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L’intervento di cataratta nei pazienti con retinite pigmentosa

La retinite pigmentosa è una patologia oculare a carattere ereditario, che vede un progressivo deterioramento dei fotorecettori presenti sulla retina e che conduce ad una riduzione significativa della visione notturna e di quella periferica. Nei casi più gravi, la capacità e l’acutezza visiva risultano gravemente compromessi, conducendo la persona all’ipovisione e, nei casi più gravi, anche alla perdita della vista. Ma cosa accade quando il paziente con retinite pigmentosa sviluppa la cataratta e deve dunque affrontare l’intervento di facoemulsificazione? 

Intervento di cataratta su pazienti affetti da retinite pigmentosa: uno studio individua come predirne l’esito

Nel corso di uno studio recente effettuato su 109 occhi di 70 pazienti affetti da retinite pigmentosa e da cataratta, sono state prese in esame le scansioni delle OCT effettuate sia un mese prima dell’intervento di facoemulsificazione, che tre mesi dopo. Oltre all’OCT, i pazienti sono stati sottoposti anche ad una visita oculistica completa e ad una misurazione della migliore acuità visiva corretta (BCVA). L’attenzione degli studiosi è stata rivolta alla retina e cioè alle condizioni della membrana limitante interna ed allo spessore maculare centrale, che si sono rivelati essere due parametri fondamentali per stabilire e predire gli esiti visivi dell’intervento di rimozione della cataratta.

Le conclusioni dello studio sull’esito dell’intervento di cataratta in pazienti affetti da retinite pigmentosa

Lo studio ha evidenziato come la migliore acuità visiva corretta risulta migliorata dopo l’intervento di facoemulsificazione in quei pazienti che, prima dell’intervento, presentano una buona BCVA associata ad una membrana limitante interna integra e ad un buon spessore maculare. (Fonte: PublMed.gov)

Soffri di una patologia oculare e vuoi sapere se puoi affrontare l’intervento di cataratta?

Se sei affetto da una patologia oculare ed anche da cataratta, o pensi di essere affetto da cataratta e non ne sei sicuro, prenota una visita specialistica per la cataratta. CAMO presta la massima attenzione alle condizioni di salute oculare di ciascun paziente, assistendolo costantemente ed avendo cura di spiegargli minuziosamente i dettagli delle eventuali patologie, degli esami e degli interventi che egli dovrà affrontare.

Per prenotare una visita oculistica specialistica per la cataratta, chiama lo 02 6361191

Melanoma agli occhi, ecco i sintomi da non ignorare

Anche gli occhi possono ammalarsi di tumore: in questo caso si parla di melanoma oculare, una patologia poco conosciuta ma, se non diagnosticata per tempo, piuttosto insidiosa, capace di mettere a repentaglio la capacità visiva del paziente. Vediamo nel dettaglio cos’è il melanoma oculare, come si manifesta e come si cura. 

Cos’è il melanoma oculare

Il melanoma oculare è un tumore dell’occhio che oggi, nel nostro paese, si manifesta in circa 400 nuovi casi l’anno. Secondo l’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, l’80% del melanomi non cutanei si sviluppa nell’occhio. Il melanoma è un tumore che si sviluppa laddove vi sono i melanociti, le cellule incaricate di produrre melanina, il pigmento responsabile di difendere il corpo dai raggi ultravioletti dannosi per l’epidermide. I melanociti non sono presenti solamente sull’epidermide, ma anche su altri tessuti, come i tessuti oculari, le mucose della bocca e delle parti intime femminili. Per ciò che concerne l’occhio, il melanoma può essere congiuntivale oppure uveale, e dunque può manifestarsi sulla superficie dell’occhio oppure al suo interno.

Come si manifesta il melanoma oculare?

La neoformazione può essere visibile dall’esterno sull’iride o sulla congiuntiva ed assume l’aspetto di una macchia scura o di un’area particolarmente vascolarizzata. In altri casi, invece, il melanoma oculare si sviluppa all’interno dell’occhio, e quindi non è visibile dall’esterno. I sintomi del melanoma oculare non sono diversi da quelli di altre patologie oculari, e possono includere un abbassamento della vista oppure la presenza di lampi luminosi. Spesso, inoltre, il melanoma oculare è asintomatico, ed il paziente non ne viene a conoscenza fino a quando non si sottopone ad un’accurata visita oculistica specialistica. Ecco perché è molto importante sottoporsi con cadenza periodica ad una visita oculistica specialistica.

Come si cura il melanoma oculare?

Il melanoma oculare si cura con la chirurgia, alla quale lo specialista deciderà se abbinare una radioterapia o chemioterapia. Oggi l’approccio chirurgico tende ad essere il più conservativo possibile, dunque si cerca di salvaguardare ove possibile la vista del paziente.

Quali sono i fattori di rischio per il melanoma oculare?

I fattori di rischio per il melanoma oculare non sono molto chiari e molti di essi sono ancora oggetto di valutazione da parte di molti ricercatori in tutto il mondo. L’eccessiva esposizione al sole o il contatto con alcune sostanze chimiche possono favorire l’insorgenza di questo tipo di tumori. Sembra anche che vi sia una componente “etnica”, e che le persone con la pelle e gli occhi particolarmente chiari siano più soggette a questo tipo di tumore.

