L’intervento di vitrectomia
Si ricorre alla vitrectomia per la cura di alcune maculopatie e del distacco di retina. La vitrectomia è una tecnica chirurgica che consiste nella rimozione del vitreo, il gel contenuto nell’occhio, per avere libero accesso alla macula, la regione della retina affetta da maculopatia.
L’intervento dura circa un’ora ed è indolore grazie all’anestesia, che può essere totale o, nella maggioranza dei casi, locale. Solitamente non è necessaria l’applicazione di punti di sutura. Se applicati, questi normalmente non necessitano rimozione e si riassorbono da soli.
Il peeling
Una volta asportato il vitreo, si rimuove dalla superficie della retina la membrana epiretinica, letteralmente “pelandola”, come se fosse una sottilissima pellicina. Durante questa manovra viene posta particolare attenzione a salvaguardare la retina sottostante. Si tratta di un passaggio molto delicato che deve essere condotto con estrema calma e delicatezza.
Il tamponamento
Alla fine dell’intervento di vitrectomia, in base alla patologia di base ed alle condizioni finali della retina, il chirurgo deve decidere cosa inserire nell’occhio in sostituzione del vitreo. Tre sono le possibili scelte:
- Soluzione fisiologica: un liquido sterile e bilanciato per l’occhio. Non comporta nessuna alterazione della vista per il paziente e permette il recupero più rapido nel periodo post operatorio;
- Gas: è molto utile quando si debba chiudere un foro (rottura retinica periferica o foro maculare). Si utilizza quando è strettamente necessario, ha il vantaggio di essere assorbito automaticamente dall’occhio che nel giro di un mese lo sostituisce con un liquido da esso prodotto;
- Olio di silicone: serve raramente e solo quando la retina è molto compromessa. Non si riassorbe e quindi tampona l’occhio per tutto il tempo in cui viene lasciato all’interno dell’occhio. E’ necessario un secondo intervento chirurgico, normalmente dopo due o tre mesi, per rimuoverlo.
Preparazione all’intervento di vitrectomia
Quattro giorni prima dell’intervento, occorre sospendere il trucco alle palpebre e interrompere eventuali terapie locali come colliri e pomate, ed iniziare quella prescritta dal chirurgo. Prima di uscire di casa per l’intervento lavare il viso e le palpebre con sapone. E’ utile anche munirsi di un paio di occhiali da sole da utilizzare dopo l’operazione.
Il post-intervento
Dopo un paio d’ore dall’intervento, il paziente deve iniziare le cure post-operatorie, che consistono nell’assunzione di pillole e colliri prescritti dal chirurgo. Il paziente non deve mai sospendere le cure, a meno di parere diverso del chirurgo. E’ bene che nei primi giorni sia un familiare ad instillare i colliri.
L’occhio operato viene raramente bendato; il più delle volte viene protetto con un paio di occhiali da sole che hanno lo scopo di riparare l’occhio dalla luce, dall’aria, dalla polvere e soprattutto da eventuali traumi. Gli occhiali da sole non devono essere molto scuri, ma vanno tenuti tutto il giorno, quindi anche in casa, per almeno una settimana.
Durante la notte, per la prima settimana, l’occhio va protetto con una “conchiglia” in plastica che in genere viene fornita alla dimissione e serve ad evitare involontari traumi all’occhio e a proteggere da strofinamenti, sempre possibili nel sonno.
Nel periodo successivo all’intervento il paziente deve inoltre usare numerose altre attenzioni che sono dettagliatamente spiegate nel corso della visita pre-operatoria.
Il recupero visivo
Il recupero visivo dopo un intervento sulla retina inizia dopo un mese dall’intervento e, per lo più, prosegue nel corso di tutto il primo anno.
L’obiettivo che si pone la vitrectomia è di rimuovere la patologia, (curare un distacco di retina, chiudere un foro maculare, eliminare un pucker od una trazione vitreo-maculare), vale a dire ridurre il più possibile la distorsione delle immagini ed il difetto di visione centrale. Quanto il paziente vedrà meglio dopo l’intervento non è determinabile prima di eseguirlo.
Il paziente deve ricordarsi che anche a guarigione avvenuta l’occhio va periodicamente controllato dall’oculista.