffre di difetti visivi di entità media o importante, anche in combinazione tra di loro, e per chi è già in età adulta o matura. Come detto, consentono – al contempo – di prevenire o correggere l’opacizzazione del cristallino.

Altre opzioni e considerazioni utili per chi desidera togliere gli occhiali

Talvolta è possibile anche sottoporsi ad una combinazione di due tipologie di interventi (intervento laser + sostituzione del cristallino), oppure correggere i due occhi in modo differente l’uno dall’altro (sfruttando il concetto di occhio dominante, secondo il concetto della monovisione). Il panorama delle opzioni disponibili è ampio ed articolato e sta allo specialista individuare, proporre e consigliare la soluzione più mirata e risolutiva per le esigenze specifiche di ciascun paziente. Per questo motivo, il primo passo da compiere è proprio quello di sottoporsi ad una visita specialistica oculistica.

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Chiamaci oggi stesso per prenotare la tua visita oculistica specialistica e scoprire quale tipo di intervento può fare al caso tuo. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Diabete e salute oculare: fare attenzione è importante

Il diabete è una delle patologie sistemiche maggiormente diffuse a livello globale. Ed è anche una delle più insidiose. I danni che la malattia arreca ai più disparati distretti del nostro organismo possono essere di entità importante. Anche l’apparato visivo non è esente dai rischi posti in essere dal diabete: conoscerli è il primo passo per prevenirli. Approfondiamo assieme l’argomento.

Cos’è il diabete

Il diabete è una patologia sistemica nella quale i livelli di glicemia nel sangue sono troppo elevati. Parallelamente, il corpo non produce insulina oppure non ne produce abbastanza per fronteggiare i picchi glicemici che caratterizzano la patologia. O, ancora, sviluppa una insulinoresistenza. Esistono due tipi di diabete: quello di tipo 1, che è congenito, e quello di tipo 2, che è invece il risultato di stili di vita sbilanciati e poco salutari. Il secondo rappresenta il 90% dei casi. In entrambi i casi conoscere bene la patologia e le sue potenziali conseguenze, farsi seguire da un diabetologo e seguire attentamente la terapia prescritta è davvero fondamentale.

Quali sono le principali complicanze del diabete

Non dare il giusto peso ad una diagnosi di diabete può dare adito a complicanze anche importanti. L’iperglicemia, specie se protratta a lungo nel tempo, può esercitare effetti negativi su più fronti. Scopriamoli insieme:

  • apparato visivo: il diabete è fattore di rischio per la retinopatia e la maculopatia
  • reni: si può innescare una nefropatia, ovvero una incapacità dei reni di svolgere adeguatamente la funzione di filtro alla quale sono deputati
  • sistema cardiovascolare: la patologia è fattore predisponente l’infarto del miocardio e di ictus
  • sistema nervoso: un’altra conseguenza è la neuropatia, che si manifesta tramite formicolio alle estremità (maggiormente i piedi), con rischio di lesioni ulcerose anche importanti

Diabete e salute oculare: quali conseguenze?

Per quanto riguarda il legame tra diabete e salute oculare, come sopra già accennato, il rischio maggiore è quello di sviluppare una retinopatia o una maculopatia. La retinopatia diabetica causa un danno permanente ai vasi sanguigni presenti sulla retina e può essere innescata sia dal diabete di tipo 1 che dal diabete di tipo 2. La retinopatia è conseguenza diretta della debolezza generalizzata dei vasi sanguigni tipica di chi soffre di diabete.

Tra i sintomi, menzioniamo:

  • visione imprecisa e sfocata
  • visione di filamenti o macchie nel campo visivo
  • difficoltà nella percezione dei colori

Un’altra complicanza oculare tipica di chi soffre di diabete è la maculopatia diabetica: in tal caso il danno maggiore è a carico dei vasi sanguigni situati sulla porzione centrale della retina, detta appunto macula. Infine, menzioniamo altri disturbi oculari tipicamente connessi al diabete: l’edema maculare diabetico, un accumulo di liquidi provenienti dai vasi sanguigni, neovascolarizzazioni anomale, microaneurismi e emorragie.

L’elenco delle complicanze oculari tipicamente innescate dal diabete non finisce qui. Il diabete è anche fattore di rischio del glaucoma neovascolare e della cataratta.

Alcune di queste patologie possono avere conseguenze importanti ed irreversibili e, se trascurate, possono condurre a stati di grave ipovisione e persino cecità.

Come proteggersi dalle patologie indotte dal diabete

Com’è evidente, il diabete non è una patologia da sottovalutare. Interpellare un diabetologo è d’obbligo, ma è anche fondamentale sottoporsi a visite periodiche presso altri specialisti, non ultimo l’oculista. Chi soffre di diabete dovrebbe sottoporsi periodicamente ad una visita oculistica specialistica anche in assenza di sintomi.

Tra gli esami fondamentali per verificare eventuali danni alle strutture oculari menzioniamo sicuramente l’OCT e l’Angio OCT, una sorta di tac della retina. Si tratta di esami indolori e non invasivi, capace di produrre una diagnosi mirata e tempestiva delle patologie oculari che tipicamente interessano la retina. Tra gli altri esami fondamentali menzioniamo la fluorangiografia e l’esame del fondo oculare.

Chi soffre di diabete, infine, dovrebbe aver cura del suo stile di vita e della sua alimentazione, prediligendo stili di vita sani e virtuosi improntati al mangiar sano e al dinamismo.

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Soffri di diabete e intendi intraprendere un percorso orientato al mantenimento del benessere e della salute oculare? Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico troverai una èquipe di specialisti altamente preparati a tua disposizione. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

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