Fonte AIRC

Maculopatia e retinopatia diabetica, le due facce pericolose del diabete

 

Lo dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità: il diabete è una patologia in forte crescita a livello globale, e l’Italia, numeri alla mano, non sembra essere da meno. Con l’aumento del diabete, crescono anche altre patologie ad esso fortemente interconnesse, come la maculopatia diabetica e la retinopatia diabetica. Per dare qualche numero, oggi nel mondo vi sono 443 milioni di diabetici, mentre si stima che nel 2025 saranno 700 milioni. Di queste, su 32 milioni di persone non vedenti, 900 mila lo sono a causa della retinopatia diabetica. Una patologia che, se non opportunamente diagnosticata e trattata, può condurre alla cecità: ecco spiegato perché informare e prevenire è fondamentale. Soprattutto se la popolazione si mostra poco preparata sull’argomento.

Cos’è il diabete e quali conseguenze può avere per la salute oculare

Il nostro corpo produce naturalmente un enzima, l’insulina, avente il ruolo di regolarizzare gli zuccheri presenti nel sangue: quando l’insulina non è sufficiente oppure non svolge correttamente il suo lavoro, il glucosio in circolo nel sangue si accumula, raggiungendo livelli pericolosi per la salute: questa patologia prende il nome di diabete. Le due conseguenze più gravi del diabete sono la maculopatia e la retinopatia diabetica. Il dott. Lucio Buratto – direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico – e l’Ospedale San Raffaele di Milano, si sono fatti promotori di un’interessante indagine su scala nazionale volta a sondare la conoscenza degli italiani in merito alle patologie oculari che il diabete può causare.

Mercoledi 3 ottobre 2018: ecco i risultati di un’interessante indagine demoscopica

Nella mattinata di oggi, 3 ottobre 2018, il dott. Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, il Prof. Francesco Bandello, ordinario di Oftalmologia all’Ospedale San Raffaele di Milano e il Prof. Antonio Secchi, clinico medico dell’Università Vita-Salute San Raffaele hanno presentato alla stampa i risultati dell’indagine demoscopica condotta sulla popolazione italiana nel settembre scorso, il cui obiettivo era quello di testare la conoscenza del diabete così come delle sue ripercussioni sulla salute oculare, con particolare riferimento a due patologie, la maculopatia e la retinopatia diabetica.

Un’indagine dai risultati allarmanti: maculopatia e retinopatia diabetiche, queste sconosciute

Nel corso del sondaggio sono state intervistate 1052 persone di età compresa tra i 50 ed i 70 anni, di cui 400 affette da diabete. I risultati sono piuttosto allarmanti, considerando più della metà degli intervistati (il 54%) non ha le idee chiare sul diabete, pur talvolta essendo consapevole di soffrirne. Alla poca conoscenza delle cause e dei sintomi del diabete, si associa anche una scarsa conoscenza in merito ai comportamenti di prevenzione ed all’importanza di una diagnosi precoce della maculopatia diabetica e della retinopatia diabetica. Il 40% degli intervistati ammette anche di non conoscere le suddette patologie oculari. Analogamente, la popolazione non sembra essere informata in merito agli esami ed alle terapie per la diagnosi ed il trattamento della maculopatia diabetica e della retinopatia diabetica, non avendo mai sentito parlare nè di OCT (la Tomografia a Coerenza Ottica), nè di iniezioni intravitreali.

Ecco perché è importante conoscere (e prevenire) maculopatia e retinopatia diabetica

La maculopatia e la retinopatia diabetica sono due patologie oculari molto gravi innescate proprio dal diabete. Non essere a conoscenza della loro esistenza e dei rischi che esse comportano può significare andare incontro a gravi problemi oculari, compromettere drasticamente la capacità visiva o perdere totalmente la vista. Informare la popolazione circa l’esistenza di queste patologie ed in merito ai rischi ad esse correlati è fondamentale. E non solo. Oggi esiste un esame oculare molto veloce e per nulla invasivo, chiamato OCT, che consente di eseguire una diagnosi certa e precisa di queste patologie.

Una campagna nazionale di prevenzione organizzata e promossa da CAMO

Alla luce dei risultati poco incoraggianti della ricerca demoscopica sulla conoscenza del diabete e delle patologie oculari che questo può causare, CAMO, in collaborazione con il professor Francesco Bandello, ordinario di oftalmologia presso l’Università Salute-Vita del San Raffaele di Milano, con il patrocinio del Ministero della Salute, ha deciso di farsi promotore di un’importante iniziativa di impegno sociale, ovvero la Campagna di Prevenzione e Diagnosi della Maculopatia e Retinopatia Diabetica. La campagna, che lo scorso anno, nella sua prima edizione, era volta a sensibilizzare la popolazione circa la maculopatia degenerativa di tipo senile, sposta il focus dunque sulla popolazione diabetica, che ad oggi sembra essere non sufficientemente informata in merito ai rischi connessi alla maculopatia e retinopatia diabetica e circa l’importanza della prevenzione e degli esami che ad oggi la medicina oftalmica ci mette a disposizione per eseguire una diagnosi puntuale e repentina, con grandi benefici per il paziente in termini di salute e di qualità visiva.

Il mese della prevenzione sulla maculopatia diabetica – sul quale continueremo ad aggiornarvi nelle prossime settimane –  avrà luogo nel febbraio 2019 e vedrà come protagonisti 32 centri d’eccellenza sparsi su tutto il territorio italiano, con l’obiettivo di informare e prevenire la malattia.